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Il Mattino Rassegna Stampa
30.06.2006 Occultare i crimini del terrorismo
per rendere incomprensibili, e odiose, le risposte israeliane

Testata: Il Mattino
Data: 30 giugno 2006
Pagina: 6
Autore: la redazione - Giorgio Raccah
Titolo: «Catturati da Israele otto ministri di Hamas - Abu Mazen punterà ai pieni poteri»

Sul Mattino del 30 giugno 2006 si cercherebbe invano un articolo dedicato alla barbara uccisione di un giovane civile israeliano da parte di terroristi palestinesi, oppure un titolo, un sottotitolo, un occhiello che ne parli. Invece niente di tutto ciò: la barbarie terrorista va occultata quanto più possibile. Due titoli, due sottotitoli, un occhiello ma in nessuno di essi c’è un accenno alla tremenda esecuzione. Solo un invisibile richiamo (in cui ci si guarda bene dal riportare qualche macabro dettaglio dell’assassinio e dall’usare parole forti) tra le colonne di un articolo, e una minuscola foto del ragazzo (“colono ebreo”). Allora è obbligatorio chiedersi: dove sono finiti i titoloni enormi e strillati di questi giorni, quando c’era da puntare il dito contro Israele per le uccisioni di civili in operazioni militari che avevano come obiettivo, mancato, l’eliminazione di terroristi di Hamas e altre organizzazioni stragiste palestinesi? La notizia non era di un’importanza tale da ricevere più visibilità?

 

Domande retoriche, perché ancora una volta è evidente l’intento dei redattori di tenere l’attenzione del lettore altrove.  Non a caso il titolo, l’occhiello e il sottotitolo principali vedono Israele come parte attiva, informano sulle sue azioni (“invade la Striscia”, “arresta ministri”, porta alla fuga di palestinesi e così via), mancano totalmente di un riferimento sul soldato rapito ancora nelle mani dei terroristi. L’opera di occultamento è completata da una gigantografia, al centro della pagina, che mostra carri e mezzi corazzati israeliani. In questo modo il barbaro assassinio di un giovane con la sola “colpa” di essere ebreo verrà visto (dal lettore che riuscirà ad accorgersi della notizia!) come un piccolo dettaglio in un contesto in cui Israele esercita una violenza militare fine a se stessa.

Ecco il testo della cronaca:

Gerusalemme. Hanno avuto pesanti risvolti di natura politica le operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza e nei Territori occupati. Nella notte squadre speciali hanno cominciato ad agire contro esponenti di Hamas, arrestando otto ministri e poco meno di sessanta tra deputati e sindaci appartenenti al movimento islamico. Qualche ora prima era stato ritrovato a Ramallah il cadavere di un colono ebreo di 18 anni Eliyahu Asheri, la cui uccisione è stata rivendicata dai «Comitati di resistenza popolare». Il corpo di Asheri è stato trovato sepolto in un campo con una pallottola nel cranio, da soldati e da agenti dello Shin Bet, il servizio segreto di sicurezza. A portare gli inquirenti sul luogo della sepoltura sono state informazioni avute da un palestinese che ha confessato di aver ucciso il giovane assieme a un complice che pure sarebbe nelle mani di Israele. Nel sud della striscia di Gaza, a una profondità di tre chilometri, proseguono le operazioni militari israeliane. Al tempo stesso mezzi blindati e truppe sono accampati a poca distanza dal nord della Striscia in attesa dell'ordine di entrare anche se l’incursione è stata rinviata su pressione dell'Egitto. L'offensiva contro l'area di Beit Hanoun, da cui vengono lanciati missili Qassam contro Israele, doveva scattare nell'ambito dell'operazione «piogge d'estate» già in corso nel sud della Striscia. Aerei hanno lanciato volantini alla popolazione di Khan Yunes, Bet Hanun e di altri centri situati in aree usate dai gruppi armati per lanciare razzi Qassam contro il territorio israeliano, ammonendola a non uscire in strada e a non ostacolare le operazioni dell' esercito. Parallelamente alla pressione militare, l'esercito ha arrestato in Cisgiordania 64 fra deputati, ministri, sindaci e funzionari di Hamas. Un atto che il movimento islamico ha definito «di guerra aperta contro il governo e il popolo palestinese». Tra gli arrestati il ministro delle Finanze, Omar Abdel Razek, e il ministro del Lavoro, Mohammed Barghuti. Il ministero degli Esteri israeliano ha detto che sono stati arrestati in quanto accusati di appartenere a un'organizzazione terroristica e che saranno portati davanti a magistrati militari. Il ministro israeliano per le Infrastrutture, Binyamin Ben Eliezer, commentando il rapimento del colono e del soldato Ghilad Shalit, ha detto che «se Hamas ha deciso di ricorrere alla nuova arma dei rapimenti, gli faremo vedere che noi siamo professionisti in materia». Secondo Ben Eliezer, Hamas, «è un'organizzazione di assassini con un capo a Damasco». È stato anche chiarito che i ministri non verranno utilizzati come «merce di scambio» per ottenere la liberazione di un caporale di Israele rapito giorni fa da miliziani palestinesi. Le operazioni militari in corso tendono, tra l’altro, ad ottenere il suo rilascio. Impressionati dalla presenza molto vicina dell'esercito israeliano, gruppi di palestinesi hanno abbandonato la città di Rafah, nel sud della striscia di Gaza, e hanno cercato di entrare in territorio dopo aver aperto una breccia nella zona di confine facendo esplodere una mina. Militari egiziani hanno bloccato l’esodo della paura. A Gaza, buona parte della poplazione di Gaza (1,4 milioni di abitanti), è priva di energia elettrica per il danneggiamento da parte di Israele della centrale di Nusseirat. La popolazione civile deve affrontare le calure estive senza aria condizionata nè ventilatori, e con una erogazione di acqua di tre-quattro ore al giorno. Anche il carburante scarseggia. Con tutti i valichi chiusi Gaza è diventata una gabbia.La stampa araba denuncia la «barbara aggressione» israeliana nei territori palestinesi e critica gli Stati Uniti «accondiscendenti» e una Unione Europea «schiacciata su posizioni d'oltreoceano». La Lega araba ha già chiesto l’intervento delle Nazioni Unite mentre, al Cairo, i Fratelli Musulmani, la principale forza d'opposizione in Egitto, lanciano un appello alle popolazioni arabe perchè diano sfogo alla loro collera, davanti al silenzio dei regimi. re.mo.

 

 

Nell’articolo che segue, di Giorgio Raccah si legge: ”Ciò che non appare dubbio è il desiderio di Israele di vedere la scomparsa di un governo guidato da un'organizzazione che considera terroristica”. Hamas è di fatto un’organizzazione terrorista, razzista e antisemita, riconosciuta tale perfino dalla UE. 

 

Ramallah. L'arresto da parte di Israele di 8 ministri palestinesi, mentre altri sono scesi nella clandestinità, «ha paralizzato il governo» palestinese formato da Hamas e ha ora posto il presidente Abu Mazen davanti alla necessità di far fronte a una situazione in cui in seno all'esecutivo si è creato un «vuoto di potere». L’analisi è del capo del gruppo parlamentare di Al Fatah, Azzam Ahmad, secondo il quale «il presidente si rende conto di questa situazione e senza dubbio interverrà al più presto tramite le istituzioni dell'Olp e i suoi poteri come presidente eletto». Azzam ha tuttavia precisato che «è troppo presto» per parlare di un licenziamento dell'attuale governo. «Il presidente - ha detto - può riempire questo vuoto» avvalendosi dei poteri che gli sono riconosciuti dalla costituzione. La radio pubblica israeliana ha intanto citato le pesanti critiche che ha rivolto a Hamas una fonte, definita una voce autorevole di Al Fatah, vicina al presidente Abu Mazen. La fonte accanto alla condanna delle azioni israeliane, ha lanciato un duro attacco alla dirigenza di Hamas per la situazione che si è creata, accusandola «di aver adottato dalla sua elezione un comportamento estremista e di rifiuto di ogni compromesso che ha irritato tutto il mondo». «Non sorprende perciò - ha continuato - che l'Occidente, gli Stati Uniti e perfino l' Europa si limitino ora a deboli condanne di Israele e in effetti approvino almeno in parte ciò che sta facendo». «Non mi pare - ha aggiunto la fonte anonima - che il governo di Hamas potrà rinascere». Ciò che non appare dubbio è il desiderio di Israele di vedere la scomparsa di un governo guidato da un'organizzazione che considera terroristica. Finora però l'offensiva israeliana a Gaza e la campagna di arresti sembrano aver avuto il risultato opposto di ristabilire l' unità nelle file palestinesi davanti a un comune nemico. Fonti palestinesi hanno anche riferito che tutti i diplomatici occidentali e arabi presenti a Gaza hanno abbandonato la Striscia.

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