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Per i titolisti del MATTINO esistono solo “coloni”, mai che siano uomini o donne trucidati dall’ennesimo terrorista suicida. No, l’unica definizione per le vittime è: coloni. Di contro, chi perpetra questi stragi non è mai un “terrorista” ma semplicemente, come da sottotitolo, un “palestinese”. Nell’articolo pubblicato il 31 marzo 2006 poi c’è una grave scorrettezza: un kibbutz del Neghev, in Israele, colpito da un razzo Qassam, diventa una “colonia” (“Nella kibbutz di Carmiya, nel Neghev occidentale, un israeliano è stato ricoverato in stato di choc per lo scoppio di un razzo Qassam lanciato contro la colonia”). Ecco il testo:
L’esplosione all’ingresso di un insediamento. Coloni israeliani le vittime dell’attentato
Assalto kamikaze, tre morti in Cisgiordania
Palestinese travestito da ebreo ortodosso si fa saltare in aria. Rivendicazione delle Brigate Al Aqsa
Il titolo di un altro articolo descrive, sulle trattative per la formazione del governo in Israele una “coalizione ancora in alto mare”. Ma se le elezioni si sono svolte appena due giorni fa?! Pur di dare la sensazione che in Israele regni il caos e
Ecco il testo:
Gerusalemme. Avviati i contatti preliminari fra i partiti israeliani che dovrebbero fare parte della nuova coalizione di governo guidata da Ehud Olmert. Il futuro premier, leader del partito Kadima, deve fare i conti con il profondo cambiamento impresso al quadro politico dalle elezioni di martedì. Kadima ha vinto, ma con un risultato rivelatosi molto al di sotto delle aspettative (29 seggi su 120 nel nuovo parlamento). Ai 28 seggi già conteggiati, se ne è aggiunto uno scattato ieri, a scrutinio ultimato. Un altro seggio, con i nuovi conteggi, hanno ottenuto il Likud (che passa così a 12) e il Meretz, formazione di sinistra che si vede attribuire 5 deputati. Olmert è comunque ora a caccia di più alleati, non essendo numericamente possibile un’alleanza con i soli laburisti del leader di sinistra Amir Peretz (che ha ottenuto un risultato molto buono conquistando 20 seggi). I centristi stanno ora corteggiando i religiosi sefarditi di Shas (13) e forse quelli ashkenaziti di Torah Unita (6), il Partito dei Pensionati (7), grande sorpresa delle elezioni. La trattativa con i probabili partner della nuova maggioranza si annuncia delicata. La posizione negoziale di Kadima è meno forte di quanto Olmert avrebbe sperato. Con il Labour ci sono già alcune scintille. Peretz chiede per il suo partito sei o sette ministeri, e in primo luogo quello delle Finanze, che Kadima per ora non sembra voler cedere. Labour, Shas e Pensionati vogliono costituire un «blocco sociale» in seno al governo per riparare gli strappi al tessuto sociale del paese, conseguenza della politica liberista attuata dall'allora ministro delle Finanze Netanyahu, l’ultra di destra leader del Likud, umiliato dal voto di martedì. A Olmert, tra le telefonate di congratulazioni è giunta ieri quella del presidente palestinese Abu Mazen, che gli ha augurato di riuscire a mettere in piedi in fretta il nuovo governo. Abu Mazen preme per un rilancio del dialogo con Israele, nonostante la formazione del governo di Hamas, entrato in carica ieri, e chiede a Israele di rinunciare alle misure unilaterali - ritiro di parte delle colonie e fissazione delle frontiere orientali definitive - previste in Cisgiordania da Olmert posta@ilmattino.it |
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