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Il Mattino Rassegna Stampa
29.08.2005 Sharon condannato, Hamas edulcorata
censure e invenzioni dettate dall'ideologia al posto delle notizie

Testata: Il Mattino
Data: 29 agosto 2005
Pagina: 2
Autore: un giornalista
Titolo: «Sharon junior incriminato per corruzione - Video di Hamas: «Sarà un inferno»»
A pagina 2 del MATTINO di lunedì 29 agosto 2005, nell'articolo "Sharon junior incriminato per corruzione" troviamo una condanna, in "nome del popolo israeliano" (sempre difeso dal quotidiano napoletano, del resto...) del premier Ariel Sharon, per i capi di accusa di un processo che non lo vede nemmeno tra gli imputati ( e neppure tra i testimoni).

Eppure, leggiamo sul MATTINO:

Nell’atto di accusa nulla viene addebitato ad Ariel Sharon, che agli della legge israeliana resta estraneo ai fatti. Ma fra gli israeliani pochi sono disposti a credere in tanta ingenuità da parte di un primo ministro che è il mattatore della politica da oltre 30 anni. Con il ritiro da Gaza, Sharon ha acquistato molto prestigio tra i connazionali. Ma il suo comportamento di fronte alle disavventure del figlio rischia subito di appannare la sua immagine pubblica.
Domenica 28 agosto il quotidiano napoletano pubblica apagina 2 l'articolo "Video di Hamas: «Sarà un inferno» ".
Quando si tratta dei palestinesei, anche se terroristi stragisti, IL MATTINO cerca sempre di "limitare i danni". Nel video di cui parla l’articolo, il terrorista di Hamas Deif parla chiaramente della "distruzione di Israele" e della "sua cancellazione dalla carta geografica". Il quotidiano napoletano, invece, cerca di mistificare, riferendosi alla "Palestina" da liberare e al "territorio palestinese occupato". Hamas, poi, viene inevitabilmente definito in tutti i modi tranne che organizzazione terroristica. In chiusura dell’articolo un’altra scorrettezza: si afferma che Israele chiede all’Autorità palestinese di agire contro i terroristi come premessa per in negoziati, nascondendo ai lettori che è la road map a chiedere tutto ciò al primo punto. Evidentemente, per IL MATTINO la lotta al terrorismo palestinese è soltanto un capriccio di Israele.

Ecco il testo:

Hamas alza il livello della sfida a Israele e al presidente palestinese Abu Mazen, promettendo un nuovo «inferno» allo stato ebraico dopo lo storico ritiro da Gaza. Ad agitare il pugno della mianccia è stato Mohamed Deif, capo dell’ala militare del movimento integralista, le brigate Ezzedin al Qassam. Deif, da oltre 10 anni il nemico numero uno di Israele, è apparso in un video diffuso da Hamas su internet: il volto dell’uomo rimane nell’ombra, mentre afferma che Israele è stato costretto dagli attacchi dei miliziani palestinesi a lasciare «vergognosamente» quello che era diventato «l’inferno di Gaza». «Ai sionisti che hanno spogliato la nostra terra - prosegue - diciamo: tutta la Palestina diventerà per voi un inferno». Gli attacchi contro Israele, ha aggiunto, continuerano «fino alla liberazione di tutto il territorio palestinese occupato». Diversi analisti israeliani ritengono che Hamas si stia preparando ad una possibile ripresa degli attacchi contro Israele in Cisgiordania, forse in autunno, oppure dopo le elezioni palestinesi di gennaio. Il movimento integralista ha avvertito più volte negli ultimi mesi che non accetterà il disarmo dei suoi miliziani, chiesto da Israele ad Abu Mazen quale condizione per una ripresa delle trattative di pace.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a dare il proprio giudizio su quanto scritto dal quotidiano napoletano. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail pronta per essere compilata e spedita.



posta@ilmattino.it

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