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Oggi Rassegna Stampa
09.04.2004 Il terrorismo non giova a nessuno
così Piero Ostellino risponde alla domanda di una lettrice

Testata: Oggi
Data: 09 aprile 2004
Pagina: 3
Autore: Piero Ostellino
Titolo: «Domande di Oggi - A chi giova la foto della madre kamikaze con i suoi figli?»
Sul n.7 dell’11 febbraio 2004 di Oggi, nella rubrica "Domande di Oggi" risponde l’editorialista Piero Ostellino.

La domanda concerne l’utilità di mostrare la foto, diffusa da Hamas dopo l’attentato, della giovane mamma palestinese con i suoi figli.
"A chi giova la foto della madre kamikaze con i suoi figli?" è il quesito posto al giornalista che non esita a rispondere che "non solo non giova politicamente a nessuno ma è moralmente una vergogna" e continua chiarendo un concetto che dovrebbe essere fondamentale per chi lavora per un vero progetto di pace: "Non giova politicamente alla causa del popolo palestinese, perché allontana anziché avvicinare la pace con Israele. Non le giova propagandisticamente perché è la testimonianza di un gesto barbarico, programmato cinicamente da un’organizzazione terroristica i cui dirigenti mandano i loro concittadini a compiere azioni che essi stessi non si sognano neppure di compiere in prima persona".

Inoltre, Ostellino definisce l’atto della terrorista suicida non "un atto di guerra, bensì un assassinio nei confronti di civili inermi ed innocenti" e non solo. Altra notizia forse poco conosciuta dall’opinione pubblica è la connotazione data da Hamas al gesto compiuto da una donna. Perché: "..attribuisce al gesto una funzione di redenzione, da parte della femmina (per l’adulterio di cui era accusata), funzione che non va attribuita al maschio, degradando in tale modo la donna ad un livello di dignità e di libertà inferiore a quella dell’uomo".

E ancora con coraggio e lucidità Ostellino chiarisce e ribadisce un altro concetto fondamentale in questa tragedia, e cioè che "..non c’è nulla di spontaneo, da parte degli uomini e delle donne palestinesi che si uccidono per uccidere cittadini israeliani".. definendo i terrprosti suicidi delle bombe "costruite" per mezzo di un lavoro di condizionamento psicologico, anche di natura religiosa.

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