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Libero Rassegna Stampa
14.04.2024 Iran attacca Israele
Cronaca di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 14 aprile 2024
Pagina: 1/2
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Israele (ancora) sotto attacco»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/04/2024, a pag. 1/2 con il titolo "Israele (ancora) sotto attacco" la cronaca di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Lancio di missili da crociera iraniani. Un attacco annunciato e previsto. 

Sembra fallita la deterrenza che Israele e Stati Uniti avevano rinforzato per dissuadere l’Iran dal rispondere a Israele per l’attacco alla sua ambasciata in Siria. Nella tarda serata di ieri, fonti come il Jerusalem Post e Axios, citando l’intelligence ebraica e americana, hanno lanciato l’allarme:  «L’Iran ha lanciato decine di droni verso Israele, che arriveranno a destinazione dopo diverse ore», forse 9-10 ore. Ynet ha specificato che «sarebbero tra 50 e 100 i droni suicidi lanciati, con tempo di arrivo stimato alle 7.30» del mattino di oggi, le 6.30 ora italiana. Verso le 23.15 locali, le 22.15 italiane, il portavoce militare israeliano, contrammiraglio Daniel Hagari, ha confermato l’inizio dell’incursione iraniana con un comunicato: «Poco fa l’Iran ha lanciato un attacco con velivoli senza equipaggio, dal suo territorio verso il territorio dello stato d’Israele. La difesa aerea è in allerta, così come gli aerei dell’aviazione e le navi della marina per proteggere i cieli del paese. Le forze armate stanno monitorando tutti i bersagli. Lavoreremo per intercettare i droni appena possibile. Ci saranno interruzioni del sistema GPS mentre i militari cercano di intercettare i velivoli, mentre le sirene suoneranno se i droni entreranno nello spazio aereo israeliano».

NEI RIFUGI

Nel frattempo i media iraniani parlavano non di una, ma di due «ondate di droni» lanciate verso lo stato ebraico. Il premier Benjamin Netanyahu, con un messaggio video, s’è rivolto ai concittadini: «Negli ultimi anni, e ancor più nelle ultime settimane, Israele si è preparato alla possibilità di un attacco diretto da parte dell’Iran. I nostri sistemi di difesa sono dispiegati e siamo preparati per qualsiasi scenario, sia in difesa che in attacco». Fra i commenti a caldo, l’ex-capo del servizio segreto militare Aman, Amos Yadlin, in carica dal 2006 al 2010, ha precisato che, dato l’esiguo carico di esplosivo dei droni iraniani «i rifugi più semplici bastano a proteggersi». Che i droni impieghino tutta la notte a coprire la distanza Iran-Israele non deve stupire, dato che si tratta di velivoli piccoli e lenti, attorno ai 200-300 km/h, a seconda del tipo. Da Washington, il consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan ha ricordato che «l’impegno Usa per la sicurezza d’Israele è ferreo». Gli Stati Uniti avevano rafforzato la loro presenza nella regione per sostenere Israele, inviando il generale americano Michael Kurilla a parlare col ministro della Difesa ebraico Yoav Gallant. Segno più evidente dell’aiuto americano è stato, nel Mar Rosso, lo spostamento verso Nord della portaerei Eisenhower, i cui caccia F-18 hanno già negli ultimi mesi abbattuto droni e missili da crociera degli yemeniti filoiraniani Huthi e potrebbero fare altrettanto con ordigni lanciati dall’Iran. Il Wall Street Journal ha parlato dello spostamento di altre navi americane vicino a Israele, probabilmente cacciatorpediniere dotati del sistema antiaereo AEGIS. Già la tivù Channel 14 aveva riportato che «una nave americana lanciamissili» s’era ancorata presso la costa israeliana. L’intelligence americana osservava che in territorio iraniano «sono stati spostati missili e droni» in preparazione del raid. L’Iran quindi aver reagito al bombardamento della sua ambasciata in Siria lo scorso 1° aprile. Azione con cui Netanyahu ha ricompattato l’alleanza USA-Israele, incrinata dalle divergenze sulla guerra a Gaza e la progettata offensiva su Rafah.

PERPLESSITÀ

Ieri l’ex-capo del Mossad Yossi Cohen, in carica dal 2016 al 2021, ha espresso su Channel 12 e Times of Israel perplessità sul raid contro la sede diplomatica iraniana. Presentendo il raid iraniano, il Comando del Fronte Interno israeliano ha deciso la chiusura di scuole e asili e ha limitato a 1000 persone i raduni negli spazi aperti. Il che, per inciso, ostacola anche le manifestazioni di piazza contro Netanyahu da parte dei parenti degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas. Gli iraniani ieri avevano sequestrato una nave di proprietà israeliana nel Golfo Persico. Stava per passare dallo Stretto di Hormuz, quando un elicottero con a bordo una squadra di miliziani ha arrembato la nave. Il cargo è stato dirottato in Iran coi 25 membri dell’equipaggio. A droni in volo i pasdaran hanno detto che «Israele sarà punita», ma fonti di Tel Aviv comunicano che i primi velivoli sono stati abbattuti sui cieli di Giordania e Siria. Intanto sono arrivate anche le prime reazioni del governo italiano. La premier Giorgia Meloni guarda «con grande attenzione» gli sviluppi e Tajani ha ribadito che «il governo è pronto a gestire qualsiasi tipo di scenario».

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