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Riprendiamo LIBERO di oggi, 27/02/2024, pag. 16, con il titolo "I piani militari dell’Ucrania erano nelle mani dei russi". La cronaca di Mauro Zanon
Ieri, a Parigi, si è svolta la conferenza internazionale di sostegno all’Ucraina voluta con forza dal presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Il vertice, organizzato all’ultimo minuto e a soli due giorni di distanza dal G7 di Kiev guidato dal presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni (G7 a cui Macron non ha partecipato, facendosi rappresentare dal ministro degli Esteri Stéphane Sejourné), ha riunito una ventina di capi di Stato e di governo, o i loro rappresentanti, tra cui il primo ministro tedesco Olaf Scholz, il suo omologo spagnolo Pedro Sánchez e il capo della diplomazia britannica David Cameron. Dall’Italia non c’è stata la corsa per essere presenti: Roma ha mandato infatti il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli. TENSIONE CON MOSCA In apertura della conferenza, Macron ha invitato l’Europa a un «sussulto» che implichi «decisioni forti» per sostenere l’Ucraina nel conflitto contro la Russia. «Assistiamo, soprattutto in questi ultimi mesi, a un irrigidimento della Russia», che «si è sfortunatamente e crudelmente evidenziato con la morte di Alexei Navalny», ha dichiarato il presidente francese, sottolineando che «sul fronte ucraino, le posizioni sono sempre più dure» e che «la Russia prepara nuovi attacchi». DUBBI RISOLTI A favore degli aiuti all’Ucraina per contrastare Putin si è schierato per la prima volta anche Geert Wilders, leader della destra identitaria olandese con il Partito per la libertà. Wilders, vincitore delle elezioni parlamentari dello scorso novembre e in fase di negoziazione con le altre forze politiche per la formazione di un governo, ha infatti aperto all’“ipotesi” di sostenere anche militarmente l’Ucraina, e non solo politicamente. Sempre ieri, è arrivata un’altra svolta importante per l’Europa: il Parlamento ungherese ha infatti approvato l’adesione della Svezia alla Nato. Prima del voto, il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, aveva tuttavia sottolineato che non c’è «soluzione militare» al conflitto fra Ucraina e Russia, ma una fine negoziale che deve arrivare il prima possibile. La soluzione dei problemi in sospeso, ha aggiunto, è stata fatta «dignitosamente» grazie alla visita del premier svedese, Ulf Kristersson. Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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