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Libero Rassegna Stampa
05.02.2022 Le conseguenze degli Accordi Abramo: Israele fa la pace in Medio Oriente
Cronaca di David Zebuloni

Testata: Libero
Data: 05 febbraio 2022
Pagina: 14
Autore: David Zebuloni
Titolo: «Il mondo sull'orlo della guerra? Israele fa la pace»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 05/02/2022, a pag.14 con il titolo "Il mondo sull'orlo della guerra? Israele fa la pace" il commento di David Zebuloni.

A destra: la firma degli Accordi Abramo

Inseguire il sogno di Israele, tra realtà e illusioni | Kolòt-Voci
David Zebuloni

Anni fa, quando l'immagine di un Paese non governato da lui risultava ancora utopica, Benjamin Netanyahu venne accusato dagli oppositori politici di non avere abbastanza a cuore la pace nel Medio Oriente. O, perlomeno, di non fare abbastanza per promuoverla. Egli rispose che il suo unico scopo era quello di rendere Israele una superpotenza mondiale da un punto di vista militare, economico e tecnologico, poiché, a detta sua, «nessuno vuole fare la pace con i deboli, ma tutti vogliono fare la pace con i forti». Quello che all'epoca risultava essere un concetto astratto e a tratti megalomane, oggi pare realizzarsi quasi come fosse una profezia. E mentre la crisi tra Russia e Ucraina pare arrivare al culmine e gli Usa colpiscono in Siria, il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz è in Bahrain per la sua prima visita ufficiale nell'ex Stato nemico. Come previsto da Netanyahu anni prima, i due Ministri, Gantz e l'omologo Abdullah Bin Hassan Al Nuaimi, si sono incontrati per firmare un accordo proprio nel settore della sicurezza.

Gantz, UAE counterpart discuss defense cooperation in first conversation |  The Times of Israel
Benny Gantz

Un accordo diventato immediatamente storico; ancor più che per il suo contenuto, per il suo significato profondo e la sua valenza simbolica. Che quello tra Israele ed Emirati Arabi sia un processo di normalizzazione più che un trattato di pace, d'altronde, è ancora materia di discussione. C'è chi vede in esso un passo concreto verso un Medio Oriente più sicuro e c'è, invece, chi riconosce in esso un'opportunità economica e commerciale più che una causa civile ed umanitaria. Una cosa è certa: dopo un periodo di inspiegato silenzio, i due Paesi, Israele e Bahrain, hanno riavviato le relazioni diplomatiche iniziate il 15 settembre 2020 a Washington. Gantz, che ha trascorso poco più di 24 ore nel Paese del Golfo Persico, ha incontrato anche re Hamad bin Isa al Khalifa e il principe ereditario e primo ministro Salman bin Hamad al Khalifa, per poi ritornare nello Stato Ebraico con un volo non meno storico dell' accordo appena firmato. L'aereo che ha accompagnato il ministro della Difesa israeliano in questa sua prima visita ufficiale, infatti, è lo stesso Boeing 707 utilizzato nel 1977 dal presidente egiziano Anwar Sadat per viaggiare verso l'aeroporto Ben Gurion, dando ufficialmente il via al processo di pace tra Gerusalemme e Il Cairo. Ma non finisce qui: il velivolo su cui ha viaggiato Gantz, ha attraversato lo spazio aereo dell'Arabia Saudita, Paese con cui Israele non ha (ancora) relazioni diplomatiche. Un dettaglio non passato inosservato, che lascia presagire tempi migliori per Israele. E, forse, per l'intero Medio Oriente.

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