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Libero Rassegna Stampa
15.12.2021 Francia: il declino della sinistra
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 15 dicembre 2021
Pagina: 15
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «La sinistra in Francia non conta nulla»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 15/12/2021 a pag.15, con il titolo 'La sinistra in Francia non conta nulla' il commento di Mauro Zanon.

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Mauro Zanon

Informazione Corretta
Jean-Luc Mélenchon

Per il momento sono sette: Anne Hidalgo, per il Partito socialista, Jean-Luc Mélenchon, per la France Insoumise, Yannick Jadot, per Europe Écologie Les Verts, Fabien Roussel, per il Partito comunista francese, Arnaud Montebourg, per la Remontada, Philippe Poutou, per il Nuovo Partito Anticapitalista, e Nathalie Artaud, per Lotta operaia. Ma potrebbero essere addirittura nove i candidati della sinistra alle presidenziali francesi del prossimo anno, perché anche Ségolène Royal, ministra dell'Ecologia durante il quinquennio Hollande, e Christiane Taubira, promotrice della legge sui matrimoni gay, hanno intenzione di lanciarsi nella corsa per l'Eliseo. La gauche francese non è mai stata così frammentata e litigiosa come lo è oggi, a poco più di quattro mesi dal primo turno delle presidenziali: in crisi di valori, in crisi di identità e in crisi di leader, in un tutti contro tutti dove ogni candidato ha la convinzione di essere il "vero" portavoce del campo del progressismo. «La sinistra può organizzare tutte le primarie che vuole, riunirsi attorno a partiti moribondi o a tribuni declinisti (...), ha comunque già perso», ha tuonato l'ex premier socialista Manuel Valls in una lettera aperta molto dura pubblicata sul Journal du dimanche. «Lo spettacolo sconfortante che la sinistra sta offrendo in questi ultimi giorni non è una sorpresa, era più che prevedibile. Non sta soccombendo ora, è da anni che sta morendo, ogni giorno di più. Non senza nostalgia e amarezza constato che la sinistra sta scomparendo perché ha rinnegato i suoi valori e la sua storia», ha aggiunto Valls.

OBIETTIVI MINIMI Che non è l'unico a puntare il dito contro lo stucchevole teatrino a cui i militanti storici della sinistra stanno assistendo. Ieri, su BfinTv, l'intellettuale e eurodeputato socialista Raphael Glucksmann ha manifestato la propria «vergogna» dinanzi alle divisioni e alle querelle di ego di cui sono protagonisti i vari candidati progressisti. «C'è l'estrema destra, c'è la destra e c'è Emmanuel Macron che si battono per vincere. E a sinistra si battono per che cosa? Per essere primi a sinistra in un match che non interessa a nessuno», ha dichiarato Glucksmann, secondo cui la gauche sta correndo a perdifiato, senza rendersene conto, «verso un disastro assoluto». «Non è mai stato raggiunto un tale livello di pateticità. Così tanti candidati per così pochi elettori è una farsa!», ha aggiunto l'eurodeputato.

ATMOSFERA DEPRIMENTE Nessun candidato del campo progressista-ecologista va oltre il 10% di intenzioni di voto in vista del primo turno (Mélenchon è accreditato tra il 7% e il 10%), e nessuno, oggi, sarebbe in grado di riempire un palazzetto come ha fatto lo scorso 5 dicembre a Villepinte Eric Zemmour, l'outsider del campo sovranista-identitario. Men che meno Anne Hidalgo, la sindaca socialista di Parigi, indicata da tutti, fino a qualche mese fa, come la grande speranza della gauche, l'unica capace di fare il "rassemblement", ora, invece, snobbata da tutti. I sondaggi la danno infatti tra il 3% e il 7%, le banche, con questi numeri, non sbloccheranno nemmeno un euro di prestito, e gli altri leader progressisti, all'unisono, hanno respinto la sua proposta di organizzare delle primarie. «Non siamo qui per salvare il Partito socialista», ha dichiarato su France Info l'ecologista Yannick Jadot, denunciando «l'atmosfera deprimente» che regna attorno alla candidatura della Hidalgo. «I socialisti che danno lezioni a tutta la sinistra hanno la responsabilità di scegliere tra il raggruppamento attorno all'ecologia o la candidatura socialista costi quel che costi», ha aggiunto Jadot. Secondo un sondaggio dell'istituto Ipsos pubblicato ieri, il 73% dei militanti di sinistra è favorevole alle primarie: per scongiurare uno spezzatino di candidature che porterebbe dritti al suicidio politico. «L'unico modo per fare qualcosa è avere meno candidati è più idee», ha affermato Raphael Glucksmann. Ma le speranze di un raggruppamento a sinistra attorno a un'unica candidatura sono ormai ridotte al lumicino.

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