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Libero Rassegna Stampa
18.02.2021 Via da Rai 1 Friedman: speriamo sia vero
Cronaca di Giovanni Torelli

Testata: Libero
Data: 18 febbraio 2021
Pagina: 21
Autore: Giovanni Torelli
Titolo: «Rai 1 fa fuori Friedman»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/02/2021, a pag.21, con il titolo "Rai 1 fa fuori Friedman" il commento di Giovanni Torelli.

Risultato immagini per Alan Friedman
Alan Friedman, Melania Trump

Viene spontaneo dirgli «Arrivedooorci», simulando l'accento da Ollio di cui inconsapevolmente era un pessimo imitatore. Alan Friedman, un americano a Roma, il giornalista che si atteggia a profondo conoscitore degli Usa senza che gli Usa ricambino il favore, è stato finalmente espulso da RaiUno dopo il suo inaccettabile insulto a Melania Trump, liquidata come «escort». L'offesa era stata pronunciata in diretta su Unomattina il giorno dell'insediamento del nuovo presidente americano Joe Biden, il 20 gennaio. Alla domanda di Monica Giandotti, conduttrice del programma con Marco Frittella, su quale sarebbe stato il destino di The Donald, Friedman, ridanciano, aveva risposto: «Trump si mette in aereo con la sua escort... con sua moglie, e vanno a Mar-a-Lago».

DOPO UN MESE Dopo quasi un mese di riflessione sulla vicenda, e dietro sollecitazione del deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone che aveva portato il caso in Commissione di Vigilanza, il direttore di RaiUno Stefano Coletta ha preso la sacrosanta decisione: liberarsi del sessista Friedman. Coletta ricorda di aver «stigmatizzato con grandissima determinazione l'orrenda locuzione linguistica utilizzata da Friedman. Per cui immediatamente nell'ambito del mio canale ho chiesto ai miei vicedirettori e a tutti i miei dirigenti di non ospitarlo più, perché non si possono tollerare nel rapporto uomo-donna falsi incidenti. Non si possono tollerare, vista la responsabilità che la televisione ha su una trasversalità di culture e sensibilità». Una scelta lodevole, peraltro coerente con una decisione simile già presa sempre sul servizio pubblico, stavolta su RaiTre, nei confronti dello scrittore Mauro Corona, che aveva bollato la conduttrice Bianca Berlinguer con l'epiteto «Gallina!». La cacciata di Friedman dimostra in primo luogo l'inconsistenza dei suoi tentativi di porre un rimedio al danno fatto. Nell'esercizio di giustificare l'ingiustificabile il giornalista yankee aveva fornito quasi più versioni di Michele Misseri: a caldo, durante la diretta, aveva rincarato la dose con un «Melania non è la vittima, è razzista come Trump»; quindi, sprofondando nel ridicolo, aveva parlato di un «errore di traduzione», in quanto lui voleva dire «accompagnatrice», mica «escort» (povero Alan, lost in translation); all'indomani aveva smentito quanto detto in precedenza, riconoscendo che si era trattato di «una battuta infelice, di pessimo gusto, per cui chiedo scusa». In molti tuttavia si erano accorti che non era stata affatto un'uscita estemporanea, in quanto in due tweet recenti Friedman aveva già giocato sull'associazione tra Melania e l'immagine della mignotta, sostenendo che il suo gusto estetico era del tipo «escort sloveno chic».

VINCITORI E VINTI Il bando a Friedman su RaiUno conferma inoltre che, a volte, nell'universo politicamente corretto le donne riescono a spuntarla sulla sinistra. La reputazione di cui il giornalista americano gode per essere di tendenze liberar-progressiste non è bastata a salvarlo dalla cacciata. Ha contato di più la quasi unanime indignazione per l'attacco a Melania. Così come non sono stati adottati provvedimenti verso le due donne presenti quel giorno in studio: la Giandotti, che pure aveva riso inizialmente alla "battuta", prima di ravvedersi e definirla «una cosa un po' forte» e il giorno dopo «un insulto sessista»; e l'altra Monica, la Maggio», che a caldo non aveva fatto un plissé. Così l'unico fregato è rimasto Friedman: «Uomo fritto» per la sua figuraccia nello studio di Frittella. E non è un errore di traduzione...

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