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Libero Rassegna Stampa
23.06.2020 Attentato a Reading: l'omofobia il movente
Descrivere il terrorista come mentalmente instabile è disinformazione

Testata: Libero
Data: 23 giugno 2020
Pagina: 4
Autore: T.M.
Titolo: «Il terrorista ha accoltellato soltanto gay»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 23/06/2020, a pag.4, con il titolo "Il terrorista ha accoltellato soltanto gay" il commento a firma T.M.

Se il movente dell'attacco terroristico di Reading è stato l'omofobia, è disinformante descrivere l'attentatore come mentalmente instabile. Nelle comunità islamiche - ma non solo - l'omofobia è diffusa egemonicamente. Prenderne atto sarebbe il primo passo per combattere questo pregiudizio, che come mostrano i fatti di Reading può essere assassino.

Ecco l'articolo:

Reading stabbing: Three dead and more injured as police ...
Reading (Londra): la scena dopo l'attentato

Potrebbe essere l'avversione nei confronti della comunità gay il movente che sabato sera ha scatenato la furia omicida nel parco della città di Reading, nell'Inghilterra meridionale, dove sono state uccise a coltellate tre persone dal 25enne rifugiato libico Khairi Saadallah. L'uomo è stato arrestato dalla polizia dopo aver ferito gravemente anche altri tre passanti ed è accusato ora di terrorismo. Le tre vittime erano conosciute nella comunità gay. I loro nomi sono James Furlong; Joe Ritchie-Bennett; David Wails. Uccisi mentre chiacchieravano e bevevano una birra nel verde. Tutti frequentavano il Blagrave Arms, pub e centro di ritrovo del Reading Pride, il cui massimo dirigente, Martin Cooper, confessa i sentimenti di lutto e allarme della comunità, esprimendo la volontà di cooperare con la polizia nelle indagini sull'«atrocità». L'antiterrorismo al momento non avanza ufficialmente l'ipotesi di una matrice omofoba premeditata, ma non sono esclusi sviluppi. Sadallah continua a esser interrogato in custodia. Il ministro dell'Interno, Patel, in Parlamento ha parlato di un attacco «orrendo, ma isolato». Intanto emergono particolari dell'attentatore: affetto da disordine postraumatico, depressione, schizofrenia, era arrivato in Gran Bretagna nel 2012 a 17 anni come richiedente asilo. Già arrestato e condannato per reati "minori", non era stato espulso a causa della situazione di conflitto in Libia.

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