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Libero Rassegna Stampa
19.06.2020 L'Onu: arriva una valanga di profughi
Commento di Carlo Nicolato

Testata: Libero
Data: 19 giugno 2020
Pagina: 10
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: «L'Onu: arriva una valanga di profughi»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/06/2020, a pag. 10, con il titolo "L'Onu: arriva una valanga di profughi", il commento di Carlo Nicolato.

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Carlo Nicolato

Migrants, Unhcr: Necessary to act also in the countries of origin ...
Un campo profughi gestito dall'agenzia Onu UNHCR

Lo scorso anno 79,5 milioni di persone nel mondo sono state costrette a fuggire dal proprio Paese o a cercare asilo all'interno delle frontiere del proprio Stato. Solo dieci anni fa erano 41 milioni, ovvero la metà. Lo sostiene il rapporto Global Trends del 2020 dell'Unhcr, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati. Per il numero uno dell'agenzia, l'italiano Filippo Grandi, questo "record" è destinato a cadere già da quest'anno per via delle ragioni originarie, che non sono decadute e forse sono anche peggiorate, ma anche per la crisi economica innescata dagli effetti del Coronavirus. Le destinazioni preferite dagli immigrati sono ovviamente gli Stati confinanti con la prospettiva però di un trasferimento in quelli benestanti, ovvero in particolare l'Europa. «Non ho dubbi sul fatto che la crescente povertà e la mancanza di soluzioni, nonché la continuazione dei conflitti, porteranno a più movimenti della popolazione, nelle regioni e oltre in Europa, ad esempio», ha sottolineato Grandi. Dobbiamo quindi aspettarci una nuova ondata di immigrazione dall'Africa e dal Medio Oriente? $ molto probabile anzi pressoché certo, sottolinea l'Unhcr, così come è molto probabile che le proporzioni di tale ondata sia di dimensioni catastrofiche. Fin qui l'allarme, ma è l'analisi dei dati la parte più interessante, quella che abbatte alcune ferree convinzioni progressiste. Più di due terzi delle persone in fuga nel mondo proviene da soli cinque Paesi: Siria (6,6 milioni); Venezuela (3,7 milioni); Afghanistan (2,7 milioni); Sud Sudan (2,2 milioni) e Birmania (1,1 milioni). La gran parte dei rifugiati quindi proviene da Stati islamici in guerra o dove comunque vige un regime spietato basato sulla sharia, o da Paesi comunisti. E questo nonostante in tutto il mondo occidentale si continua a indicare come i veri pericoli per il futuro del Pianeta il fascismo e il populismo, e al contrario si considera l'islam come una religione di pace e partiti non secondari (M5S in Italia o Podemos in Spagna) considerino ancora Paesi socialisti come un'alternativa ammirabile. Oltre alla Siria il cui conflitto è stato in parte innescato da un altro abbaglio dalle sinistre progressiste mondiali (vedasi in proposito il tifo per i Fratelli Musulmani) la parte del leone di questa continua recrudescenza di immigrati l'ha fatta il Venezuela. L'Unhcr calcola che dal 2015 tre milioni e mezzo di cittadini venezuelani sono scappati all'estero dal regime comunista e la gran parte di loro sono finiti in Colombia o nel Brasile del populista Bolsonaro. L'altro dato importante è che la stessa agenzia ammette apertamente che una delle cause del continuo aumento di rifugiati sta nella «mancanza di soluzioni» e parte del problema è proprio l'Onu da cui l'Unhcr dipende. II Consiglio di sicurezza non solo non è più in grado di proporre soluzioni ma brilla per la sua totale assenza e inutilità in ogni crisi internazionale.

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