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Libero Rassegna Stampa
25.03.2020 Francia: ecco chi gioisce per il virus
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 25 marzo 2020
Pagina: 8
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «'Ora nessuno dà la mano alle nostre donne'»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 25/03/2020, a pag.8 con il titolo 'Ora nessuno dà la mano alle nostre donne' il commento di Mauro Zanon.

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Mauro Zanon

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In Francia, la situazione assomiglia sempre di più a quella italiana: il sistema sanitario, vittima di tagli draconiani per rispettare le folli politiche di austerity di matrice tedesca, non riesce a far fronte all'emergenza coronavirus, e il numero di contagi e di decessi continua a crescere a ritmi spaventosi. Ma a Parigi c'è anche chi è contento, sì, contento per la diffusione del virus. Come l'islamista Idriss Sihamedi, responsabile della sulfurea associazione BarakaCity, che sui social network si è detto entusiasta del fatto che «le cose halal (lecite, secondo la sharia, ndr) diventino normali» grazie alla propagazione del Covid-19. E quali sarebbero queste «cose halal»? Ecco la risposta: «E la prima volta nella mia vita che posso dire a una donna che vuole stringermi la mano "no" con gioia e buonumore», ha scritto Sihamedi sui social network. Con la scusa del coronavirus, insomma, tutti i francesi capiranno, secondo il controverso presidente di BarakaCity, cosa significa seguire i dettami di Allah, a partire dall'assenza di contatto con le sconosciute "impure".

PRONTI ALL'ATTACCO In un altro messaggio, che ha scatenato un'ondata di indignazione, Sihamedi ha incoraggiato tutti i musulmani a pregare rumorosamente dai balconi. «Fate come gli italiani. Cantate i nasheed dalle vostre finestre e recitate il Corano, creerà un ambiente più sano in questo Paese che tossisce», ha scritto, senza vergogna, Sihamedi. I nasheed, per chi non lo sapesse, sono i canti religiosi tradizionali nella cultura arabo-musulmana, molti dei quali sono apertamente bellicosi, incitano alla violenza e alla guerra. Come ha scritto Maurizio Molinari nel suo Il Califfato del terrore «sono le musiche jihadiste». Capito cos'ha invitato a fare Sihamedi mentre i francesi applaudono i medici e gli infermieri che negli ospedali si battono per salvare la vita dei loro concittadini? Tale individuo, sotto stretta sorveglianza della Dgsi, i servizi segreti di Parigi, ha affermato inoltre cha la religiosa islamica è «pura, perfetta, a livello di igiene» e che «tutte le raccomandazioni e i mezzi per lottare contro le epidemie erano già stati messi in pratica dal profeta Maometto più di 1400 anni fa», paragonando la pandemia a una "punizione" venuta dal cielo.

UNA PUNIZIONE DIVINA Lo stesso, nel 2016, rivendicava con orgoglio il fatto di "non stringere le mani alle donne" (in diretta televisiva si rifiutò di stringere la mano all'allora ministra perle Pari opportunità Najat Vallaud-Belkacem), e di recente ha detto anche che «la musica può essere pericolosa, la poligamia un'alternativa contro l'adulterio e il velo un segno di pudore». Ma c'è chi è andato anche più in là di Sihamedi. Hani Ramadan, nipote del fondatore dei Fratelli musulmani e fratello del celebre predicatore Tariq o v sotto inchiesta per molteplici stupri, ha detto sabato che l'esplosione del coronavirus è dovuta alla «fornicazione» e all'«adulterio». «Gli uomini si abbandonano apertamente alla turpitudine_», ha dichiarato il direttore del Centro islamico di Ginevra. Hani Ramadan, nel 2002, scrisse sul quotidiano della sinistra parigina Le Monde che la lapidazione è una «forma di purificazione». Eccoli qui i pensatori dell'islam.

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