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Libero Rassegna Stampa
16.02.2020 'Arabo tesoro di Francia': se la capitolazione dell'Occidente è anche linguistica
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 16 febbraio 2020
Pagina: 13
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Parigi combatte l'inglese in nome della francofonia ma a scuola si parla arabo»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 16/02/2020, a pag.13 con il titolo "Parigi combatte l'inglese in nome della francofonia ma a scuola si parla arabo" il commento di Mauro Zanon.

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Mauro Zanon

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Jack Lang

La lingua araba, tesoro di Francia. Non è il titolo del nuovo libro di un intellettuale arabo intenzionato a riscrivere in salsa multiculturale la storia della Francia "figlia primogenita della Chiesa", ma il titolo dell'ultima opera in lode del mondo arabo-islamico di Jack Lang, ex ministro della Cultura di François Mitterrand, barone del socialismo parigino e attualmente direttore dell'Institut du monde arabe (Ima). Per fare pubblicità al suo ultimo libro, uscito per la casa editrice Le Cherche-Midi, l'ex ministro socialista ha rilasciato un'intervista al settimanale Le Point, nel quale ha parlato della sua 'battaglia" per rendere la lingua araba uno dei "pilastri del plurilinguismo" in Francia. Per Lang, l'arabo, l'idioma più parlato nelle periferie multietniche delle metropoli francesi, deve essere insegnato maggiormente a scuola «per indebolire i separatismi» e perché è un «tesoro» di cui gli allievi devono prendersi cura. «L'arabo è allo stesso tempo un tesoro mondiale e il nostro patrimonio nazionale. Jean-Michel Blanquer (ministro dell'Istruzione, ndr) ha avuto pienamente ragione a difenderne l'insegnamento», ha dichiarato Lang al Point, riferendosi a quando Blanquer, nel settembre 2018, disse che bisognava «dare prestigio all'arabo» e, perché no, insegnarlo fin dalle scuole elementari. Nell'intervista, il direttore dell'Ima si è detto in seguito entusiasta per la «crescente infatuazione» nei confronti dell'arabo a Sciences Po, la scuola delle élite. Già a dicembre, in occasione della Giornata mondiale della lingua araba celebrata nel suo istituto, aveva detto che la lingua di Maometto è una «langue de France», che andrebbe insegnata molto di più, anche dell'inglese. «Purtroppo, soffre ancore di un'immagine ambivalente e a scuola non beneficia dell'insegnamento che merita», aveva aggiunto sconsolato l'ex ministro di Mitterrand. E la solita preferenza allogena della gauche, di una sinistra terzomondista che ha perso ogni senso del limite e del ridicolo per ingraziarsi il suo "nuovo elettorato", dato che la classe operaia francese, ormai, vota tutta a destra.

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