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Libero Rassegna Stampa
14.05.2019 L'antisemitismo di Karl Marx e il nazismo di Heidegger
Commento di Alessandro Cantoni

Testata: Libero
Data: 14 maggio 2019
Pagina: 27
Autore: Alessandro Cantoni
Titolo: «L'altra faccia di Karl»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/05/2019, a pag. 27, il commento di Alessandro Cantoni dal titolo "L'altra faccia di Karl".

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Karl Marx

Toh, l'idolo della sinistra, Karl Marx, era antisemita. A rivelarlo è il pensatore di Treviri stesso in una delle sue opere più celebri e alla base della futura dottrina economica marxista: La questione ebraica. Probabilmente non se ne sono accorti i paladini del comunismo duro e puro, i quali amano riempirsi la bocca di parole d'ordine come proletariato, lotta di classe ed altre bischerate simili. Gli stessi che hanno chiesto di cancellare il nome di Martin Heidegger e di Friedrich Nietzsche dai libri di scuola, perché considerati degli sporchi razzisti indegni di essere propinati agli studenti. Del resto non c'è da stupirsi se il rosso del Capitale ricorda quello del sangue succhiato dal nemico. Il razzismo di Marx non fu viscerale o biologico. Nemmeno quello di Heidegger lo era. Eppure il suo progetto appare chiaro: la soluzione finale non pub che corrispondere all'annientamento degli ebrei. Scopriamone insieme la ragione. Innanzitutto, dobbiamo riprendere un istante ciò che Marx sostiene nella Questione ebraica del 1844. BRUNO BAUER La riflessione prende le mosse dal pensiero di un collega, inizialmente molto vicino al fondatore del vero socialismo, Bruno Bauer. Costui è il primo ad affrontare la questione ebraica apertamente. La critica che egli rivolge all'ebraismo, pertanto, è una critica all'intero ordine delle religioni dogmatiche ed in ciò non vi è nulla che possa vagamente ricordare l'antisemitismo. Bauer è un democratico sostenitore dell'ateismo di stato. Ciò non perché abbia una qualche avversità verso la teologia, bensì perché ritiene necessaria l'emancipazione da Dio nello Stato. E un nemico giurato della teocrazia, sebbene non neghi che il misticismo possa essere relegato alla sfera personale, alla coscienza di ciascun individuo. Il problema dell'ebraismo, ma anche del cristianesimo, è la confusione tra vita politica e sfera sociale. L'ebraismo è anzitutto un ideale politico, ed è proprio tale componente che Bauer propone di estirpare dal popolo d'Israele. Queste considerazioni spingono Marx ad un'argomentazione dettagliata. Secondo quest'ultimo, Bauer (e tutta la sinistra hegeliana) non avrebbe capito un accidente. Prima cosa contestava la soluzione proposta, ovvero la creazione di un ordinamento democratico. La democrazia, scrive Marx, assicura e garantisce le libertà civili e politiche degli individui e, dunque, la libertà degli stessi. Prima di tutto tutela la proprietà privata e l'iniziativa privata. Tradotto, la democrazia borghese è egoista. I comunisti, si sa, credono che gli uomini, alla stregua di pecoroni ignoranti, debbano seguire la via maestra dell'interesse generale. Cosa sia questa volontà collettiva resta peraltro da chiarire. Per qualcuno sarebbe addirittura innata (sul serio?), per altri dev'essere calata dall'alto (o dal basso: punti di vista). In ogni caso, una solenne fesseria. E magari vorremmo che fosse solamente goliardia! MARTIN HEIDEGGER Purtroppo questo scherzetto è costato qualche milione di morti in giro per il mondo, ma lasciamo perdere e riprendiamo il discorso dove lo abbiamo interrotto. Marx, dicevamo, non vuole la democrazia (e ci mancherebbe). Perciò la religione contro cui si accanisce Bauer c'entrerebbe poco o niente. Il punto è un altro. E cioè che la vera colpa degli ebrei è quella di essere tali. Heidegger vedeva il male nel loro essere (o meglio, non essere). Ma la critica di Marx non va tanto lontano. Non parla di essenza, perché gli sembra inopportuno scomodare la metafisica (non dimentichiamoci che egli era un materialista). «Il segreto dell'ebreo», come scrive egli stesso, sta nella sua attività pratica, ovvero nel traffico di merci e nella sua venerazione per il denaro. Aderendo ad uno dei più assurdi e stupidi luoghi comuni della storia, il pensatore di Treviri fa del popolo eletto una masnada di capitalisti sfruttatori e demoniaci. Ecco chi è veramente l'idolo della sinistra antifascista, antirazzista e globalista. Marx vuole l'emancipazione umana dall'egoismo e dai vizi del capitalismo: «noi rileviamo l'errore di Bauer nel fatto che egli sottopone a critica solo lo "Stato cristiano", non lo "Stato in sé", che non ricerca il rapporto tra l'emancipazione politica e l'emancipazione umana». Seguendo il suo schema, l'ordine borghese e democratico, colpevole di aver innalzato il Capitale a nuovo Ente supremo nel pantheon degli dèi sacri, non soltanto può, bensì deve essere abbattuto. Per l'ebreo non vi è alcuna possibilità di redenzione perché, come il capitalista, rappresenta il tracollo dei valori sociali ed umani. Non solo è simile al padrone, egli è il padrone stesso, secondo Marx. Eliminando i presupposti del «traffico», l'ebreo mondano non esisterebbe più.

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