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Libero Rassegna Stampa
22.09.2018 Niente rapper che esalta il jihad al Bataclan. vittoria dei parenti delle vittime
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 22 settembre 2018
Pagina: 13
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Il rapper che esalta il jihad non canterà al Bataclan»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/09/2018, a pag.13 con il titolo " Il rapper che esalta il jihad non canterà al Bataclan " il commento di Mauro Zanon

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Mauro Zanon                                     Il rapper Médine

Alla fine, hanno vinto le famiglie delle vittime. Il rapper filo-islamista Médine, autore di canzoni come “Don’t Laïk” e “Jihad”, dove invita a «crocifiggere i laici come sul Golgota» e a «lanciare fatwe sulla testa degli stronzi»,come Nadine Morano e JeanFrançois Copé, esponenti della destra gollista francese, non suonerà al Bataclanil prossimo 19 e 20 ottobre. «Abbiamo preso la decisione dolorosa di annullarele due date al Bataclan. Alcunigruppi diestrema destra hanno previsto di organizzare manifestazioni con lo scopo di creare divisioni, non esitando a manipolare e a ravvivare il dolore delle famiglie delle vittime. Per rispetto verso queste stesse famiglie e per garantire la sicurezza del mio pubblico, i concerti non possono essere confermati»,ha scritto il rapper francoalgerino sulla sua pagina Facebook, prima di aggiungere: «Tutto quello che volevo era suonare al Bataclan».
Peccato che non fossero soltanto quelli che definisce come «gruppi di estrema destra» a combattere contro la sua esibizione nel teatro degli orrori islamisti del 13 novembre 2015, bensì i genitori di chi, quel giorno maledetto, è stato assassinato al grido di«Allah Akbar», in una serata che doveva essere di festa,e invece si è trasformata in una delle nottate più nere della storia di Francia. Suonerà comunque in un’«altra sala parigina», Médine, e manterrà la sua data allo Zenith il prossimo 9 febbraio, ma l’annullamento rappresenta una vittoria per i familiari delle vittime. La decisione presa di comune accordo tra Médine e il Bataclan è intervenuta in seguito alle dichiarazioni di Philippe De Veulle, avvocato di due vittime italiane degli attentati del 13 novembre 2015, che ha parlato di «umiliazione» in caso di esibizione di Médine nella sala concerti dell’Est parigino. De Veulle aveva chiesto giovedì l’apertura di un’inchiesta preliminare per le frasi del rapper. Nel 2011, sei anni dopo aver postato sull’album “Jihad, le plus grand combat est contre soi même” con una scimitarra rivolta verso il basso,Médine aveva scritto a quattro mani con il rapper Tiers Monde il testo di “Angle d’attaque”, nel quale se la prendeva con i «maiali bianchi». «Questi maiali bianchi vanno lontano, dammi una pistola,così avremo un pedofilo inmeno».E ancora:«Odio i bianchi dai tempi di Rodney King, ho bisogno di una carabina». Per fortuna, al Bataclan, non si sentiranno mai queste parole.

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