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Libero Rassegna Stampa
22.09.2018 Dall'Olanda 70 milioni di euro ai terroristi in Siria
Commento di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 22 settembre 2018
Pagina: 13
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «L'Olanda pagava i terroristi islamici in Siria»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/09/2018, a pag.13 con il titolo "L'Olanda pagava i terroristi islamici in Siria" il commento di Mirko Molteni

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Mirko Molteni

In Olanda sta montando sulla stampa il caso dei finanziamenti governativi a gruppi di ribelli siriani antiAssad, ascrivibili al Free Syrian Army, anche vicini alla galassia di Al Qaeda, come labhat al Shamiya, alleata di Ahrar Al Sham. Si aggirerebbe sui 70 milioni di euro (di cui 25 ai gruppi armati) la cifra che il governo dell'Aja ha sborsato in segreto per fornire a un totale di 22 gruppi dell'FSA, supporto «non letale» e in genere attrezzature ed equipaggiamenti. Si parla di telefoni satellitari, uniformi, computer, cibo, veicoli fuoristrada, giubbotti antiproiettile, binocoli, insomma tutto fuorché armi e munizioni, come per «salvarsi la coscienza». Ma il punto è che i Paesi Bassi che fa un vanto della sua società progressista e aperta ha di fatto aiutato gente che, se è vero che combatte contro il regime di Assad e in parte contro l'Isis, lo fa in nome della sharia. Infatti, se i miliziani di Jabhat si sono opposti anche al Califfato, lo hanno fatto da «concorrenti» degli sgherri di Al Baghdadi in fatto di «guerra santa». Dossier pubblicati in questi giorni dal quotidiano Trouw e dal telegiornale Nieuwsuur hanno confermato che il programma segreto di finanziamento olandese a queste formazioni para-qaediste è iniziato fin dal 2015 e proseguito fino agli inizi del 2018. E, per ironia della sorte, senza tener conto che gruppi come Jabhat erano stati presto inclusi dal ministero della Giustizia olandese nella lista delle organizzazioni terroristiche. Inizialmente era noto soltanto che l'Olanda stesse finanziando la generica «opposizione siriana», ma già nel 2017 l'allora ministro degli Esteri Bert Koenders aveva esternato alcuni dubbi sul fatto che le milizie ribelli sostenute dall'Aja fossero tutt'altro che stinchi di santo. Poi, altri sospetti erano stati rilanciati il 2 febbraio 2018 da un deputato del Partito di Unione Cristiana, Joel Voordewind, che chiedeva delucidazioni al successivo titolare degli Esteri Halbe Zijlstra, chiedendogli di troncare questi finanziamenti perché l'FSA stava massacrando civili curdi nell'offensiva di Afrin: «Noi sappiamo che l'FSA è infiltrato dai turchi, ma anche da Al Qaeda, Al Nusra e persino degli ex-Isis vi si sono integrati. Stanno combattendo contro Assad, ma anche contro i curdi».
CRIMINALI DI GUERRA
Ora, le inchieste giornalistiche stanno rivelando sempre nuovi dettagli, come la denuncia di Nieuwsuur second cui fra i gruppi aiutati dall'Olanda c'è anche la temuta «Brigata Sultano Murad», accusata di veri crimini di guerra, fra cui l'efferato attacco contro un villaggio curdo, Sheikh Maqsoud, in cui vennero sterminati 83 civili, di cui 30 erano bambini. Ma fa specie che la progressista Olanda, appunto, abbia puntato sulla parte più retriva dell'opposizione ad Assad. STRANA ALLEANZA
Verrebbe da chiedersi come si comporterebbero questi loro beniamini semmai avessero la ventura di conquistare il potere all'Aja. Altro che coffee shop e nozze gay. L'errore viene riconosciuto solo ora, e il parlamento è in subbuglio, con richieste di ulteriori indagini. Tanto più che molti foreign fighters che erano partiti proprio dai quartieri di immigrati musulmani in Olanda per combattere in Siria, stanno tornando a casa, credendo erroneamente che il governo ospite ne abbia in un certo senso approvato loperato. II giudice Ferry van Veghel se ne sta occupando e dice: «Penso che si debba sempre giudicare queste organizzazioni dalle loro azioni e non solo dalle loro parole. Una buona parte dei gruppo combattenti che agiscono con il Free Syrian Army possono essere chiamati terroristi». Se ne accorgono adesso, dopo che il pasticcio è stato fatto.

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