Riprendiamo da SHALOM, febbraio 2011, il commento del suo direttore, Giacomo Kahn, sui 10 anni di informazione corretta, dal titolo "Quella spina nel fianco dei cattivi giornalisti"
Per festeggiare abbiamo preparato una pagina di informazione che uscirà martedì 15 sul FOGLIO, nella quale  abbiamo raccolto giudizi e valutazioni sul nostro lavoro.
Qualcuno potrà obiettare che non è elegante auto-celebrarsi, concordiamo, però lo facciamo lo stesso, è un privilegio concesso ai 'piccoli ma buoni'.

Una copertina

Ecco l'articolo di Giacomo Kahn: 

"Quella spina nel fianco dei cattivi giornalisti"

 ‘Informazione Corretta’ celebra dieci anni dalla sua costituzione. Con oltre 30.000 articoli, è il più importante sito che opera contro la disinformazione e le manipolazioni.
Sono veramente pochi quelli che non sanno cosa è ‘Informazione Corretta’. Non è solo un sito dove accedere ad informazioni sul Medio oriente e Israele non filtrate dai media e da questi spesso sottoposte a manipolazioni ideologiche o politiche.
‘Informazione Corretta’ è diventata la spina nel fianco, il maestro con la matita rossa, per tutti quei giornalisti superficiali, ignoranti o peggio prevenuti che scrivono di palestinesi e di israeliani e che sanno che i loro testi verranno radiografati, soppesati e pesantemente criticati in presenza di errori, svarioni, dimenticanze, omissioni o falsità.
Un lavoro quotidiano immenso - ideato e curato da Angelo Pezzana - che quest’anno celebra il traguardo dei dieci anni di fondazione di ‘Informazione Corretta’ e che mette a disposizione dei navigatori una analisi della stampa italiana, con una media di 8-10 articoli al giorno (30.000 all’anno), oltre a video e a power point. Con un archivio di oltre 30.000 articoli, ‘Informazione Corretta’ - che ha oltre 5.000 abbonati - con i suoi commenti, le sue analisi, le sue critiche feroci e senza sconti per nessuno, dà fastidio, soprattutto quando colpisce le grandi firme o le testate più prestigiose. “Chi è in buona fede – spiega Pezzana a Shalom - ammette sempre i propri errori, fra i giornalisti ‘contro’ ne ho trovato qualcuno, per essere più preciso uno. I più sono radicati in quella ideologia dell'odio che ha le radici nella tradizione cattolica, nel marxismo, nel terzomondismo, ciò che un tempo si definiva catto-comunismo, al quale si è poi aggiunto il pacifismo, di stretta marca anti Israele e anti Usa”.
Scoprire gli errori può essere relativamente facile, ma per scoprire le manipolazioni e la disinformazione scientemente applicata è necessario in lavoro di analisi, di confronto, a volte incrociando le informazioni e andando direttamente alle fonti.
Pezzana ricorda un caso clamoroso: “la manipolazione di una intervista a A.B.Yehoshua da parte di Farian Sabahi sulla Stampa. Aveva scritto che secondo Yehoshua l'Iran non era un pericolo per Israele. Mandai a Yehoshua la traduzione della sua intervista, lui scrisse un pezzo alla Stampa che lo pubblicò. Dopodichè la Sabahi smise di collaborare”.
In dieci anni di lavoro è come è cambiata l’informazione sul medio oriente nel nostro Paese?
“Se paragoniamo l'Italia a Francia, Gran Bretagna, Spagna e altri, non siamo di certo il peggiore. Ma la maggior parte dei media più diffusi non solo continua a disinformare, ha introiettato in maniera acritica l'ultimo atto della guerra mediatica contro Israele, quello della delegittimazione. Una grande responsabilità va attribuita alla politica della Chiesa cattolica, di fatto il miglior alleato dell'islam estremista”.
Non si può quindi mai abbassare la guardia.
“No, continuiamo ad osservare, a leggere e a segnalare ogni mistificazione. Abbiamo migliaia di contatti al giorno e certamente non sono tutti simpatizzanti. Ma sapere per certo che ci leggono tutti i giornalisti che si occupano di esteri è un motivo di vanto e costituisce la dimostrazione dell’efficacia e della bontà del nostro lavoro”.
D’altra parte, ci dice Pezzana con orgoglio, se uno scrive su Google le parole ‘Israele’ e ‘informazione’, compare al primo posto ‘Informazione Corretta’.