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Io Donna Rassegna Stampa
17.05.2003 Il muro che divide
Se Rosaspina sapesse un po' più di storia...

Testata: Io Donna
Data: 17 maggio 2003
Pagina: 56
Autore: Elisabetta Rosaspina
Titolo: «La pace appesa a un muro»
L'articolo, sette pagine di testo e foto, è sostanzialmente un lungo piagnisteo sulle conseguenze che il muro, in fase di costruzione, avrà sui poveri palestinesi. E, come spesso accade ai corrispondenti da Israele, anche il muro, come tutto ciò che viene fatto dagli israeliani, sembra sorgere dal nulla, senza un perché. Questo muro "che solcherà, come una brutta cicatrice, la Terra Santa", sembra non nascere altro che dal desiderio di angariare i palestinesi:
Secondo Israele dovrebbe servire a cauterizzare il terrorismo. E invece - secondo i palestinesi - servirà solo a trasformare la Cisgiordania in un carcere a cielo aperto.
Si noti il condizionale per riferire l'opinione israeliana, e l'indicativo per quella palestinese. E poco più avanti ricorda
lo sbarco inutile di una settantina di pacifisti internazionali che hanno tentato di bloccare i bulldozer.
Magari se questi cosiddetti pacifisti, invece di stare sistematicamente dalla parte dei terroristi, fossero andati a fare gli scudi umani alle vittime israeliane nel terrorismo, forse quel muro non sarebbe neppure stato necessario, ma queste considerazioni non vengono in mente alla nostra giornalista. Che prosegue raccontandoci quanto perdono tanti palestinesi con la costruzione del muro, e riporta amorosamente le loro testimonianze, dedicando solo qualche fuggevole cenno al terrorismo, causa di tutto questo. Per arrivare a una considerazione davvero grottesca:
C'è un solo baluardo contro la violenza: coltivare la collaborazione.
Ma la signora Rosaspina ha mai sentito parlare del processo di pace degli anni Novanta? E lo sa che i palestinesi che collaboravano con gli israeliani venivano sbattuti in galera dal loro signore e padrone tanto amato dagli europei? Non ha mai sentito dire che per collaborare bisogna essere in due? E che tutto quello che vogliono la dirigenza e la maggioranza della popolazione palestinese è la distruzione di Israele? Non le sembra un po' eccessivo pretendere che Israele collabori?
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