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I "due fuochi" cui fa riferimento il titolo., presumibilmente l'islam e Israele, non compaiono nel testo dell'articolo di PANORAMA del 5 dicembre 2008 a pagina 154, " In Terra Santa il Papa stretto tra due fuochi". Come annunciato da Panorama il 16 ottobre scorso, da mesi sono in corso trattative per la visita del Papa in Giordania, Israele e Territori palestinesi. E in effetti le questioni in sospeso sono numerose. Il primo punto interrogativo riguarda proprio le imminenti elezioni: non solo quelle israeliane, ma anche le eventuali politiche e presidenziali anticipate dell’Autorità nazionale palestinese. Il Papa partirà solo quando le consultazioni elettorali saranno terminate e i rispettivi leader si saranno insediati. Resta da chiarire se Joseph Ratzinger dovrà incontrare anche i rappresentanti di Hamas e Al-Fatah. «Se il Papa viene come un pellegrino, non è obbligato a incontrare tutti i rappresentanti politici» dichiara a Panorama Bernard Sabella, membro del consiglio legislativo palestinese. Smorza i toni anche il viceministro per gli Affari religiosi, Salah Zuheika: «È la visita di un uomo di fede, non di un capo di stato». Ma non tutti nell’Anp la pensano come loro. Nei rapporti con Israele va sciolto invece il nodo dei visti per l’ingresso dei sacerdoti. «I visti continuano a essere concessi con il contagocce e senza un criterio chiaro» accusa il custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa. «Non è vero» ribatte il ministro dell’Interno, Meir Sheetrit, «c’è la piena disponibilità del governo a risolvere la questione». Pesa inoltre lo stallo del negoziato per l’applicazione dell’accordo fondamentale tra Santa sede e Israele. Le delegazioni si riuniranno il 17 e 18 dicembre: in discussione l’esenzione dalle tasse per la Chiesa, la restituzione di alcune proprietà, le regole per i Luoghi santi. In secondo piano invece le polemiche sulla beatificazione di Pio XII: «È volontà comune non subordinare la visita al confronto sulla figura di Eugenio Pacelli» precisa Pizzaballa. Nonostante le difficoltà, il Papa ha chiesto di accelerare nella preparazione del viaggio. Una spinta che potrebbe essere legata all’ipotesi di uno storico incontro a Gerusalemme tra Benedetto XVI e il patriarca di Mosca, Alessio II. Progetto sul quale, per ora, non ci sono riscontri positivi. panorama@mondadori.it |
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