Riprendiamo dall' UNITA' di oggi, 22/02/2017, a pag. 14, con il titolo "Tutte le voci che parlano di una città: ecco Betlemme", la recensione di Alessandro Agostinelli.

Questo non è un invito ad acquistare il libro su Betlemme recensito, ma a riflettere sull'ipocrisia dell'articolo. I cristiani a Betlemme sono sempre meno da quando la città è sotto il controllo dell'Anp. Non a caso, nello stesso periodo di tempo i cristiani in Israele sono aumentati. Agostinelli, però, non scrive una parola sulla persecuzione dei cristiani nel mondo arabo in generale e nei territori ad amministrazione Anp in particolare. Meglio esaltare la città di Betlemme, una delle culle del cristianesimo... anche quando di cristiani non ce ne sono quasi più? Una omissione grave nella recensione di Agostinelli, quella che chiamiamo "menzogna omissiva".

Ecco l'articolo:

Alessandro Agostinelli

Betlemme, una città quasi interamente islamizzata

Ci sono città il cui nome evoca qualcosa di simbolico, che surclassa di gran lunga la città stessa. Per esempio ci interessa fino a un certo punto sapere come sia attualmente Samarcanda, come non ci curiamo di sapere se Timbouctou esista davvero, oppure se Honolulu sia stata o meno inghiottita dal mare come Atlantide. A noi basta il nome di questi posti a farci sognare luoghi esotici e avventure ragguardevoli. Così c'è un'altra citta di questa fatta, si chiama Betlemme. E possiamo senz'altro dire che poche città al Mondo evocano positività della vita come Betlemme: il luogo della Natività, il posto terreno dove Dio si è fatto carne.

Betlemme non è solo una città, non è solo un nome, è un simbolo universale di pace e speranza. E il sito dove Gesù è venuto al Mondo. Purtroppo Betlemme oggi è anche comice di un Medioriente attraversato da odio e violenza. Siamo infatti nell'area del Mediterraneo più straziata da guerre, conflitti, incomprensioni, faide e vendette. Come si può raccontare quindi una città così benevola nella storiografia religiosa, e così importante per tanti credenti di tutto il Pianeta, quando tutto intorno a lei freme di cannonate e rifugge la diplomazia e le soluzioni politiche ai conflitti?

E' uscito da poco in libreria un originale volume di Alfredo De Girolamo ed Enrico Catassi, intitolato Betlemme - La stella della Terra Santa nell'ombra del Medio Oriente (Maria Pacini Fazzi Editore). I due autori sono andati a raccogliere le voci sul terreno, per capire come si pensa al futuro e come si prova a tramandare la propria storia in una zona da troppo tempo sotto l'occhio dei conflitti bellici e delle identità contrapposte. Questo libro non è soltanto un reportage di viaggio. E' la testimonianza corale di coloro che vivono o hanno vissuto a Betlemme, e di coloro che la amministrano o la tutelano. Tante voci, tanti protagonisti di una città patrimonio dell'umanità, dalla sindaca Vera Baboun, all'arcivescovo latino Pierbattista Pizzaballa, e poi ancora l'ambasciatore palestinese presso la Santa Sede Issa Kassissieh, la direttrice di Effetà, Suor Piera, il preside della facoltà di economia all'Università Paolo VI, Fadi Kaftan; dal presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, Monsignor Luciano Giovannetti, alla memoria storica della Cooperazione italiana in Palestina Antonio Aloi, per concludere con l'ambasciatore Giampaolo Cantini. Un libro che offre una panoramica globale di Betlemme, delle sue contraddizioni attuali e della sua storia imperitura.

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