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L'ESPRESSO datato 7 aprile 2005 pubblica a pagina 42 un articolo di Naomi Klein, "Medio Oriente made in Usa" nel quale si legge che, nonostante i paragoni dei "propagandisti" dell'amministrazione Bush tra gli sconvolgimenti politici del Medio Oriente e la caduta del muro di Berlino nella "Primavera Araba" l'unico muro che si vede - quello dell'Aparthaid in Israele - resta ben in piedi La barriera difensiva non è "un muro dell'apartheid" e nemmeno serve, come il muro di Berlino, a tenere prigionieri gli abitanti di un intero paese. Serve a difendere vite umane dagli attacchi dei terroristi. Va poi detto che quello israeliano non è l'unico "muro" del mondo, e nemmeno del Medio Oriente. Ma sul muro tra Yemen e Arabia Saudita, per esempio, Naomi Klein non ha nulla da dire. Poco dopo la saggista no-global ci fornisce la sua opinione sulla situazione politica libanese, scrivendo: Indubbiamente, la maggior parte dei libanesi vorrebbe che la Siria si ritirasse dal loro territorio. Ma come hanno fatto capire chiaramente le centinaia di migliaia di manifestanti alla manifestazione pro-hezbollah dell'8 marzo, essi non sono disposti a subordinare il loro desiderio di indipendenza agli interessi di Washington e Tel Aviv. A parte l'assimilazione arbitraria delle posizioni dell'opposizione libanese a quelle dei sostenitori di Hezbollah, schierati su un fronte opposto, è da rilevare che per la Klein, implicitamente, l'indipendenza libanese coincide con il permanere sul suo territorio di organizzazioni terroristiche come Hezbollah e Brigate al Aqsa, armate di tutto punto. Che la sovranità di uno stato sia garantita dai gruppi terroristi che agiscono indisturbati nel e dal suo territorio è una tesi per noi incomprensibile, come pure quella per la quale la richiesta di Israele che siano disarmate organizzazioni che colpiscono la sua popolazione civile e mirano alla sua distruzione sarebbe una sopraffazione. In proposito occorre comunque ricordare che tale disarmo non è, per una volta, richiesto solo da Stati Uniti e Israele, ma da una risoluzione Onu promossa dagli Usa e dalla Francia. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione dell'Espresso. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita. espresso@espressoedit.it |
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