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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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L'Espresso Rassegna Stampa
24.10.2004 Ecco cosa pubblica il settimanale dell'ing.de Benedetti
Tahar Ben Jelloun come Ramadan. e la sinistra lo apprezza e lo elogia

Testata: L'Espresso
Data: 24 ottobre 2004
Pagina: 35
Autore: Tahar Ben Jelloun
Titolo: «L’Enigma Palestinese»
L’articolo di Tahar Ben Jelloun pubblicato dall’Espresso potrebbe essere sinteticamente definito come un assortito campionario di luoghi comuni, faziosità, bugie medianiche e storiche.

La sintesi dei contenuti potrebbe essere che è tutta colpa di Israele (in un certo senso anche della sua sola esistenza) e di Sharon. Ben Jelloun – si capisce bene dall’articolo – ha un odio personale nei confronti di Sharon e una innata capacità di vedere e valutare solo gli atti di una parte (del conflitto arabo israeliano) e MAI dell’altra.

Sarebbe lunghissimo e probabilmente inutile ripercorrere l’intero articolo per commentare le singole affermazioni e quindi preferiamo qui enunciare solo le principali.

Tahar ben Jelloun parte dall’analisi dell’attentato di Taba per spiegare le differenze fra il terrorismo di Al Qaeda e l’Intifada.

Ecco una prima definizione "I palestinesi resistono a un’occupazione, mentre Al Qaeda combatte ciecamente e in modo ambiguo l’Occidente".

L’affermazione potrebbe essere già meno criticabile se non fosse impropriamente usato il termine resistenza (in luogo di attacco) e se non fosse volutamente poco chiaro l’oggetto dell’occupazione (come vedremo in seguito).

Ecco la spiegazione dell’attentato di Taba: "E’ l’eterno ritorno della demenza omicida, da una parte come dall’altra. Bisogna cercare di comprendere che questa violenza intollerabile, che colpisce degli innocenti – turisti, passanti, lavoratori – è a sua volta generata da un’altra violenza, praticato ogni giorno da uno Stato e da un esercito regolare sulle popolazioni palestinesi".

Quindi Al Qaeda e il terrorismo palestinese sono due cose distinte e non assimilabili, ma avrebbero in comune le cause! Ovviamente stiamo parlando di Israele, che attaccherebbe continuamente e senza motivi passanti e lavoratori civili palestinesi. Ma l’affermazione viene meglio spiegata poco dopo.

"Sharon è favorevole alle maniere forti ovvero all’eliminazione dei palestinesi anziché al loro riconoscimento e alla trattativa per cercare di trovare una soluzione giusta ed equa per i due popoli."

Ecco la solita accusa ad Israele di mettere in atto un genocidio, di non tentare alcuna trattativa di pace. Ma proseguiamo

"La seconda Intifada, scoppiata nel settembre del 2000, è stata repressa quotidianamente dall’esercito israeliano, che ha seminato più di 4.500 morti fra i palestinesi, senza parlare delle loro case distrutte a migliaia"

Anche qui non si dice quanti morti fossero terroristi, quanti civili costretti a fare da scudo umano e quanti vittime di tragici errori. Eda ancora, case distrutte a migliaia, ma non si dice il motivo (abitazioni di terroristi che hanno compiuto attentati oppure arsenali di armi ed esplosivi?)
Ma i morti sono stati solo da una parte? Gli attentati in Israele chi li ha compiuti? Israele reprime o si difende?

"Il ritiro preannunciato da Gaza mira a congelare il processo di pace e a impedire la creazione di uno stato palestinese"

Eppure si pensava esattamente all’opposto. Lo smantellamento delle colonie in modo da dare la possibilità ai palestinesi di crearsi e gestirsi un proprio stato. Ma non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere …

E poi, con riferimento agli Usa, dopo aver chiarito che la politica israeliana viene appoggiata da Bush, afferma "La lotta contro il terrorismo consente al tempo stesso l’intervento in Iraq e il sostegno alla politica di sradicamento praticata da Sharon. In un caso come nell’altro, ciò determina una recrudescenza del terrorismo, che va intensificandosi e diffondendosi in tutto il mondo"

Quindi attenzione, ben Jelloun ha appena identificato il nocciolo dei problemi di questi giorni. Occorre evitare di combattere il terrorismo (che lui stesso aveva deprecato nell’esordio) affinché lo stesso non cresca. E’ una affermazione illuminante che la dice tutta sulla lucidità e sulla buona fede dello scrittore e di chi lo pubblica.

"La politica di Bush e di Sharon, anziché placarlo, gli consente di proliferare. Il mondo non avanza, ma fa passi indietro"

Quando si dice che l’odio rende ciechi… ben Jelloun ha appena finito di dire che quello palestinese è resistenza e non terrorismo e qui, per dare contro alla politica statunitense contro il terrorismo, finisce per contraddirsi ed ammettere che esiste terrorismo palestinese!

"La politica attuale di Sharon provocherà non solo altre catastrofi in tutta la regione, ma comprometterà anche il futuro dello Stato di Israele che, in questo modo, non conoscerà mai la pace"

Quindi la politica di Sharon è la causa dei mali e non consentirà di raggiungere la pace. Ma in questo non viene detto che cosa farebbero o starebbero cercando di fare i palestinesi per avere un interlocutore rappresentativo, per svincolarsi dalle pressioni degli stati arabi che li condizionano ed arrivare finalmente ad una pace.

"Sharon è riuscito ad eliminare dalla scena politica personalità responsabili, intellettuali, uomini seri che cercano di negoziare una pace giusta e duratura."

A chi alluderà? Ad Arafat? A Yassin? A Bargouti?

"Ha fatto di tutto per avere come interlocutori soltanto gli estremisti islamici di Hamas o della Jihad, considerati come "terroristi" e non come resistenti, che non credono più nella possibilità di una trattativa"

Ecco ora è tutto più chiaro. Stiamo parlando di Hamas come resistenza (probabilmente fra un po’ ci verrà proposta anche come organismo politico) agli israeliani. E finalmente si chiarisce che la pace "giusta e duratura" sarebbe quella voluta da Hamas ovvero quella dell’annientamento dello Stato di Israele e degli ebrei tutti dal suolo della Palestina storica!

Dalle parole di Tahar ben Jelloun emerge "l’onestà intellettuale" dello scrittore, così apprezzato negli ambienti della sinistra italiana e dall’editore che lo pubblica. Non ci meravigliamo peraltro che sia il medesimo editore che pubblicava anche Sandro Viola e che tutt’ora si merita continue critiche da parte della nostra redazione.

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