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Agenzia Radicale Rassegna Stampa
07.11.2011 Israele, rese pubbliche le lettere dalla prigionia di Ron Arad
fatto prigioniero in Libano nel 1986 non è mai tornato a casa. Cronaca di Elena Lattes

Testata: Agenzia Radicale
Data: 07 novembre 2011
Pagina: 1
Autore: Elena Lattes
Titolo: «Israele: le lettere di Ron Arad»

Riportiamo da AGENZIA RADICALE l'articolo di Elena Lattes dal titolo " Israele: le lettere di Ron Arad ".


Ron Arad,   Massimo D'Alema, a braccetto con Nabih Berri, uno dei carcerieri di Ron Arad

Sarà sull'onda dell'emozione per la liberazione di Gilad Shalit o forse perché qualcosa sta cambiando, ma sta di fatto che il secondo canale della televisione pubblica israeliana ha reso noto sabato scorso il contenuto di alcune delle lettere scritte da Ron Arad, un israeliano catturato dalla milizia sciita libanese Amal nel 1986, dopo che il jet nel quale si trovava fu abbattuto nello spazio aereo libanese.

Si tratta praticamente di una parte del diario tenuto nelle prime settimane di prigionia nella speranza che quanto scritto potesse giungere a sua moglie e alla sua figlioletta Yuval, allora poco più che neonata. Queste lettere sono arrivate dopo oltre 22 anni, quando tre anni fa furono fatte recapitare da alcuni terroristi libanesi nel quadro dell'accordo che prevedeva lo scambio tra i resti dei due soldati rapiti in territorio israeliano, Ehud Goldwasser e Eldad Regev e 5 terroristi, tra cui il pluriassassino infanticida Samir Kuntar. La famiglia ha deciso ora di renderle pubbliche, a 25 anni dalla sua cattura.

Arad fu inizialmente portato a Beirut e tenuto prigioniero dall'allora capo della sicurezza di Amal, Mustafa Dirani. Il leader dello stesso gruppo, Nabih Berri, che è anche l'attuale presidente del Parlamento libanese e che si fece fotografare con il nostro ministro D'Alema nel gennaio del 2007 a spasso per Beirut, dette l'annuncio della sua prigionia e propose uno scambio con alcuni sciiti detenuti in  Israele. L'accordo non fu concluso e, secondo quanto appurato dall'Intelligence israeliana, Arad venne consegnato prima agli Hezbollah e poi all'Iran. Dal 1988, però, di lui non si sa più nulla.

Le lettere rese ora note sono particolarmente commoventi ed esprimono, oltre la nostalgia, anche la speranza del prigioniero di rivedere presto moglie e figlia: "Mie care Tami e Yuval, sto tentando di dimenticarvi, perché i ricordi sono troppo per me, ma so che vi amo. Siete la sola cosa che mi impedisce di pensare al peggio" e ancora: "Vi prometto che tornerò. In un anno? In due? Non vi lascerò mai. Anche se per questo dovrò smettere di volare. Avremo una casa bella e calda come non abbiamo avuto prima". Alla moglie scrive in un'altra lettera: "L'altra notte ti ho sognata ed era meraviglioso. Ci incontravamo dopo il lavoro e parlavamo come abbiamo sempre fatto. Ed ero di nuovo con te. Svegliarsi da questo sogno è stata dura, ma credimi, mi ha dato qualche momento di felicità".
Sono 6, oltre ad Arad, gli israeliani dispersi o rapiti: Zeev Rotshik "missing" dal 10 ottobre del 1973, Yehuda Katz, Zachary Baumel e Tzvi Feldman catturati durante la guerra del Libano, nel 1982; Guy Hever scomparso sulle alture del Golan nel 1997 e Majdi Halabi sparito da Haifa nel 2005.

Di loro non si sa più nulla. Nemmeno se sono vivi o morti.

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