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Informazione Corretta Rassegna Stampa
02.07.2022 Rapporto dell'on.Andrea Romano; come ha osato fare i nomi dei putiniani italiani?
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 02 luglio 2022
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Rapporto dell'on. Andrea Romano; come ha osato fare i nomi dei putiniani italiani?»

Rapporto dell'on. Andrea Romano; come ha osato fare i nomi dei putiniani italiani?

Commento di Deborah Fait


A destra: Vladimir Putin


Il mondo è confuso e incasinato. In Israele si è sciolto il governo Bennett e venerdì Yair Lapid ne ha preso il posto. Lavorerà fino al 1° novembre, giorno delle elezioni, le quinte in tre anni e mezzo. Israele crede ancora fortemente nell’idea democratica che il popolo è sovrano e che sia giusto dargli sempre la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Incomincerà a giorni, la battaglia feroce tra Lapid e Netanyahu. Lapid non ha molte armi contro Bibi, politico espertissimo e magnifico statista ma non sempre essere “troppo bravo” va bene per guidare un paese soprattutto se si è convinti così tanto di esserlo da crearsi il vuoto intorno.


Il deputato Pd Romano minacciato per strada da Daniela Martani:
Andrea Romano


Nel frattempo in un’Europa che non sa che pesci prendere, il caos continua. In Ucraina non hanno fine i ferocissimi bombardamenti russi contro la popolazione civile, morti in quantità. L’ultimo bombardamento su un condomino ha fatto 17 morti , tra cui quattro bambini e più di trenta feriti. I russi fanno saltare per aria, palazzi civili, supermercati, tutto quello che i loro missili possono colpire. Un resort colpito l’altra notte ha avuto 4 vittime tra cui un bambino di 12 anni ma i russi dicono che dentro c’erano mercenari stranieri.  Dopo quattro mesi di guerra gli ucraini resistono con un coraggio da leoni, derisi indegnamente dai filo putiniani di ferro italiani, quasi sempre patetici,  spesso ridicoli. Purtroppo accade che In Italia i drammi si trasformino in buffonate, quell’Italia descritta, già ai tempi di Dante Alighieri, con questi mirabili versi: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello.”. Se lo diceva Dante possiamo andare tranquilli di non sbagliare tanto più che in altri versi confermava il concetto “Piangi, che ne hai bon donde, Italia mia.” Mi sono venuti alla mente questi versi pensando proprio alla guerra e alla quantità industriale di italiani che prendono le difese di Putin e della sua aggressione contro un paese sovrano nel cuore dell’Europa. Da alcune statistiche pervenute,  sembra che l’Italia abbia il maggior numero di filo russi che, naturalmente, si autodefiniscono “pacifisti”. Niente armi all’Ucraina, strepitano. Già, niente armi, così al posto della guerra ci sarebbe semplicemente la distruzione totale di una nazione europea e milioni di morti. Un massacro. La Repubblica del 30 giugno ha pubblicato un articolo che denuncia, criticandone i contenuti, un rapporto di Andrea Romano, presentato in Parlamento,  sulla disinformazione del Cremlino o di chi simpatizza con esso, definendolo “pentolone dove tutto si mischia e quindi tutto si perde”. Ho sentito varie volte le opinioni di Andrea Romano in Tv e le sempre trovate pacatamente equilibrate, sagge e oneste tutto il contrario di quelli che urlano “Niente armi all’Ucraina, vogliamo la pace, Zelensky pupazzo di Biden”. L’articolo di Repubblica fa i nomi dei putiniani duri e puri pubblicati nel rapporto, accusando l’onorevole Romano di aver confezionato delle liste di proscrizione. Non serviva quel documento per conoscere gli ammiratori del Cremlino più famosi, li vediamo quotidianamente in TV snocciolare le loro perle sulla democrazia russa, su quanto sia buono Vladimir, su quanto sia nazista l’Ucraina e pagliaccio nazista il suo presidente ebreo. Ne abbiamo fatto indigestione!


Io so solo una cosa, ogni volta che un palazzo residenziale o un supermercato vengono rasi al suolo dai missili russi arriva puntuale il commento “era un deposito di armi”, i massacri di Bucha sono stati confezionati ad hoc, i morti erano attori finti cadaveri. La distruzione di Mariupol era dovuta perché covo di mercenari e di nazisti. La scusa per giustificare i crimini dello zar russo è a volte ridicola, a volte indecente, ma sempre immancabile. Ormai hanno ammazzato migliaia di nazisti, tra cui più di 300 bambini. Nazisti anch’essi? Quanti ancora?

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut3@gmail.com

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