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Informazione Corretta Rassegna Stampa
27.08.2020 Aeroporto di Philadelphia: in Usa non può esistere una religione di Stato
Analisi di Daniel Pipes

Testata: Informazione Corretta
Data: 27 agosto 2020
Pagina: 1
Autore: Daniel Pipes
Titolo: «Inquietudine riguardo alla 'Quiet Room' dell'Aeroporto di Philadelphia»
Inquietudine riguardo alla 'Quiet Room' dell'Aeroporto di Philadelphia
Analisi di Daniel Pipes


Traduzione di Angelita La Spada di un articolo uscito sul Washington Times

Trump, Erdogan e gli scenari mediorientali: Intervista a Daniel Pipes
Daniel Pipes

Nell'agosto 2018, il Philadelphia International Airport, l'Aeroporto Internazionale di Philadelphia, (PHL) ha aperto una "Quiet Room" fortemente promossa. Accessibile tutto l'anno, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, questo luogo è un eccellente complemento per un frenetico snodo di transito. Tuttavia, la Quiet Room presenta un problema preoccupante. Questo spazio fisico di circa 30 metri quadrati che consta di due stanze si trova dopo i controlli di sicurezza, tra i Terminal D ed E. Un comunicato stampa del PHL descrive questo ambiente come "un luogo di silenzio che tutti i passeggeri possono utilizzare a prescindere dalla loro visione del mondo, cultura e appartenenza religiosa", un'area adatta a "chi desidera un luogo di solitudine o di preghiera". Cosa potrebbe esserci di sbagliato in questo? Ebbene, è lo stesso problema che è sorto nelle scuole, negli ospedali, ai controlli in aeroporto, e più in generale: l'Islam gode di uno status privilegiato. E la Quiet Room lo privilegia in quattro modi qui di seguito elencati.

Philadelphia Airport Opens New Quiet Room for Travelers

Innanzitutto, il nome di tale spazio, annunciato in cinque lingue, presenta un problema: Quiet Room (in inglese) Sala di meditazione (in spagnolo) Quiet Room (in ebraico) Sala di preghiera (in arabo) Luogo per riflettere in pace (in cinese)

Per i lettori arabi, l'espressione ghurfat as-salat, غرفة ‏‏الصلاة, trasforma questa zona da un apparente "luogo di silenzio" in uno di religione, poiché l'espressione in arabo implica un luogo destinato esclusivamente alla preghiera musulmana; nessun cristiano prega in una zona chiamata ghurfat as-salat. La scritta in arabo sulla segnaletica indica agli arabofoni uno spazio destinato alla preghiera islamica nel PHL. In secondo luogo, lo spazio contiene molti oggetti islamici, alcuni con loghi ufficiali (ad esempio, i tappeti da preghiera contrassegnati dalla dicitura "Aeroporto PHL"). In terzo luogo, nell'ambiente ci sono esclusivamente accessori islamici incorporati. Tanto per cominciare, l'aeroporto annuncia che "la Quiet Room contiene una vasca per il pediluvio per quei passeggeri che devono lavarsi prima di pregare". I designer dell'area, Roya Taheri e Massoud Mohadjeri di Taheri Architecture, ammettono espressamente che "una vasca per il pediluvio è prevista principalmente per gli utenti musulmani che devono praticare le abluzioni prima di pregare". Inoltre, Taheri Architecture osserva che "La vasca per il pediluvio dirige il passeggero verso un piccolo angolo per la preghiera con un tappeto con decorazioni in direzione della Qibla" (la direzione della Mecca verso la quale i musulmani rivolgono il viso quando pregano). Infine, una freccia verde sul soffitto indica la Mecca. In quarto luogo, l'area è vuota, con panchine addossate al muro, ma priva di sedie o di banchi, il che la rende particolarmente indicata per le preghiere islamiche. Privilegiando l'Islam rispetto ad altre religioni, la Quiet Room è in linea con gli aeroporti americani. In quelli di Kansas City e Indianapolis ci sono delle vasche per il pediluvio. L'aeroporto di Minneapolis-St. Paul ha messo a punto un elaborato (ma fallito) sistema di luci di vari colori da montare sui tettucci dei taxi per contraddistinguere i tassisti che non vogliono trasportare passeggeri in possesso di alcolici.

Ma questo schema è sbagliato. Le strutture governative come il PHL, un'unità interamente controllata dalla città di Philadelphia, devono attenersi al principio secondo cui i musulmani americani hanno gli stessi diritti e doveri dei cittadini (e dei viaggiatori) di altre fedi: non godono di diritti speciali. Ciò significa che le agenzie governative possono mettere a disposizione uno spazio per uso religioso (ad esempio, cappelle, vasche per il pediluvio), ma non possono utilizzare il denaro dei contribuenti per finanziarlo o per mantenerlo. In tale ottica, ho chiesto all'Aeroporto Internazionale di Philadelphia di apportare quattro modifiche per rendere la Quiet Room davvero ecumenica: Modificare o eliminare il nome in arabo dell'area. Integrare la segnaletica spiegando che gli omaggi religiosi presenti nella Quiet Room sono strettamente privati e non ufficiali. Creare uguaglianza religiosa, eliminando preferibilmente gli accessori prettamente islamici; aggiungendo quantomeno degli oggetti non islamici (ad esempio, un crocifisso cristiano, un mizrach ebraico, un tappetino da yoga induista, una perlina di preghiera buddista etc.). Disporre delle sedie in una delle stanze. Dopo nove mesi di discussioni, il CEO dell'aeroporto, Rochelle Cameron, ha accettato la mia prima proposta (l'inglese sarà l'unica lingua presente sulla segnaletica) e la seconda (verrà aggiunto un cartello indicante che l'aeroporto prende le distanze dagli omaggi personali). Il PHL è in parte d'accordo con la mia terza proposta (la qibla è stata rimossa) e in parte l'ha bocciata ("non si accetta l'ipotesi che la vasca per il pediluvio sia un simbolo religioso di una fede religiosa piuttosto che di altre" e il tappeto con decorazioni "non presenta alcun simbolo religioso evidente di qualsiasi tipo"). La Cameron ha respinto la quarta proposta (non verranno aggiunte sedie). Ringrazio il Philadelphia International Airport per questa risposta positiva, ma chiedo che completi le modifiche necessarie. Ci sono altre tre cose che contraddicono il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che vieta l'interferenza del governo nell'esercizio del diritto di libertà di religione e prevede il divieto di "istituire una religione di Stato": la città di Philadelphia non deve fornire e mantenere la vasca per il pediluvio e il tappeto con decorazioni né deve far sì che la Quiet Room sia sprovvista di sedie. La Quiet Room del PHL è un problema minore, ma come ci rammenta questo momento antirazzista la giustizia sociale si ottiene un piccolo passo alla volta.

takinut3@gmail.com

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