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Informazione Corretta Rassegna Stampa
25.05.2020 IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti: Da Yom Yerushalaim a Shavuot
Dal 18 al 23 maggio 2020

Testata: Informazione Corretta
Data: 25 maggio 2020
Pagina: 1
Autore: Claudia De Benedetti
Titolo: «IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti: Da Yom Yerushalaim a Shavuot»
IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti
Dal 18 al 23 maggio 2020

Da Yom Yerushalaim a Shavuot

IDF soldier killed by rock thrown at his head during West Bank ...
Amit Ben Yigal

Dedico il mio IC7 Amit Ben Yigal, il sergente della Brigata Golani di soli 21 anni ucciso il 13 maggio scorso da un masso lanciato da un terrorista palestinese appostato su una palazzina di tre piani in un villaggio vicino a Jenin. Baruch Il papà di Amit, al funerale del suo unico figlio aveva detto: “era il mio bambino, vivevo solo per lui, era il mio punto di riferimento. Mi ha regalato 21 anni fantastici, pieni di amore. Fin da piccolo voleva essere un soldato per difendere Israele” Nei giorni successivi alla sepoltura la tomba di Amit nel cimitero di Beer Yaacov è stata oggetto di ignobili atti di esecrazione perpetrati dai palestinesi. Per accogliere il primo Shabbat successivo alle esequie Baruch ha avuto la forza d’animo di chiedere di intonare il venerdì sera nelle nostre tavole Lechà Dodì: “Amit amava questo canto - ha detto - lo ascolterà e sarà ancora con noi”, lo abbiamo fatto in tanti e continueremo a farlo, il ricordo di Amit sia per sempre di benedizione.

Domenica si è insediato il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e ha preso forma il governo di unità nazionale che sarà guidato per il prossimo anno e mezzo da lui e per i successivi diciotto mesi da Benny Gantz. L’esecutivo più numeroso della storia dello Stato d’Israele conta 36 ministri, è nato per accontentare gli appetiti di tutti i partiti politici necessari per ottenere la maggioranza. Tra i tanti volti noti e meno noti l’attenzione dei media è stata catalizzata da Pnina Tamano-Shata, avvocato, giornalista e attivista sociale che per sarà il primo ministro di origine etiope in Israele dove era arrivata grazie all’operazione Mosè cui partecipò l’allora soldato scelto Benny Gantz.

Israel - Jerusalem :: Flag of :: World Travel Photos :: N6392

Giovedì sera abbiamo celebrato il cinquantatreesimo anniversario della liberazione dall'occupazione giordana di Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato d'Israele. Dopo diciannove interminabili e terribili anni in cui la città era stata teatro d’incuria, angherie e scorribande il generale Motta Gur alla guida della cinquantasettesima brigata dei paracadutisti dell'esercito israeliano aveva liberato Gerusalemme penetrando dalla Porta dei Leoni e rompendo le linee nemiche. "Har haBait beyadeinu", “il Monte del Tempio è nelle nostre mani”, l'annuncio di Gur alla radio israeliana aveva allora portato a tutto il popolo ebraico un’immensa gioia, pari solo alle parole pronunciate da David Ben Gurion nella dichiarazione d'Indipendenza d'Israele del maggio 1948. Yerusahalaim è la nostra capitale da tremila anni, il luogo della nostra indipendenza politica, qui per quasi mille anni ha avuto sede il Tempio, il solo spazio in cui la realizzazione della vita prescritta dalla Torà sia interamente possibile, perché solo al Tempio si possono mettere in pratica molti dei comandamenti, mitzvot, contenuti nella Torà. Abbiamo festeggiato Yom Yerushalaim, il giorno di Gerusalemme, fieri delle millenarie pietre della nostra città, libera, curata e rigogliosa, mai sazia di storia e di sapere, percorsa da milioni di persone che trovano in ogni angolo le radici della loro spiritualità e le origini del loro credo. Dal Salmo 137, all'Hatikwa, l'inno dello Stato d'Israele, dalle preghiere quotidiane pronunciate nella sua direzione, alla rottura del bicchiere durante la cerimonia nuziale ebraica, Gerusalemme è sempre nei nostri cuori.

Maccabi Fun Run - Home | Facebook

Oggi si è svolta la prima edizione online del Maccabi Fun Run cui ha aderito il Maccabi Italia, con la partecipazione dei club di Roma, Milano e Casale Monferrato in collaborazione con la Scuola Ebraica di Torino. È uno straordinario evento nato a Londra 14 anni fa; oltre 30 località si sono unite nel 2019 con enorme successo. La finalità è di coinvolgere quanti più partecipanti possibili, senza distinzione di età. Lo slogan della manifestazione è: ‘Sport e divertimento’, obiettivo è il rafforzamento dell’identità ebraica attraverso lo sport e l'aggregazione dei partecipanti in particolare in un momento di emergenza sanitaria e lockdown. Mentre il Maccabi Europa, nelle passate edizioni, chiedeva un contributo da destinare a opere di beneficienza, quest'anno la partecipazione è stata gratuita. La versione online della manifestazione ha previsto la contemporaneità in tutte Europa e la possibilità postare sui social video e immagini di corsa sia all’aperto che al chiuso, in luoghi di qualsiasi dimensione: dai pianerottoli, alle scale, alle cucine, alle terrazze, ai cortili, ai giardini, ai parchi pubblici.

Questa settimana ricorre la festa di Shavuot, parola che in ebraico significa settimane perché cade il 6 e il 7 del mese Sivan, esattamente sette settimane dopo Pesach, la Pasqua ebraica, è chiamata anche "Tempo del dono della nostra Torà". La Torà è per gli ebrei il dono più grande fatto da Dio all’uomo, il legame con essa è fortissimo e ha un valore di sacralità. Dopo essere rimasto schiavo in Egitto, il popolo d’Israele, finalmente libero, trascorse 40 anni nel deserto; quando giunse ai piedi del Monte Sinai, Mosè salì e ricevette in dono da Dio la Torà da consegnare al suo popolo. Così come Pesach rappresenta il raggiungimento della libertà materiale, Shavuot rappresenta il raggiungimento della libertà spirituale, la libertà di scegliere di accettare la legge morale. Shavuot è una delle tre feste di pellegrinaggio, durante la quale ci si doveva recare al Santuario a Gerusalemme (ai tempi in cui ancora esisteva) e portare un’offerta, secondo quanto è detto in Levitico 23,16: "Conterete cinquanta giorni fino all’indomani della settima settimana e allora presenterete al Signore un’offerta farinacea nuova (di frumento nuovo)". Il secondo giorno di Shavuot si legge il libro di Ruth, nel quale viene narrata la storia di Ruth la moabita, della sua conversione all’ebraismo, conversione alla quale arrivò attraverso tappe spirituali paragonabili a quelle del popolo ebraico. Ruth è un’antenata del re David, e in quanto tale il Messia nascerà dalla sua progenie. Nei kibbutzim, la festa segna il culmine del raccolto del nuovo grano e la maturazione dei primi frutti, comprese le sette specie menzionate nella Bibbia: grano, orzo, uva, fichi, melograni, olive e datteri. Nelle Sinagoghe addobbate con fiori si celebra il dono della Torà, vengono solennemente letti i Dieci Comandamenti affidati dal Signore a Mosè sul Monte Sinai. Auguri di Chag Shavuot Sameach.


Claudia De Benedetti

Presidente Sochnut Italia - Agenzia Ebraica per Israele

takinut@gmail.com

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