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Informazione Corretta Rassegna Stampa
30.03.2020 IC7 - Il commento di Carlo Benigni: Israele, un esempio per il mondo
Dal 23 al 29 marzo 2020

Testata: Informazione Corretta
Data: 30 marzo 2020
Pagina: 1
Autore: Carlo Benigni
Titolo: «IC7 - Il commento di Carlo Benigni: Israele, un esempio per il mondo»
IC7 - Il commento di Carlo Benigni
Dal 23 al 29 marzo 2020

Israele, un esempio per il mondo

Coronavirus in Israele. L'ambasciata:

A fronte dell'emergenza da coronavirus, i due partiti principali si coalizzano. Natanyahu confermato primo ministro, alla presidenza sella Knesset  Benny Gantz, leader di Bianco e Blu, che si rivela uomo di Stato. Una volta di più Israele sa rispondere ad ogni sfida.

Una volta di più Israele ha saputo far fronte all'emergenza e ha dato un esempio al mondo. Dopo tre elezioni e malgrado l'affermazione del Likud come primo partito, sembrava profilarsi una maggioranza eterogenea, guidata da Benni Gantz, con l'appoggio determinante, e senza precedenti, della coalizione dei partiti arabi, sempre rimasti divisi e all'opposizione. Ma di fronte alla pandemia del coronavirus lo scenario è cambiato, e Benny Gantz ha dimostrato di ragionare da statista, superando gli interessi di partito. Un ruolo determinante per dare un forte governo al Paese è stato svolto dal Presidente Reuven Rivlin. Bibi Netanyahu, in carica dal 2009, sarà primo ministro per i prossimi 18 mesi, Benny Gantz ministro degli Esteri, con una coalizione che rende irrilevante la presenza delle altre formazioni e dei veti incrociati. Come è noto, il sistema elettorale di Israele, rigorosamente proporzionale, consente a piccoli partiti una rendita di posizione, che non potranno far valere per tutta la durata del Governo Netanyahu che si sta insediando per i prossimi 18 mesi, e di quello successivo.

Coronavirus, Israele blocca l'ingresso a chi arriva dall'Italia ...

Il bilancio eccellente della presidenza Netanyahu, leader di grandi visioni strategiche. Idee chiare e decisioni forti a fronte della pandemia.

L'autorevolezza internazionale del premier è fuori discussione, così come i risultati ottenuti in campo economico: non a caso il Likud, a quanto è dato di sapere, si sarebbe riservato il ministero delle finanze. Nel corso della sua presidenza Netanyahu ha garantito al Paese sicurezza, con polso fermo ma misurato, evitando di invadere la striscia di Gaza e il Libano meridionale, pur rispondendo in modo adeguato alle azioni terroristiche di Hamas e degli Hezbollah. Ed è stato il regista di uno sviluppo tecnologico che pone un Paese di nove milioni di abitanti alla pari con gli Stati Uniti. Netanyahu è un leader di grandi visioni. A fronte della minaccia dell'Iran è riuscito a stabilire un'alleanza di fatto con Paesi arabi sunniti, a partire dall'Arabia Saudita, e a rafforzare la rete di alleanze su scala intercontinentale. Il risultato è che nel contesto di questi nuovi scenari la questione palestinese sta diventando irrilevante e marginale, indebolendo le posizioni dei leaders palestinesi di Gaza e di Ramallah, sinora al potere con la violenza, i primi, e con la corruzione, i secondi.  Come sottolinea Deborah Fait su Informazione Corretta, il premier, che ha sempre mantenuto fede ai suoi impegni, ha affermato che "nel momento in cui usciremo dalla crisi noi rinnoveremo la nostra economia, stiamo già preparando un piano con i migliori cervelli del mondo". Israele sta dando una grande prova di efficienza nel modo in cui affronta l'emergenza del coronavirus, con misure non dissimili da quelle italiane, con in più un controllo, con i mezzi della più avanzata tecnologia, mutuati dall'esperienza di un'intelligence antiterrosismo unica al mondo.

Ma la stampa italiana...

La stampa italiana, tranne poche eccezioni, innanzitutto La Stampa di Maurizio Molinari, è solita rappresentare Netanyahu come leader delegittimato; critica la sua lunga permanenza alla guida del Governo, quasi che gli elettori non lo avessero riconfermato ad ogni consultazione, e si concentra sui processi penali in corso, la cui fondatezza è tutta da dimostrare. Per i nostri media la fonte che fa testo è Haaretz, quotidiano con ridottissima diffusione, che sta alla stampa israeliana come il Manifesto sta a quella italiana. Qualcuno ha definito Haaretz l'unico quotidiano arabo in lingua ebraica... Un mix di pigrizia e malafede, che non fa onore al nostro giornalismo. Naturalmente si sono fatti vivi gli odiatori di Israele, fautori del BDS. Le mozioni di condanna per violazione dei diritti umani sono nove volte su dieci contro Israele, da parte delle Nazioni Unite, cui fa capo il Comitato per i Diritti Umani, dell'OMS e sino ad un recente passato dell'Unesco. In questa occasione, gli odiatori di Israele hanno attribuito allo Stato ebraico la responsabilità di aver creato e diffuso il virus, allo scopo di poter mettere sul mercato il vaccino. L'antisemitismo mascherato da antisionismo è sempre vivo. Vi è un'antologia di fake news, e le associazioni pro Israele sono  impegnate in azioni di corretta informazione.

Infine, una notizia importante.

E' stata costituita, alla presenza dell'Ambasciatore Dror Eydar, la Associazione Avvocati per Israele, un'organizzazione indipendente di avvocati, la cui missione è di perseguire, sul piano penale e soprattutto su quello civile, quanti si rendano responsabili: a) della violazione della legge Mancino del 1993, che "sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali"; b) di perseguire quanti si rendano responsabili di diffamazione degli ebrei e dello Stato di Israele. Procedimenti sono già in corso, e la rete delle Associazioni della UNIONE, presenti in tutta Italia, si farà parte attiva nel segnalare all'Associazione Avvocati per Israele le notizie di reato.

Immagine correlata
Carlo Benigni
Presidente nazionale dell'
UNIONE delle Associazioni Italia-Israele

takinut3@gmail.com

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