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Informazione Corretta Rassegna Stampa
26.10.2019 Islamofobia, Sharia, invasione silenziosa
Il velo ne è solo un aspetto, oltre a tutto deviante

Testata: Informazione Corretta
Data: 26 ottobre 2019
Pagina: 1
Autore: marianne.net
Titolo: «Islamofobia, Sharia, invasione silenziosa»
Questo testo, ripreso da marianne.net vuole essere una risposta a un articolo pubblicato su Le Monde dal titolo " Fino a che punto lasceremo correre l'odio verso i musulmani?" sottoscritto da 90 personalità.


Risultati immagini per invasione islamica

Non mettiamo in dubbio le buone intenzioni dei firmatari al fondo di questa pagina.  Quanto scrivono sul velo è condivisibile, ma non è centrale per quanto riguarda le conclusioni da trarre. L'appello sul quotidiano francese invita a difendersi dall'odio verso i musulmani quando il problema che sta alla base dell'islamofobia non è soltanto il velo ma il progetto politico/religioso che ha come fine la sostituzione dei popoli europei con gli immigrati islamici.
Islamofobia significa 'paura dell'islam', che non è soltanto una religione come le altre, non per caso non esiste uno Stato islamico dove la religione è separata. E' la sharia che governa, il destino previsto dalla Fratellanza musulmana per l'Europa grazie alla invasione silenziosa, contraria all'uso del terrorismo, riconoscibile e quindi facile da sconfiggere. L'arma vincente sarà la natalità. Le democrazie non ne hanno ancora preso coscienza.
In poche parole, non può esistere un islam riformato, la Sharia è un sistema assoluto. Quei musulmani- tra loro i firmatari- che discutono sulla liceità religiosa del velo, non vedono il vero pericolo, vivono un paesi democratici, dove la libertà di opinione fa parte della vita quotidiana, di tutti.Sotto la Sharia scomparirebbe del tutto.
Per questo l'islamofobia è la sola arma consentita per difendere un futuro democratico.


Ecco l'appello:

Il nostro paese è lacerato da trent'anni dalla questione del velo indossato da alcune francesi di religione musulmana. Queste donne sono sempre più numerose, tanto l'influenza dei predicatori estremisti è forte. La questione è dunque seria. Molte cose sono state dette. Ma molte di queste cose sono false. A noi francesi di cultura o di religione musulmana, umanisti, progressisti e femministi è sembrato urgente prendere parola pubblicamente a riguardo. È tempo che i nostri compatrioti sappiano che la questione non è unanime tra “i” musulmani. Il velo non fa parte del culto, a differenza del digiuno del Ramadan e delle cinque preghiere quotidiane. Non è un “segno religioso”, poiché l'islam rifiuta ogni feticismo materiale. L'islam si vive nel cuore, non sulla testa. Inoltre “i” musulmani non esistono.
Ci sono DEI musulmani, DELLE pratiche, DELLE interpretazioni, DELLE convinzioni. Divisioni e opposizioni che esistono dal VII secolo. Noi, firmatari di questo testo, diciamo forte e chiaro che il velo è il segno ostentato di una concezione retrograda, oscurantista e sessista del Corano. Velare le donne significa stigmatizzare la loro presenza nello spazio pubblico. Fare di esse cittadine assegnate alla scandalosa identità di “subordinate al supposto desiderio degli uomini”. Il nostro paese lotta per raggiungere una sempre maggiore uguaglianza tra i sessi. Il sessismo e la demonizzazione del corpo delle donne sono contrari ai nostri ideali.
Gli autori dell’articolo apparso su Le Monde sono stati mossi dalla volontà di combattere la stigmatizzazione e il fare di tutta l'erba un fascio. Vale a dire da una buona intenzione.
Tuttavia noi qui affermiamo che è il velo a stigmatizzare le donne. Ci rattrista vedere questi 90 francesi fare di tutta l’erba un fascio tra “alcuni” musulmani ortodossi ossessionati dal corpo delle donne e “i” musulmani tout court.
LE musulmane non portano il velo, sappiatelo.
Sono ALCUNE musulmane a portarlo. ALCUNE musulmane che fanno una lettura patriarcale ed erroneamente letterale del testo coranico. ALCUNE musulmane e ALCUNI musulmani che rifiutano l’intelligenza della fede, che rifiutano di unire fede ed esercizio della ragione critica. ALCUNI musulmani vogliono cristallizzare l’islam a quello che era il paradigma del VII secolo, quello del deserto arabico, innestandovi il velo, inesistente nel Corano. Questi musulmani danno una tale importanza a questo accessorio sessista creato nell’Antichità che ne hanno quasi fatto il sesto pilatro dell’islam. Questo musulmani non sono e non saranno mai I musulmani. Non sono che DEI musulmani, più visibili degli altri data la loro ostentazione.
Abbiamo deciso di far sentire la nostra voce perché questi avvenimenti ci obbligano ad assumerci le nostre responsabilità. Non possiamo restare a guardare da lontano e disillusi un dibattito che ha tanta importanza. Noi pensiamo che sia nostro dovere far sapere a tutti i nostri compatrioti che quella del velo è una questione controversa, anche all’interno delle stesse scuole giuridiche sunnite ufficiali. Allora sostenete le francesi e i francesi di confessione o cultura musulmana che si battono contro questa terribile ondata neoconservatrice venuta dai paesi del Golfo persico, trent’anni fa.
Non confondiamo QUESTI musulmani ortodossi, che predicano il sessismo attraverso l’uso del velo – riflesso identitario più che religioso – con tutti I musulmani. (traduzione di Ingrid Colanicchia)

Firmatari e firmatarie: Leîla AJDIR Aïda AKARI-CHERIF Bahia ALAOUI Kaoukab ALAOUI Nader ALLOUCHE Elise AMAIRI Fatty AMINE El Mahdi AOUS Karim AZAIZ Khadija AZZAOUI-IHDA Habib BARKIA Nadia BARO-IHIOUI Naïma BELALOUZE Rachida BELHAJ Nadia BENABDALLAH Aïcha BENABDELJALIL Kamel BENCHEIKH Messaouda BENIA LATRECHE Nadia BENMISSI Zaïnab BENSOUILAH Nadia BENYOUCEF Yassine BERRADA Najiba BERRADA Afafe Elyssa BESSA Naëm BESTANDJI Zohra BITAN Samy Mahmoud BOUACHOUR Nathalie BOUDHABAY Fadela BOUHOUCHI Catherine BOUNOUAR Noura BOUNOURI Leïla BOURAS Kaci BOURICHE Massi BOURIF Nesrine BRIKI Hassen CHALGHOUMI Malika CHELALI Mohamed Salah DJAROUD Nassira DJENASSE-GUERID Nadia DOGHMI Hocine DROUICH Lalia DUCOS Redouan ELAB Sylvette FERRARA Jean-Marc Abderahmane FERRY Myriam FILALI MAIN Yasmina FLAIOU-KOUCHNIR Rabia FRANOUX MOKHLESSE Jiji GAYANEH Nora GHEMMOURI Smain GOUDANE Ziad GOUDJIL Omar GOUSMI Salah GUEMRICH Mohamed GUERROUMI Asmaa HACENE Rachida HAMDAN Hassan HAMITOUCHE Keltoum HARMOUZ Hinda HASNI Sälin HELAR Zahra HOUARI Marie-Myriam IBN ARABI Craima IKHLEF-GONZALEZ Mehemet KAZ Francoise KENNICHE Nadia KONDREK-BAOUZ Abla KOURZI Julie KOURZI Ibtissame Bentty LACHGAR Faiza LAHLOU Abdallah LAKROUF Aziz LAMRANI Eve LIVET Mohamed LOUIZI Nadia LOUIZI Fouziya MEDOUKALI Abdelghani MERAH Samira MICHMICH Fadila MIMOUNI Chadia MLAHFI Nadia NAIB Nora NAIB Saida NAIB Kaoukab OMANI Mohamed OMRI Daouda OUATTARA Dounia OUCHALLAL Maria OUDGHIRI Najoua RACHED Malika Taous RAHMANI Michel RENARD Fouad SAADY Yassine SADJI Hubert Youssef SAGE Najet SAIDI Djamila SANGAN Wacyl SAOULI Abdelaouhed SEDJARI Mia SLAOUI Mouna SLAOUI Khaled SLOUGHI Assia SMAIL Zineb TIJANI Mounia ZAIMI Nadia ZIRI

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