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Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.09.2019 IC7 - Il commento di Deborah Fait: Non possiamo nemmeno commemorare le vittime dei massacri arabi a Hebron
Dal 2 al 7 settembre 2019

Testata: Informazione Corretta
Data: 09 settembre 2019
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «IC7 - Il commento di Deborah Fait: Non possiamo nemmeno commemorare le vittime dei massacri arabi a Hebron»
IC7 - Il commento di Deborah Fait
Dal 2 al 7 settembre 2019

Non possiamo nemmeno commemorare le vittime dei massacri arabi a Hebron
Risultati immagini per hebron pogrom 1929

Durante la settimana, oltre ai tanti fatti angoscianti tra cui l'insediamento del nuovo e "sinistro" governo italiano, è accaduto un episodio passato inosservato dai media. Per commemorare il massacro degli ebrei di Hebron avvenuto nell'agosto del 1929, Benjamin Netanyahu si è recato in visita alla Tomba dei Patriarchi e delle Matriarche, la Grotta della Machpelà. Ecco come ne parla un sito propalestinista di cui non faccio nome per evitargli una pubblicità immeritata: "Hebron-WAFA. Mercoledì sera, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha realizzato un tour provocatorio nella moschea di al-Ibrahimi, a Hebron, nella Cisgiordania occupata del sud, sotto rigide misure di sicurezza che hanno scosso la popolazione palestinese locale…"

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Una sinagoga di Hebron devastata nel 1929

Dunque, la visita di commemorazione di un massacro è, per i filopalestinisti, "un tour provocatorio", la Tomba dei Patriarchi, acquistata da Abramo per 400 sicli per seppellirvi la moglie Sara, alcuni millenni prima dell'avvento dell'islam, è diventata moschea di al-Ibrahimi e Hebron, antica capitale di Israele prima di Gerusalemme, si trova nella "Cisgiordania occupata". Dal momento che la Cisgiordania, cioè Giudea e Samaria, non è mai appartenuta ad uno stato palestinese, chi la occupa sono proprio i palestinesi, forse è il caso di rimarcarlo all'infinito finchè non entri nella testa della gente. Come se non bastasse Abu Mazen ha minacciato una terza intifada per imitare Arafat che aveva preso come scusa la legittima visita di Sharon sul Monte del Tempio in occasione di Rosh haShana, per scatenare la seconda intifada già pronta da due mesi. Lo aveva dichiarato urlando da Gaza, dopo aver abbandonato il tavolo dei colloqui di pace di Camp David. La visita di Netanyahu per onorare le vittime è stata considerata addirittura oltraggiosa dagli arabi di Hebron e dalla dirigenza palestinista (parole di Abu Mazen), un oltraggio che potrebbe portare a una nuova guerra di cui evidentemente non sono mai sazi.

E' da un secolo che gli arabi palestinesi vivono facendo scorrere sangue ebraico, per non parlare delle persecuzioni secolari degli arabi contro gli ebrei. Hebron, Safed, Yavne, Gerusalemme furono le città in cui gli arabi compirono i più feroci massacri di ebrei molti anni prima della fondazione dello stato di Israele. Nel 1929 la comunità di Hebron fu decimata e i sopravvissuti espulsi. Gli arabi si appropriarono di ogni cosa, trasformarono in moschea la tomba di Ruth, bisnonna di re Davide, oltre naturalmente alla Grotta della Machpelà dove riposano da millenni i Padri e le Madri di Israele, Abramo e Sara, Isacco e Rebecca, Giacobbe (Israele) e Leah. Nessun ebreo ebbe più il permesso di vivere in questa città per 37 anni. Nel 1967 Israele, uscito vincitore della guerra dei 6 giorni, liberò le terre ebraiche occupate dalla Giordania. Nel 1936, aizzati dal mufti Haj Amin al Husseini, altri tumulti scoppiarono distruggendo intere comunità di ebrei. Nel 1937 la Commissione Peel propose la spartizione della Palestina storica tra ebrei e arabi, questi ultimi rifiutarono e il loro rifiuto scatenò guerre e terrorismo fino ai nostri giorni. A Hebron nel 1948 l'antico quartiere ebraico fu raso al suolo, gabinetti pubblici furono costruiti sui luoghi sacri degli ebrei e la casbah fu allargata sulle loro case distrutte. Il cimitero ebraico fu raso al suolo, compreso il cippo che ricordava le vittime del 1929. Suona strano, crudele e barbaro che gli ebrei non possano commemorare le vittime dell'odio arabo senza essere minacciati da un'ennesima guerra. Naturalmente su questo come su un'infinità di altre ingiustizie sofferte da Israele, l'Occidente tace. Nella comunità ebraica di Hebron circola da anni un detto antico "Il passato, il presente, per sempre". Per quanto la dirigenza arabo-palestinista minacci e ricatti, non si cancellano 4000 anni di storia nonostante gli sforzi dell'Unesco nel trasformare in siti islamici i luoghi più importanti dell'ebraismo e la propaganda fatta di fake news dell'ANP e dei gruppi ad essa connessi.

Immagine correlata
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut@gmail.com

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