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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.08.2019 Due ore di noia mortale, più che un film una pellicola, tra le più brutte mai viste
D'ora in poi diffidare nel modo più assoluto delle recensioni di Paolo Mereghetti

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 agosto 2019
Pagina: 1
Autore: La redazione di IC
Titolo: «Due ore di noia mortale, più che un film una pellicola tra le più brutte mai viste»

E' la prima volta in quasi vent'anni che sconsigliamo la visione di un film il giorno dopo avergli dedicato una pagina intera. Eccola, uscita ieri, ingannati dagli elogi superlativi di Paolo Mereghetti. Due aggettivi, straziante e bellissimo, dei quali condividiamo soltanto il primo: "straziante", però non riferito al film ma allo sfortunato spettatore che ha avuto fiducia nella recensione di 'Sette', che ha dovuto sorbirsi due ore di niente. Trama ridicola, dialoghi inesistenti, tacciamo su regia e sceneggiatura. E quegli ebrei, macchiette prive di qualunque credibilità.
Egregio signor Mereghetti, rivogliamo indietro il prezzo del biglietto! 

Ecco la pagina uscita ieri, con le nostre scuse più sentite, ma abbiamo visto il film soltanto ieri pomeriggio: 

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - SETTE di oggi, 02/08/2019, a pag. 161, con il titolo "Balagov, straziante e bellissimo", la recensione di Paolo Mereghetti.

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Paolo Mereghetti


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La locandina

Sperduta in una programmazione di mezz'estate piena di trappole (occhio a non farsi abbindolare dal soporifero Men in Black: International) c'è anche un piccolo gioiello, non a caso segnalato anche dal Sindacato critici con il suo marchio d'eccellenza: è Tesnota, opera prima dell'allora venticinquenne Kantemir Balagóv che due anni fa fu scoperto a Cannes, nella sezione "Un Certain Regard", e che quest'anno ha confermato le sue qualità con l'altrettanto straordinario Beanpole. Come dice la stessa voce fuori campo del regista «questo episodio è avvenuto nella mia città nel 1998»: siamo a Nal'èik, capitale della Repubblica autonoma del Cabardino-Balcaria, nel Caucaso settentrionale e la vita di una famiglia di origini ebraiche viene sconvolta dal rapimento del secondogenito e della sua fidanzata. Come pagare i soldi del riscatto senza coinvolgere la polizia? Costringendo la figlia maggiore Ila a sposare un maggiorente che potrà prestare i soldi necessari. Ma la ragazza non ha nessuna intenzione di sposare chi non ama... Allievo di Sokúrov, Balagóv usa un fatto di cronaca per intrecciare il racconto di formazione di una ragazza decisa a combattere contro le regole di una società oppressiva con la storia della diaspora ebraica nel Caucaso e la pesante eredità dell'epoca sovietica. E darci così il quadro di un mondo dove non sai mai chi tiene in scacco chi, in un film straziante e bellissimo, che ha la forza di un salutare pugno nello stomaco. 

Per inviare la propria opinione a Sette, telefonare 02/6339, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

sette@corriere.it

takinut@gmail.com

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