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Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.04.2019 Sarebbe stato bello vincere due volte in due giorni...
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 aprile 2019
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Sarebbe stato bello vincere due volte in due giorni...»

Sarebbe stato bello vincere due volte in due giorni...
Commento di Deborah Fait

Sarebbe stato troppo bello avere due vittorie nette nel giro di due giorni.
Mercoledì la certezza di riavere Bibi Netanyahu come premier per altri quattro anni, giovedì l'allunaggio perfetto di Bereshit, la sonda spaziale israeliana. Purtroppo all'ultimo momento qualcosa si è inceppato e la sonda si è schiantata sul suolo lunare. Peccato, ma tanto ci riproveremo, facendo tesoro degli eventuali errori. Sulla luna comunque Israele ci è arrivato, anche se troppo d'impatto, e durante il viaggio la sonda ha mandato molte immagini importanti.
 Israele è il quarto paese al mondo ad aver tentato e quasi portato a termine questa impresa, preceduta da tre giganti come USA, Russia e Cina, e ricordiamo che anche l'America e la Russia hanno avuto problemi le prime volte, della Cina non si sa, tutto top secret da quelle parti.
Sulla luna è rimasta la bandiera con la scritta "Israele, piccolo paese dai grandi sogni" e siamo certi che almeno là non ci sarà nessun pacifista pronto ad intervenire per cancellarla e mettere al suo posto "Palestina libera e rossa".



Nel frattempo Netanyahu si gode la sua meritata vittoria e lunedì il presidente Rivlin darà inizio alle consultazioni per la formazione del nuovo governo.
Bibi starà sicuramente molto attento a non cadere nelle mani dei religiosi.
E' troppo in gamba e i successi raggiunti in questi anni di governo non saranno stati invano. Molti si chiedono come abbia fatto a farsi eleggere per la quinta volta nonostante sia stato perseguitato dai media e dalla Corte suprema con accuse mai provate e nonostante l'odio di tutta la sinistra.
E' semplice, gli israeliani lo amano perché ha fatto di Israele una potenza mondiale con un'economia importante che investe nella ricerca, nella tecnologia scientifica, nelle start up, nella medicina e nelle relazioni fruttuose con paesi nemici giurati del piccolo stato ebraico. Un miracolo diplomatico che nessuno si aspettava.
Netanyahu ha quasi abbandonato l'Europa antisemita per rivolgersi all'oriente, alla Cina e ai paesi arabi più interessati alla collaborazione, inoltre ha rapporti sempre più stretti con gli USA di Donald Trump, con Putin e con il premier cinese Xi.
Netanyahu si è dimostrato uno statista eccezionale, intelligente che ha saputo affrontare tutti gli insulti di parte del mondo occidentale che lo odia, come odia Israele, con un'intelligente indifferenza che alla fine ha portato i suoi frutti.

L'Europa, dopo lo chok della sua vittoria, è rimasta muta e speriamo resti tale.
Il premier ha saputo affrontare questo anno di guerriglia al confine con Gaza senza lasciarsi trascinare in una guerra che avrebbe portato solo disastri su entrambi i fronti. Anche se i cittadini del sud di Israele sono giustamente stanchi e stufi della situazione terribile in cui sono costretti a vivere a causa del terrorismo palestinese, hanno comunque votato per Bibi, continuando ad avere fiducia in lui. Durante lo spoglio delle schede è stato esilarante assistere al girotondo dei tre generali e Yair Lapid del partito "Blu e bianco", certi di aver vinto, per poi restare ammutoliti alla notizia che in realtà non era così e che l'odiato Bibi, a conti fatti, li aveva superati.
Alla fine Benny Gantz ha dovuto anche congratularsi con il prossimo nuovo premier. Gantz, che comunque ha ricevuto un gran numero di voti perché era la novità e perché gran parte della sinistra lo ha votato abbandonando i vecchi partiti, Avodà e Meretz, ormai incapaci di una politica seria e costruttiva e privi di personaggi carismatici.
Sono dispiaciuta per l'esclusione di Ayelet Shaked (La Nuova Destra) non doveva abbandonare il Likud per seguire Bennett, è stata un bravissimo ministro della giustizia e avrebbe potuto portare a termine il suo lavoro togliendo alla Corte Suprema una parte del suo superpotere per ridarlo al Parlamento.

Israele, il piccolo paese dai grandi sogni, andrà avanti con l'unico premier che, dopo il Padre della Patria, David Ben Gurion, è stato capace di realizzare un sogno di vera gloria, un esaltante successo in tutti i campi, da quello scientifico-tecnologico-economico, a quello dei rapporti con gli arabi sunniti, ad aver ottenuto il riconoscimento di Gerusalemme Capitale dalla più grande democrazia del mondo facendo venire travasi di bile ai BDS e pacifisti vari. Alla fine, se tutto andrà come deve andare, persino l'Europa che ci odia tanto dovrà portarci rispetto.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut@gmail.com

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