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Informazione Corretta Rassegna Stampa
28.12.2018 Quando Putin si atteggia a giudice
Commento di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 28 dicembre 2018
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazelle
Titolo: «Quando Putin si atteggia a giudice»

Quando Putin si atteggia a giudice
Commento  di Michelle Mazel

(Traduzione di Yehudit Weisz)
www.jforum.fr/quand-poutine-joue-les-maitres-de-justice.html

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La Russia ha appena espresso profonda indignazione per i recenti attacchi israeliani in Siria. Degli attacchi considerati come provocazioni irresponsabili, perché secondo Mosca hanno messo in pericolo gli aerei di linea in prossimità degli aeroporti di Damasco e di Beirut.
Questo nuovo interesse dei russi per la vita di civili innocenti è veramente lodevole. Anzi, ci si chiede perché i civili che erano su questi aerei siano più degni della sollecitudine di Mosca di quelli che si trovavano sul volo MH17 delle compagnie aeree malesi, colpite nel luglio del 2014 nello spazio aereo ucraino da un missile terra-aria russo.
Eppure le 298 persone a bordo di questo volo commerciale non erano state semplicemente "messe in pericolo", ma proprio uccise. E che dire degli uomini, delle donne e dei bambini, vittime di aerei e di piloti russi che bombardano indiscriminatamente, al servizio del presidente Assad, sulle città e sui villaggi siriani dove si nascondono dei "ribelli"? "
Tuttavia, uno avrebbe pur avuto il diritto di aspettarsi una reazione più equilibrata, che il Cremlino riconoscesse le legittime paure di Israele di fronte al flusso di armi iraniane sempre più sofisticate, che passavano attraverso i depositi di Damasco prima di continuare la loro rotta verso il Libano, dove Hezbollah ha scavato a questo scopo dei bunker sotterranei al riparo dagli attacchi israeliani. Una reazione simile, ad esempio, a quella del delegato di Mosca al Consiglio di Sicurezza dell’ONU durante i dibattiti sulla denuncia israeliana causata dalla scoperta dei tunnel scavati da Hezbollah, che attraversano il confine internazionale riconosciuto tra Libano e Israele e penetrano all’interno del territorio israeliano.
Queste gallerie violano non solo la sovranità israeliana, ma anche la Risoluzione 1701 adottata all'unanimità dal Consiglio di Sicurezza l'11 agosto del 2006. Questa Risoluzione, che pose fine alla Seconda Guerra del Libano, stabiliva la cessazione totale delle ostilità tra i belligeranti; il ritiro delle forze israeliane e parallelamente il dispiegamento dell'esercito libanese e dell'UNIFIL nel Sud del Paese; l'attuazione delle precedenti Risoluzioni in cui si richiedeva il disarmo di Hezbollah e si specificava che nessuna forza paramilitare, Hezbollah compreso, si sarebbe dovuta trovare a Sud del fiume Litani.
Un’ulteriore violazione, si direbbe a leggere le suddette disposizioni a proposito di Hezbollah, che è rimasta lettera morta senza provocare alcuna condanna da parte del Consiglio di Sicurezza. Che anche questa volta non ha condannato, sostenendo la posizione russa, secondo cui non si poteva condannare i tunnel senza condannare anche "le violazioni israeliane”.
Un giudizio senza dubbio simile a quello che avrebbe pronunciato il re Salomone. D'altra parte, si può capire la preoccupazione dei russi. Durante un attacco precedente, era stato colpito uno dei loro aerei. Abbattuto dalle difese aeree siriane però, non dai caccia israeliani.
Il Cremlino potrebbe dunque temere che, in caso di un possibile nuovo attacco, il suo fedele alleato siriano si metta di nuovo in azione e che spari alla cieca i missili ultra-sofisticati che lui gli ha fornito, colpendo per errore uno dei tanti aerei russi che operano nello spazio siriano ....

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Michelle Mazel


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