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Informazione Corretta Rassegna Stampa
07.11.2018 L'Iran finanzia il terrorismo islamico ovunque investendo miliardi di $ distruggendo l'economia del paese
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 07 novembre 2018
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «L'Iran finanzia il terrorismo islamico ovunque investendo miliardi di $ distruggendo l'economia del paese»

L'Iran finanzia il terrorismo islamico ovunque investendo miliardi di $ distruggendo l'economia del paese
Commento di Deborah Fait

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L'impero del male, l'Iran sciita, è ormai noto a tutti, meno che a Federica Mogherini, per essere il maggiore sponsor del terrorismo. Secondo un rapporto sul terrorismo internazionale nel 2016 ci sono stati, a livello globale, 11.072 atti di terrorismo. Un numero spaventoso, anche se non tutti gli attentati sono stati organizzati dal paese dei corvi, chiamato così per il colore nero che domina nella popolazione sia maschile che femminile. I corpi della Guardia Rivoluzionaria Islamica, insieme ad altri gruppi terroristici, hanno organizzato, finanziato, reclutato combattenti sucidi per le milizie sciite in stretta collaborazione con Hezbollah che è sicuramente il gruppo di terroristi più ricco e perfettamente addestrato. In questo momento, con le rinnovate sanzioni di Trump ma certamente non per colpa del presidente americano, l'Iran è praticamente alla frutta, il rial ha perso quasi del tutto il suo valore, la gente, ridotta alla fame, ha paura. Le piazze si sono riempite, le bandiere degli Stati Uniti vengono bruciate, le urla –A morte l'America- si sprecano ma anche –A morte Israele- che, ad ogni manifestazione, come il prezzemolo, viene messo in mezzo. Ieri è arrivato a Teheran anche Farrakhan, quello, per intenderci, che paragona gli ebrei alle termiti, e dal palco anche lui si è messo a urlare "Death to America". Farrakhan è americano, nato a New York, fossi in Donald Trump non lo farei più rientrare, è bene che resti a Teheran tra i suoi amici scellerati dell'impero del male. https://gellerreport.com/2018/11/farrakhan-death-to-america.html/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook.

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Teheran ha dato alla Siria nel 2013 più di 15 miliardi di dollari e, secondo l'ONU, nella persona del suo inviato in Siria, Staffan de Mistura, il governo iraniano ha speso come minimo 6 miliardi all'anno per mantenere al potere Assad. Nadim Shehadi, direttore del Centro Studi per il Mediterraneo orientale, scrive che, attualmente, la spesa del regime per la Siria è di 15 miliardi di dollari. Le Guardie della Rivoluzione hanno perso 4000 truppe in Siria. I morti, a migliaia, sono soldati iraniani e immigrati afghani e pakistani reclutati in Iran. Secondo il Gatestone Institute l'Iran ha in Siria 70.000 truppe, 10.000 combattenti Hezbollah, tra i 5000 e i 7000 guerriglieri pakistani e palestinesi. Questo significa che soldati e guerriglieri devono essere pagati e i loro salari vanno aggiunti ai 250.000 miliziani che difendono il regime di Assad. Le truppe iraniane e le milizie alleate hanno a disposizione missili balistici, forze aeree e droni che utilizzano munizioni intelligenti. A tutto questo vanno aggiunti soldi e milizie che l'Iran manda in Libano. In tutti questi anni dunque l'Iran ha speso cifre immense per la guerra e per il terrorismo, miliardi su miliardi di dollari all'anno. https://en.wikipedia.org/wiki/Iranian_involvement_in_the_Syrian_Civil_War

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A questo punto mi pongo una domanda, semplice semplice: perchè nessun giornale lo scrive? Forse se l'opinione pubblica sapesse che gli iraniani fanno la fame non per colpa di Donald Trump ma per colpa del regime degli ayatollah, avrebbero un elemento in più per capire quello che accade in Medio Oriente. La propaganda filoislamica europea e l'ONU si divertono a ritenere responsabile del disastro mediorientale il capro espiatorio di sempre, Israele, che non fa altro che monitorare la situazione per potersi difendere da attacchi mortali. Sarebbe ora che qualcuno incominciasse a guardare dalla parte giusta, il regime degli ayatollah che Obama aveva sdoganato e che Trump cerca di fermare mettendolo con le spalle al muro. L'America vuole impedire agli ayatollah di continuare con la loro politica del terrore, costringendoli a rinunciare al nucleare per mancanza di fondi e a finanziare i vari gruppi terroristici che dipendono finanziariamente da Teheran, Hezbollah, Hamas, l'Autorità Palestinese che in sette anni ha ricevuto più di 16,2 miliardi di dollari. La maggior parte di questi soldi sono deviati verso i gruppi terroristici, le ville dei capi, compresi i due ladroni figli di Abu Mazen, e per mantenere terroristi assassini e le loro famiglie. Con le sanzioni che il 6 novembre si sono abbattute sulla testa degli ayatollah, potrebbe interrompersi anche il corridoio terrestre tra Teheran e il Libano e di conseguenza potrebbe venire a cessare il finanziamento ai terroristi Hezbollah che hanno già 1500 missili puntati su Israele. Fino ad ora i clienti prediletti degli ayatollah sono stati proprio i terroristi del Partito di Dio, gli altri sono Siria, Yemen, Iraq e Libano e un'infinità di gruppi del terrore. Secondo Il Populista, l'Iran userebbe una compagnia aerea commerciale per inviare armi ai terroristi nazislamici sciiti di Hassan Nasrallah. http://www.ilpopulista.it/news/5-Settembre-2018/28708/iran-sta-armando-in-segreto-hezbollah.html. A tutto questo dobbiamo aggiungere il legame tra Iran e i talebani per poter mettere le grinfie anche in Afghanistan. Possibile che mai nessuno si chieda quanti siano i costi del terrorismo, quanti miliardi servano per organizzare, foraggiare, addestrare un esercito come Hezbollah e altri gruppi di terroristi Per ogni attentato bisogna mettere in conto i costi diretti, i salari per coprire le spese e i costi di comunicazione tra un gruppo e l'altro, l'addestramento e i viaggi. Bisogna dare queste informazioni invece di crogiolarsi nell'odio contro l'unico presidente americano che tenta di fermare il demonio iraniano, pericolo per il mondo intero. E' bene ricordare che il nemico non è il popolo iraniano perciò va fatto ogni tentativo per aiutarlo a liberarsi dal fanatismo religioso e dal regime diabolico che lo tiene prigioniero.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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