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Informazione Corretta Rassegna Stampa
28.05.2018 IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti: Il popolo di Israele vive
Dal 20 al 26 maggio 2018

Testata: Informazione Corretta
Data: 28 maggio 2018
Pagina: 1
Autore: Claudia De Benedetti
Titolo: «IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti: Il popolo di Israele vive»

IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti
Dal 20 al 26 maggio 2018

Il popolo di Israele vive

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Am Israel Chai, comincio così da Israele, da Kfar Maccabiah questo mio IC7. Nella settimana appena conclusa si è svolto il XXVIII congresso mondiale del Maccabi che ha eletto il nuovo esecutivo per il prossimo quadriennio. A ricoprire il prestigioso incarico di Presidente sarà il brasiliano Jack Terpins, attualmente vice presidente del Congresso Mondiale Ebraico, Chairman del movimento sarà l’israeliano Amir Peled che ha diretto i Giochi della XX Maccabiade del 2017, la più grande di sempre. “80 paesi un solo cuore” è stato il motto che ha accompagnato tutti noi in un’esperienza indimenticabile alla presenza delle più alte cariche dello Stato d’Israele e di prestigiosissimi ospiti stranieri. Oltre 80 paesi e 12.000 atleti ne hanno fatto la terza manifestazione al mondo in ordine di grandezza, una manifestazione molto sentita e apprezzata.

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Sono trascorsi 150 anni dal secondo congresso mondiale sionista in cui è stato fondato il Maccabi, poco dopo a Costantinopoli è nato il primo circolo sportivo in risposta ai club locali che non permettevano agli ebrei di iscriversi. Alla prima Maccabiade nel 1929 presero parte 390 atleti in rappresentanza di 18 paesi: le gare di atletica si svolsero sulla spiaggia di Jaffa, quelle di nuoto al porto di Haifa. La seconda Maccabiade del 1935 permise l’immigrazione in Palestina di molti partecipanti. Yair Hamburger, Past President del Maccabi mondiale, con un grande sorriso racconta la sua storia: “sono vivo grazie la Maccabi, la mia famiglia vive felice in Israele grazie al Maccabi, abbiamo un futuro grazie al Maccabi”, il padre e la zia furono tra gli atleti che compresero il pericolo dell’avvento del nazismo in Germania e decisero di scappare dalle persecuzioni.

Il 14 maggio abbiamo festeggiato il settantesimo anniversario della dichiarazione d’indipendenza d’Israele. Le parole salienti di allora di David Ben Gurion meritano di essere ripetute: “facciamo appello al popolo ebraico, dovunque nella Diaspora, affinché si raccolga intorno alla comunità ebraica di Eretz Israel e la sostenga nello sforzo dell'immigrazione e della costruzione e la assista nella grande impresa per la realizzazione dell'antica aspirazione: la redenzione di Israele” e il filosofo francese Bernard-Henry Levy nei giorni scorsi ha spiegato con grande chiarezza sul Corriere della Sera le ragioni per cui Israele è da celebrare; “per fare una democrazia - ha scritto BH Levy - occorre una cultura democratica? Cultura che di Israele i pionieri russi, o centro-europei, o tedeschi, o arabi non avevano. Eppure.. Miracolo israeliano. Prodigio di un legame sociale che poggiava sul nulla. Meraviglia di una lingua morta, reinventata e ravvivata. Nessuna democrazia, si dice ancora, resiste allo stato d’eccezione della guerra. Salvo Israele”. “Esiste - ha aggiunto Levy - un altro luogo del mondo in cui il famoso ‘diritto di criticare Israele’ sia esercitato meglio che in Israele? Esiste una Ong più accanita di ‘Breaking the Silence’ nel denunciare l’uso sproporzionato della forza? Una democrazia dove una minoranza ostile al principio guida del Paese -‘il sionismo’- goda di tutti i propri diritti civili?”

E anch’io, umilmente, approfittando di questa rubrica, ho pensato di mettere nero su bianco le ragioni per cui amo Israele, non potendolo partecipare all’evento organizzato dall’Associazione Italia Israele martedì 29 maggio a Torino al Teatro Vittoria. L’amore per Israele è una fiducia illimitata che nasce dal cuore: Enzo Sereni, uno dei pionieri italiani del sionismo, già nel 1922, ben sintetizzava questo sentimento: “Ogni giorno mi vado convincendo che la mia ebraicità è un fatto naturale, elementare e insieme basilare della mia vita: non mi sento affatto ebreo solo quando insultano o assaltano gli ebrei, non mi sento più ebreo solo a casa e al Tempio, ma sempre, dovunque, in ogni atto della mia vita”. Oggi come allora celebriamo il popolo ebraico, distribuito e disperso tra le genti che, unico nella storia di tanti e troppi annientamenti, soppressioni, soluzioni finali programmate e pulizie etniche, è riuscito a ricucire sempre gli strappi abnormi della propria continuità, per giungere alla realizzazione della rinascita di uno Stato ebraico ed alla sua difesa, contro ogni evidenza quantitativa.

Senza onorare tutti coloro che sono morti per difendere lo Stato d’Israele non avrebbe senso festeggiare l’Indipendenza perché non c’è gioia senza celebrare il valore dei 23.646 soldati israeliani e vittime del terrorismo. Israele oggi ha 8.8 milioni di abitanti di cui 6.600.000 ebrei, 400.000 sono membri di famiglie ebraiche secondo la Legge del Ritorno, 1.800.000 sono arabi. La popolazione è decuplicata rispetto al 1848. Lo scorso anno sono nati 195.000 bambini, nel paese vivono 192.000 stranieri, 80.000 cani, l’età media di sopravvivenza è di 83 anni. Israele è all’11° posto su 196 paesi nel Global Happiness Index, si attraversa da nord a sud in macchina in 5 ore, hanno sede 3000 start up, 1 milione di biglietti vengono lasciati ogni anno al Kotel. Gerusalemme, con i suoi oltre cinquemila anni di vita, è oggi più che mai arbitro del destino di umili e potenti, scintilla di passioni inestinguibili, dispensatrice di sogni immutabili. Nella Città Vecchia sono racchiuse le tradizioni più antiche e i luoghi di culto più sacri alle tre religioni del Libro, ognuno si rivolge al proprio Dio secondo il rituale del proprio credo. Gli ebrei di tutto il mondo si trovano, l’uno accanto all’altro a pregare davanti al Kotel, al Muro Occidentale, l’unico rimasto del Santuario. Qui il passato ritorna, si confonde con il presente e sogna un futuro di gioia e di pace.


Claudia De Benedetti, Presidente Agenzia Ebraica per Israele - Sochnut Italia


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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