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Informazione Corretta Rassegna Stampa
27.04.2018 Ripassiamo la storia, quella vera
Commento di Giorgio Pavoncello

Testata: Informazione Corretta
Data: 27 aprile 2018
Pagina: 1
Autore: Giorgio Pavoncello
Titolo: «Ripassiamo la storia»

Ripassiamo la storia
Commento di Giorgio Pavoncello

La verità è che l'ignoranza e la malafede la fanno da padrone. Tutto ciò ha radici ben lontane, cominciò quando qualcuno, tirò fuori dei falsi libretti dicendo:"Noi siamo la vera Israele", iniziando così la teologia della sostituzione, da allora tutti si volevano sostituire agli Ebrei come vera Israele".

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La Torah? Per carità neanche a parlarne, una semplice prefazione senza importanza, sulla quale sorvolare. "Sacri Vangeli". Sì, c'era un vecchio Dio iracondo cattivo, e terribile, vuoi mettere con quello nuovo? Il figlio? Bello alto buono con gli occhi azzurri? Niente a che vedere con il padre cattivo, anche se era sempre lui. Sì sembrerebbe un po' confuso, ma con queste famiglie moderne ci si capisce poco. Da allora più di 8.000 sette (http://www.famigliacristiana.it/articolo/s...0711164006.aspx) si attribuiscono il titolo di “veri cristiani, vero Israele”. Attenti però a non definirsi Ebrei, perchè quelli sono i malvagi che uccisero Gesù, il povero "rifugiato" Gesù bambino, coloro per i quali è stato inventato, dai Santi Padri Ecclesiastici, l'insegnamento del disprezzo, padre di tutte le forme di antisemitismo, e dell'odio antigiudaico, velato e non. Comunque, dicevo, per quanto gli Ebrei sino odiati ed accusati di ogni possibile nefandezza e nonostante il passare dei millenni, per una ragione o per un'altra, tutti si vogliono sostituire a loro, a partire dai testimoni di Ge..a, che mi svegliano la domenica mattina per annunciarmi la lieta novella della fine dei tempi o dallo squilibrato all'angolo che mi informa che Gesù mi vuole bene, fino ad approdare alla politica. Cosa c'entra la politica? Certamente, all'uomo della strada, vessato da mille problemi, non gliene interessa nulla, tanto più che già è informatissimo sia dal catechismo "studiato" in parrocchia e a scuola, sia dalle "grandi penne" pagate dai proprietari dei media. Nel 1948, dopo duemila anni di sofferenze, gli Ebrei, riuscirono, con il consenso dell'ONU, a ricostituire la loro patria, invasa e distrutta dai Romani, che deportarono a Roma gli Ebrei. Per l'occasione si ripristinò l'antico e glorioso nome di Israele. Tutto normale no? Ed invece no! La Palestina era stata così chiamata dai Romani cento anni dopo Cristo.

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Per duemila anni gli Ebrei, la cui presenza non mancò mai nella Regione, erano i Palestinesi ai quali veniva gridato dagli Europei, prima che qualcuno pensasse bene di sbarazzarsene in altri modi, "Tornatevene in Palestina da dove siete venuti, riandatevene in Palestina". Quindi, finalmente liberi, con la legale ricostituzione della loro Casa, i, per duemila anni Palestinesi, fieramente si fecero modernamente chiamare Israeliani. Quindi tutti felici e contenti? No, quello fu l'inizio di una diatriba di cui ancora non se ne vede la fine. In tutti gli stati moderni, dove migliaia di persone di varie etnie e di diversa provenienza, si erano mischiate, dopo i trattati, ogni gruppo tornò nella propria patria moderna (Vedi India - Pakistan ecc..) senza spargimento di sangue. Il mondo musulmano invece, rifiutò il piano di spartizione delle Terre da parte dell'ONU, rivendicando l'intero possesso sulla Regione denominata Palestina dai Romani, e, all'alba del secondo giorno dalla dichiarazione della fondazione del rinnovato Stato di Israele, i quattro Stati limitrofi attaccarono contemporaneamente, con tutta la potenza dei loro eserciti, lo Stato appena rinato. E fu così che i beduini Arabi indossarono velocemente il vestito smesso dagli Ebrei e divennero i Palestinesi.Da allora, vediamo addirittura, un Gesù bambino profugo con la kefijà, e i sempre cattivi Ebrei invasori che hanno rubato le terre ai poveri Palestinesi.


Giorgio Pavoncello


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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