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Informazione Corretta Rassegna Stampa
12.02.2018 L'Iran ci prova e ci riprova
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 12 febbraio 2018
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «L'Iran ci prova e ci riprova»

L'Iran ci prova e ci riprova
Commento di Deborah Fait

Sono anni che l'Iran ci prova. E dai oggi e dai domani, un missile qua, un altro là, Hezbollah che minaccia un giorno si e l'altro pure, gli ayatollah e il loro stramaledetto orologio che segna il tempo che li separa dall'annientamento di Israele, i deliri di Khamenei, quelli che ci dedicava Ahmadinejad. Anni di minacce di morte ma Israele non ha mai perso la testa. E ieri alle 4,50 di mattina il mio cellulare mi ha svegliata con l'allarme di missili in arrivo. Alta galilea vedo scritto. Eccoli qua, ho pensato, ci risiamo. Più tardi è arrivata la notizia, un drone iraniano era entrato in territorio israeliano, intercettato subito e abbattuto da un elicottero Apache. La risposta israeliana è partita all'istante, i caccia si sono levati in volo diretti verso Palmira da dove era partito il drone, zona piena zeppa di Hezbollah.

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Distrutti 12 obiettivi ma un missile terra aria siriano ha fatto comunque in tempo a colpire un F16 che, grazie all'abilità dei piloti, prima di precipitare, ha fatto in tempo ad oltrepassare il confine con Israele. Alla notizia, per associazione di idee, ho pensato a Ron Arad che non aveva avuto questa fortuna ed era precipitato in territorio nemico, fu catturato in Libano dai terroristi di Amal e venduto all'Iran. Da allora non si sa più niente, nemmeno come è morto, solo supposizioni di torture bestiali ma del corpo nulla di nulla. I musulmani non parlano, loro sono i figli di Allah, tutti d'un pezzo, mica si fanno commuovere dalla pietà. Bene, i piloti dell'F16 sono fortunatamente e abilmente caduti in casa, ricoverati e curati, nessuno è in pericolo di vita anche se si temeva per il primo pilota colpito al ventre dalle schegge dell'aereo. E adesso? Netanyahu si è recato sul posto e al suo ritorno a Gerusalemme (non a Tel Aviv come scrivono i cari giornalisti italiani: a Gerusalemme!) ha indetto il consiglio di Sicurezza ancora in corso.

Un generale dell'Esercito di Difesa israeliana ha detto chiaramente che l'Iran è determinato a sistemarsi in Siria e da là continuerà ad attaccare Israele. " Per quanto ci riguarda, ha dichiarato, l'incidente, per questa volta, è chiuso ma sappiamo che gli iraniani continueranno a provocare e il prossimo incidente è solo questione di tempo. Li avvisiamo che in quel caso la risposta di Israele sarà dura, molto più dura." Intanto l'esercito sta portando al nord di Israele altre batterie di missili antimissili per proteggere la popolazione. Dovremmo ringraziare Obama, no? Mandiamogli un mazzo di fiori ma la cosa più schifosa è che mentre Israele è sotto attacco, nessuno in Europa ha detto una sola parola ai pretacci iraniani, hanno invece chiesto a Israele di stare calmo e tranquillo e di non rispondere in modo "eccessivo". Praticamente è la solita ipocrita vigliacca solfa: "Israele non difenderti" Sono senza vergogna sia Putin, che domani deve incontrare Abu Mazen andato a fare la questua anche in Russia, che l'Europa, tutti leccapiedi dell'Iran. Solo l'America lo ha detto: " Noi siamo a fianco di Israele, qualsiasi cosa accada" Gli altri saranno tutti responsabili se accadrà qualcosa di grave. Benjamin Netanyahu ha detto queste parole: " La nostra politica è molto semplice. Lo stato ebraico è stato istituito per difendere la vita degli ebrei e ci riserviamo sempre il diritto di difenderci". Chiaro e conciso e chi ha orecchie da intendere.... L'atmosfera in Israele è tranquilla, tutti facciamo la solita vita, si esce, si va a divertirsi, si va a lavorare, a studiare, solita vita, come sempre perchè, in caso di pericolo, tutti noi sappiamo come comportarci. Ancora una volta voglio citare Oriana Fallaci: " Sveglia Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato guerra, siamo in guerra. E alla guerra bisogna combattere". Purtroppo, come sempre, Israele è solo e guardato in cagnesco dai bravi e coraggiosi europei. Che non gli venisse, Dio ne guardi, la malaugurata idea di difendersi!

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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