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A chi appartiene il Monte del Tempio? (Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz) Durante uno dei precedenti cicli di violenza musulmana a Gerusalemme, lo Sceicco Ichrima Zabri, poi Mufti di Gerusalemme e Palestina, dichiarò: “Qui siamo noi i padroni !” I musulmani credono che l'Islam, non il Giudaismo, sia il vero proprietario di Gerusalemme e del Monte del Tempio. Questo è quel che sta dietro al rifiuto musulmano di passare attraverso i metal detector che la polizia israeliana ha posizionato agli ingressi del Monte del Tempio: consentire a Israele di richiedere ai musulmani di essere controllati insieme a tutti gli altri, che salgono sul Monte, dimostra che Israele e gli ebrei ne sono i proprietari. I musulmani sono incapaci di accettarlo, credono che l’ebraismo sia una “religione falsa” e che la “vera religione” è l'Islam. Gli ebrei possono vivere solo sotto protezione islamica come "dhimmi", con diritti limitati, certamente senza esercito né polizia, con il potere di dire ai musulmani che cosa devono fare. L’Islam è venuto al mondo per destituire l'ebraismo e impadronirsi di tutto ciò che una volta apparteneva agli ebrei. Così la Terra d'Israele è diventata la “Palestina”, il Monte del Tempio si è trasformato nella “Moschea di Al Aqsa”, il patriarca Abramo è diventato il primo musulmano e il re Salomone si dice abbia costruito una moschea a Gerusalemme. La presenza e l'attività ebraica sul Monte del Tempio e a Gerusalemme sono percepite dai musulmani come il ritorno dell'ebraismo allo status di una religione vivente e vitale, e questa è una vera sfida teologica per l'Islam che i musulmani sono ben consapevoli di non essere in grado di affrontare. L'unico modo in cui l'Islam potrebbe convivere con la sovranità israeliana sarebbe quello di riconoscere che Israele è forte e invincibile, di modo che qualsiasi tentativo di supremazia sicuramente si concluderebbe con una sconfitta. Questo riconoscimento potrebbe indurre i musulmani ad accettare un cessate il fuoco temporaneo con Israele ( Salaam in arabo), che durerebbe finché Israele è forte, pericoloso e invincibile. La possibilità di una pace permanente con gli ebrei in versione europea non esiste in Medio Oriente e quindi solo il potere e la volontà di mantenerlo, daranno a Israele tempi lunghi di pace, che durerà per sempre se Israele saprà essere invincibile. L'attacco che si è svolto venerdì 14 luglio, in cui sono stati uccisi due poliziotti di confine, ha dimostrato che bisogna impedire che vengano portate armi al Monte del Tempio e l’unico modo per assicurare che questo non succeda è l’uso della tecnologia, proprio come avviene agli uffici dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (dove i musulmani vanno a ricevere gli assegni famigliari, le pensioni di vecchiaia e di reversibilità, e le indennità di disoccupazione) e vi accedono attraverso i metal detector. Lo sceicco Raad Salah, capo del ramo Nord del movimento islamico ora illegale, vive a Umm el Fahm, la cittadina degli assassini, e fa di tutto per danneggiare i rapporti tra i Drusi e lo Stato d'Israele, sperando di convincerli i a lasciare l’esercito e la Polizia di confine, e ad accostarsi invece ai musulmani anti-israeliani. Questo si legge nella lettera di Sheik Raed. A quanto pare, si affida ai ricordi recenti di quei Drusi che hanno adottato la narrativa palestinese negli ultimi anni. Il suo problema è convincere la maggior parte della comunità che ricorda bene l’atteggiamento dei musulmani nei confronti dei Drusi durante la loro storia millenaria e sa esattamente cosa accadrebbe a quella comunità se fosse costretta a vivere alla mercé di un governatore islamico come Raed Salah. È interessante notare che Raed Salah per i suoi fini, falsifica anche la storia: il sultano Pasha al-Atrash ha condotto la rivolta dei Drusi nel 1925 nei confronti dei francesi, affinché questi (i francesi) non legassero la comunità dei Drusi alla Siria, perché era preoccupato, giustamente, per il terribile trattamento dei musulmani nei confronti dei Drusi di cui voleva preservare l’autonomia, come era stato sotto il dominio ottomano. Oggi, Raed Salah pensa di poter usare il nome di al-Atrash per convincere i Drusi a identificarsi con i musulmani. La democrazia e la libertà di espressione non devono essere consentite per proteggere coloro che vogliono minarne le basi, un principio già approvato dalla Corte Suprema nella sua sentenza sul caso Al-Ard 50 anni fa (Al-Ard era una ONG araba anti-israeliana che fu bandita nel 1964). Israele deve trasmettere un messaggio inequivocabile ai nemici interni che vogliono distruggerlo: lo Stato di Israele non permetterà loro di nascondersi dietro la nostra democrazia per distruggerla dall’interno. La democrazia non è un patto per suicidarsi. Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi. http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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