venerdi 29 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.04.2017 La differenza tra Ayalą e Malala
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 aprile 2017
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «La differenza tra Ayalą e Malala»

La differenza tra Ayalą e Malala
Commento di Deborah Fait

http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/New-EU-pro-settler-caucus-Funding-of-Palestinian-terrorists-must-stop-485512

 Si chiama Ayalą Shapira, ha 13 anni, il suo viso č ancora completamente fasciato da una maschera sterile che le lascia liberi solo gli occhi e le labbra, resterą sfigurata per la vita. Tre anni della sua infanzia passati tra atroci dolori perchč, nel 2014, mentre, nella macchina del padre, tornava verso casa dopo aver partecipato a un concorso di matematica per bambini particolarmente dotati, un ragazzo poco pił grande di lei, un sedicenne palestinese, ha lanciato nell'auto una bomba Molotov.
Ayalą ha raccontato la sua storia all'Europarlamento su invito di un gruppo chiamato "Amici di Giudea e Samaria". "Ho visto una palla di fuoco entrare in macchina, eravamo tutti avvolti dalle fiamme. Tutta la parte sinistra del mio corpo stava bruciando, credevo che sarei morta." La bambina ha riportato bruciature sul capo, sul viso, sul collo, sul torso, sulla schiena e su entrambe le mani. E' stata ricoverata per 7 mesi, ha subito sei operazioni e altre dovrą averne in futuro.
L'attentato non ha distrutto solo la vita di Ayalą ma di tutta la sua famiglia mentre quella del terrorista sta benone, ha risolto tutti i suoi problemi economici dal momento che, grazie al figlio, riceve da tre anni un salario mensile dall'AP, la ricompensa per aver quasi ammazzato una piccola israeliana e suo padre. I soldi sono quelli che Europa e Occidente mandano ad Abu Mazen, soldi con cui il boss mafioso organizza il terrorismo e mantiene le famiglie degli ammazzaebrei.
" Voi credete di contribuire alla pace ragalando soldi ai palestinesi, in realtą contribuite agli omicidi, al dolore e alla guerra." Ha detto Ayalą. La mamma Ruth ha chiesto al gruppo parlamentare "Amici di Giudea e Samaria" di porre fine a questa assurditą che finanzia il terrorismo palestinista. Il gruppo ha 15 membri contrapposto ai 751 tutti esplicitamente filopalestinesi, ha quindi poche possibilitą di ottenere qualcosa.
E' importante perņ incominciare, parlare, spiegare, contrastare la porcheria della propaganda filopalestinese e organizzarsi per smascherare la complicitą dell'Euro Parlamento con la barbarie.

Risultati immagini per european money for abu mazen
Abu Mazen con Federica Mogherini

 LA UE regala all'AP del terrorista Abu Mazen 300 milioni di euro all'anno, pił altri 150 milioni per pagare i salari e pensioni. Indecente, immorale e scandaloso ma l'amore tutto europeo per chi odia gli ebrei č irriducibile. Mi chiedo, come potrebbe esistere uno Stato palestinese che non č nemmeno in grado di pagare gli stipendi e che viene mantenuto in tutto e per tutto?
Qualcuno di quelli che sbraitano per la " Palestina libera"se lo chiede?
Lasciamo perdere, sappiamo che sono disposti a mantenerli per l'eternitą purchč rovinino la vita a Israele. La piccola Ayalą che dovrebbe godersi l' adolescenza e il resto della vita, probabilmente non vedrą mai la fine delle proprie sofferenze come tanti altri migliaia di bambini, ragazzi, giovani israeliani bruciati o mutilati per la vita dalle bombe dei mostri palestinesi.
Vorrei ricordare la storia simile di un'altra adolescente, Malala, giovane pakistana colpita alla testa, nel 2012, da terroristi talebani mentre, su un pullman , tornava a casa da scuola. Malala č stata portata in Inghilterra e curata a Birmigham. Nel 2013 č stata invitata a parlare all'ONU, poi insignita del Premio Sakarov a Strasburgo, nel 2014 č arrivato anche il Premio Nobel per la pace. Ha scritto un libro "Io sono Malala" pubblicato nel 2013 dal Corriere della Sera. Malala č ormai un personaggio internazionale, il mondo occidentale ne ha fatto un'eroina, una ricca eroina ormai.
Non č cinismo il mio, č che non riesco a capire perchč tra i tanti bambini che soffrono, che muoiono, che restano disabili per la vita a causa del terrorismo islamico e palestinista, sia stata scelta proprio lei per farne un'icona.
Qual'č dunque la differenza tra Ayalą e Malala? Che la prima, ebrea, israeliana e (siccome vive in Samaria) anche "colona" non sarą mai menzionata e non avrą nessuna comprensione per il dolore e il danno subiti ! Non godrą degli onori della cronaca straniera anche perchč č stata colpita da un palestinista, e, si sa, quelli sono intoccabili. Ayalą perņ sarą tutta nostra, una piccola eroina come tutti gli altri bambini di Israele mutilati nel corpo e nell'anima da un nemico barbaro e primitivo protetto e mantenuto scandalosamente dall'Occidente.

Risultati immagini per deborah fait

Deborah Fait
"Gerusalemme, Capitale di Israele, unica e indivisibile"
"Non si chiama Cisgiordania, si chiama Giudea e Samaria"


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT