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Mi spiace dirvelo, ma… (Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz) http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/18770 Miei cari amici, ebrei d’Israele e della diaspora, mi spiace dirvi che gli attacchi terroristici che ci colpiscono oggi come ieri, da una settimana, da un mese, da un anno, da un decennio e da un secolo, sono tutti parte della stessa guerra, della stessa lotta, della stessa Jihad condotta contro di noi dai nostri vicini da ormai oltre un secolo. Mi dispiace inoltre dovervi ricordare che questa guerra è iniziata molto prima della creazione dello Stato ebraico proclamato nel 1948. Le aggressioni e i massacri degli anni 1920, 1921, 1929, dal 1936 al 1939 ed altri ancora, non erano certo avvenuti a causa di uno Stato ebraico o per quella che i nostri nemici chiamano l' “occupazione” del 1948, di certo non per l’ “occupazione” del 1967. Voglio farvi notare che le grida che sentivamo, soprattutto nella Guerra di Indipendenza del 1948, erano (in arabo) “Itbach al Yahud” ovvero “Massacrate gli ebrei” e non gli “israeliani” o i “sionisti”, perché il loro vero problema sono gli ebrei, che si rifiutano di essere sottomessi all’Islam, non accettano di vivere come dhimmi, ovvero “persone protette” come l’Islam impone a loro e ai cristiani. Non è piacevole dirvi questo, ma sappiate che il canto più popolare tra i nemici di Israele è “Khyber, Khyber o Giudei, l’esercito di Maometto ritornerà di nuovo”. Khyber è un’oasi nella penisola arabica popolata da ebrei fino a quando Maometto non li ha massacrati nel 626 d.C. Il canto ricorda quell’evento e minaccia una replica. Sadat, per questi fatti, aveva capito che Israele era invincibile e che non c’era altra scelta che fare la pace, anche se questa pace sarebbe stata temporanea e analoga alla precedente Pace di Hudabiya del 628 d.C. Allora Maometto aveva concesso un periodo di pace di 10 anni agli infedeli abitanti alla Mecca, ma l’aveva spezzata dopo solo due anni. Yasser Arafat firmò gli accordi di Oslo non perché credeva nella pace, ma perché, definendoli la “Pace di Hudabiya “, aveva visto gli accordi come un cavallo di Troia che avrebbe ingannato gli ebrei. L’unico obiettivo degli accordi di Oslo era quello di creare una entità palestinese con esercito e armi, che a tempo debito avrebbero distrutto Israele. Arafat l’aveva sempre ribadito, ma la nostra dirigenza politica aveva spiegato che lui lo stava dicendo solo per un suo uso interno, e quando gli attentatori suicidi si sono fatti esplodere nelle nostre strade, le vittime sono state chiamate “vittime della pace”. Mi rattrista dirvi che sono falliti tutti gli sforzi di Israele per compiacere Hamas, che da organizzazione terroristica è diventato uno stato terrorista. Razzi mortali, tunnel per attaccarci, attentatori suicidi, sono tutti considerati legittimi agli occhi del governo jihadista di Gaza, così al diavolo la vita di uomini, donne e bambini che vivono nella Striscia, e al diavolo il loro benessere, la loro salute, la loro sicurezza e le loro proprietà. Mi duole dire a tutti voi operatori di pace, pacifisti, anime deboli e stanche in Israele e nel mondo, che il cemento e il ferro che ci avete costretto a dare ai jihadisti di Gaza al fine di ricostruire le loro case distrutte, sono stati invece utilizzati per costruire dei tunnel portatori di morte sia per gli abitanti di Gaza che per gli israeliani. Invece di costruire ospedali, scuole e infrastrutture, i jihadisti hanno costruito un’infrastruttura di morte, sofferenze e disastri. Avete sbagliato ancora una volta, basando la vostra politica su sogni irrealizzabili, delusioni e speranze invece che su fatti e cifre. Non vorrei distruggere il sogno dei “due stati per due popoli”, ma devo farlo, perché ciò che sta accadendo a Gaza oggi è esattamente ciò che accadrà al secondo stato palestinese che si sta tentando di instaurare in Giudea e Samaria. Adesso lo sapete e non è necessario fare previsioni ! Questo dovrebbe essere il punto di partenza, la vostra ipotesi di lavoro. Se l’Hamas di Gaza sta scavando oggi tunnel di morte nella sabbia, scaverà domani nelle rocce per costruirne in Giudea e Samaria - e vorrei proprio vedere come li troverete e li farete saltare in aria, quando ciò accadrà. Che prezzo sarà costretto a pagare Israele dopo che un RPG ( lancia-granate anticarro portatile ) o una mitragliatrice avrà abbattuto, D-o non voglia, un aereo della El Al? Offriremo loro Gerusalemme, per calmarli? E dato che stiamo già parlando di Gerusalemme, cosa farete quando lo Stato di Hamas si presenterà con un ultimatum: Gerusalemme o guerra? Il Monte del Tempio oppure vi facciamo chiudere il Ben Gurion? E quando il mondo appoggerà la loro richiesta di Gerusalemme, lasciando che sia Israele a pagare il prezzo per calmare l’Islam estremista, che cosa direte? E quando i cecchini torneranno al tiro a segno sui passanti nelle strade di Gerusalemme dalle mura della città vecchia, come i loro fratelli giordani hanno fatto fino al 1967, dove vi andrete a nascondere? Dietro muri di cemento? Una barriera di sicurezza? Oppure sposterete semplicemente la capitale di Israele a Tel Aviv? Mi dispiace deludervi, ma la cosa peggiore che sia mai successa alle speranze di Israele per la pace, è stato l’aumento dei movimenti per la pace, coloro che incolpano Israele di volere uno stato di terrore in Giudea e Samaria e per questo deve rinunciare a Gerusalemme Est. Nella regione violenta e fanatica in cui Israele sta cercando di sopravvivere, chiunque sia considerato debole viene preso a calci e pugni ed è inviato nel migliore dei casi all’inferno, o macellato e decapitato sul posto. Auguri di un felice Pesach a tutti i figli di Israele! Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi. http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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