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Gli ebrei che osano difendersi quando attaccati e non si fanno massacrare in silenzio non piacciono all'ANPI. La sezione romana dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani, infatti, ha organizzato la presentazione di un libro di volgari menzogne, "Sionismo, il vero nemico degli ebrei", di Alan Hart. All'ANPI di Roma certamente preferiscono gli ebrei morti a quelli vivi di Israele. Ecco le due lettere:
Caro Roberto Jarach, Roberto Cenati,
Caro Presidente Gattegna, cari Consiglieri dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, E' grave che l'iniziativa di cui stiamo parlando sia stata posta sotto l'egida di una sezione intitolata a don Pietro Pappagallo, sacerdote cattolico, assassinato alle Fosse Ardeatine, che durante l'occupazione nazista di Roma diede soccorso a perseguitati di ogni fede e condizione. Don Pietro Pappagallo "si prodigò in soccorso di ebrei, soldati sbandati, antifascisti ed alleati in fuga dando loro aiuto per nascondersi e rifocillarsi": così recita la motivazione della Medaglia d'Oro conferitagli nel 1998 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Purtroppo il Comitato Provinciale ANPI di Roma non è nuovo a prendere posizioni di questo tipo, che condanniamo con estrema fermezza. Auspico che il Presidente Nazionale, Carlo Smuraglia, e la direzione nazionale dell'ANPI vogliano esprimere in maniera efficace il loro dissenso rispetto all'iniziativa in oggetto e prendere conseguenti provvedimenti, anche in nome di quanto dichiarato formalmente assumendo come proprie le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, pronunciate il 30 gennaio 2013: "... rifiuto intransigente, totale dell'antisemitismo, in ogni suo travestimento ideologico come l'antisionismo". Proseguiva il Presidente Smuraglia, indicando chiaramente la linea dell'ANPI sull'argomento: "L'Anpi è e deve essere in ogni sua componente e in ogni suo iscritto assolutamente contraria ad ogni forma di razzismo, di antisemitismo e simili. Certi scritti, che si leggono talora sulla rete, ci fanno semplicemente orrore perché vanno oltre il negazionismo e il revisionismo (pur da deprecare vivamente per sfociare nell'odio razziale. Abbiamo rapporti amichevoli e leali con molte comunità ebraiche, in diverse città. Con loro, spesso celebriamo, insieme, il giorno della memoria; e questa è una linea che seguiamo con chiarezza ovunque. Noi siamo contrari anche a manifestazioni di antisionismo ... e ribadiamo che su questo terreno non possono né devono insorgere equivoci né malintesi" (ANPInews n. 76 del 27 maggio 2013). Su questa stessa linea si è mosso il Presidente dell'ANPI Provinciale di Milano, Città Medaglia d'Oro della Resistenza, Roberto Cenati, quando, il 28 aprile 2014, scriveva a Lei, Presidente Gattegna: " Vorrei anche sottolineare il contributo dei numerosi ebrei italiani che parteciparono alla lotta per la liberazione nazionale. Essi avevano anche delle ragioni in più per combattere il regime nazifascista: dovevano riconquistare quei diritti che erano stati loro sottratti dalla legislazione antisemita del 1938. Molti ebrei ebbero ruoli fondamentali nella guida della Resistenza, come Leo Valiani ed Emilio Sereni, che fecero parte del Comitato insurrezionale nominato il 29 marzo 1945 dal CLNAI. Ricordiamo, tra gli altri, il giovane Emanuele Artom, trucidato dai nazisti, a Torino il 7 aprile 1944, Leone Ginzburg, di Giustizia e Libertà, tra i fondatori della Casa Editrice Einaudi, ucciso a Regina Coeli il 5 febbario 1944, i fratelli Carlo e Nello Rosselli, Giulio Bolaffi, comandante della IV Divisione Giustizia e Libertà, raggruppamento Stellina, Umberto Terracini. Franco Cesana, nato a Mantova nel 1931, cadde in montagna appena tredicenne: era il più giovane partigiano italiano caduto. I nomi di ebrei milanesi come quelli di Eugenio Curiel, fondatore del Fronte della Gioventù, ucciso a Milano il 24 febbraio 1945, di Mino Steiner, appartenente alle formazioni di Giustizia e Libertà, deportato nel lager di Ebensee, dove muore il 28.2.1945 e di tanti nostri concittadini, che hanno subito la deportazione a seguito della persecuzione antisemita, sono scolpiti sotto la Loggia dei Mercanti, insieme ai Combattenti per la Libertà. Da tempo l'ANPI di Milano e la Comunità Ebraica milanese hanno chiesto che questo luogo simbolo di Milano Città Medaglia d'Oro della Resistenza sia definitivamente tolto al degrado e diventi luogo vivo della memoria, della cultura e della storia della nostra città. Siamo estremamente preoccupati per il pericoloso ripresentarsi di manifestazioni e movimenti neofascisti e antisemiti, in Europa, ma anche nel nostro Paese, che offendono la coscienza degli italiani e di Milano capitale della Resistenza. Saremo sempre al vostro fianco per condannare, respingere e combattere insieme questi vergognosi rigurgiti che si pongono in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza." Presidente Gattegna, nel ribadire la solidarietà dell'ANPI agli ebrei e l'indignazione per iniziative di questo genere, Le porgo i miei più solidali e sentiti saluti, Marco Cavallarin http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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