giovedi` 02 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
10.11.2015 E' morto André Glucksmann
Commento di Stefano Jesurum

Testata: Informazione Corretta
Data: 10 novembre 2015
Pagina: 1
Autore: Stefano Jesurum
Titolo: «E' morto André Glucksmann»

Riprendiamo il commento di Stefano Jesurum sulla morte di André Glucksmann.

Immagine correlata
André Glucksmann

È morto nella notte tra lunedì 9 e martedì 10 novembre a Parigi il filosofo e saggista André Glucksmann. Aveva 78 anni. A dare l’annuncio su Facebook il figlio Raphaël: «Il mio primo e migliore amico non c’è più. Ho avuto l’incredibile fortuna di crescere, ridere, discutere, viaggiare, giocare, far tutto e non far nulla con un uomo tanto buono quanto geniale. Ecco, mio padre è morto ieri sera».

Protagonista del «Maggio ‘68», militante per i diritti umani, fu punto di collegamento fra due generazioni di intellettuali, quella di Sartre, Aron e Foucault e quella dei «nouveaux philosophes», il gruppo che ruppe con il marxismo negli anni Settanta. Nel 1968 pubblicò il suo primo libro, «Le discours de la guerre», partecipando agli avvenimenti come militante maoista a favore dei resistenti all’oppressione sovietica. Nel 1972 definì la Francia una “dittatura fascista” in un articolo pubblicato dalla rivista Les Temps Modernes.

Nel gennaio 2007 Glucksmann appoggiò alle elezioni presidenziali Nicolas Sarkozy, candidato dell’UMP (Union pour la Majorité Presidentielle), scrivendo su Le Monde: «Oggi è il solo candidato a essersi impegnato per la Francia del cuore», quella che sostiene i «boat-people vietnamiti che fuggono dal comunismo, i sindacalisti di Solidarność imprigionati, i dissidenti russi, bosniaci, kossovari, ceceni». Rifiutandosi di appoggiare Ségolène Royal, candidata che “rispetta”, il filosofo criticò la sinistra francese «che si crede moralmente infallibile», ma che ha rinunciato alla battaglia ideologica e alla solidarietà internazionale.

Immagine correlata
Stefano Jesurum


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT