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Israele/Elezioni:Yes, we can ! (Traduzione dall'ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz) Alle 6:00 del mattino dopo le elezioni israeliane, quando lo scrutinio dei voti era già del 99%, gli israeliani sono stati informati che il Likud aveva vinto 5-6 seggi nella Knesset in più rispetto all’Unione Sionista. Questo significa che il Likud ha segnato una vittoria impressionante, soprattutto alla luce delle enormi somme di denaro e degli sforzi straordinari investiti nel tentativo di deporlo, sia da parte di gruppi israeliani che stranieri. Questo risultato è una grande delusione per gli anti-sionisti di tutto il mondo e in particolare per quelli del mondo arabo, perché Netanyahu è riuscito a vincere le elezioni, malgrado fosse ai ferri corti addirittura con il Presidente degli Stati Uniti. Per quanto riguarda gli israeliani, è finita l'era della pressione americana su Israele che, come si è visto, ha spinto molti dei cittadini di Israele a sostenere il Premier. E se Netanyahu ha battuto Obama,soprattutto alla luce dell’abissale sconfitta del Presidente degli Stati Uniti alle elezioni di metà mandato, sarà certamente in grado di tessere eventuali rapporti futuri con i palestinesi e gli arabi da una posizione di forza. Gli israeliani hanno scelto la sicurezza, mettondo la minaccia iraniana alla loro esistenza sopra tutte le altre considerazioni. Questo potrebbe migliorare le relazioni con il mondo arabo, in particolare con Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto. Se la vittoria del Likud portasse a una coalizione forte e stabile che garantisse a Netanyahu uno spazio di manovra sulle questioni politiche e della sicurezza, potrebbe spingere quei Paesi arabi che temono l'Iran a unire le loro forze con Israele. Ora che Netanyahu è sicuro della sua forza all’avvio del mandato, sarà ascoltato con maggiore attenzione in quei corridori dove sono in corso i negoziati per l'accordo nucleare iraniano. La palla è ora nel campo dei potenziali partner della coalizione. I partiti HaBayit HaYehudì, Yisrael Beytenu, Kulanu e Shas portano a Netanyahu 61 Parlamentari, e se si unisse anche il partito degli ultraortodossi, ne avrebbe 67, quindi una reale possibilità di portare a termine il suo mandato di quattro anni in relativa tranquillità politica. La Lista Araba Unita Ma l’importanza della Lista Araba Unita va ben oltre, perché può essere un punto di svolta nel rapporto tra gli arabi israeliani e lo Stato. Simboleggia uno slittamento arabo collettivo ad assumere un ruolo positivo e attivo nella gestione del Paese. Se le elezioni fanno intravedere questo processo, è probabile che sia successo a causa della disastrosa situazione nel mondo arabo e che gli arabi israeliani siano molto preoccupati del bagno di sangue che sta avvenendo. Questo ci porta a un altro problema, non meno importante del primo: la Lista Araba Unita si è posta in opposizione sia a sinistra che a destra. La sensazione degli arabi è che i suoi parlamentari per ora non sono a disposizione di nessuno, nemmeno della sinistra. Commenti al riguardo hanno cominciato a sentirsi quando i laburisti e Hatnuah hanno deciso di chiamarsi “Unione Sionista”. La parola stessa “sionista” è all’opposto degli obiettivi di tutti e tre i partiti nella Lista Araba Unita; non importa quanto attraente potesse essere per il pubblico ebraico, sicuramente non ha incoraggiato gli arabi a collaborare con Herzog e Livni. Maggioranza e opposizioni
Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90 |
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