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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.09.2014 IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti
dal 24 al 30 agosto 2014

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 settembre 2014
Pagina: 1
Autore: Claudia De Benedetti
Titolo: «IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti»

Il commento di Claudia De Benedetti
Dal 24/08/2014 al 30/08/2014


Yaron Shor mi ha donato una fotografia bellissima scattata al figlio. Che il ricordo di Barkay e di tutte vittime della guerra di Israele contro Hamas sia di benedizione.

Barkay è la parola ebraica che significa aurora. Barkay era uno dei 5 giovanissimi soldati massacrati barbaramente da 10 terroristi di Hamas mentre erano di vedetta al Kibbutz di Nahal Oz esattamente un mese fa. Questo IC7 racconta il mio incontro con i genitori di Barkay e cerca di trasmettere alcune emozioni vissute in Israele la settimana appena conclusa. Le sirene suonano incessanti, i missili cadono senza sosta, Iron Dome, preziosissimo e insostituibile, entra in azione, intercetta e disintegra, passano dieci minuti si torna alla festa di un matrimonio, al ristorante, in spiaggia, alla normalità, alla vita. I numeri di 50 giorni di Zuk Eitan devono essere tenuti bene a mente: 4564 tra missili e colpi di mortaio sono stati lanciati su Israele, per 735 è stato necessario Iron Dome, IDF ha distrutto 5263 obbiettivi terroristici, 71 israeliani hanno perso la vita, 65 soldati e 6 civili, nella stragrande maggioranza avevano meno di 25 anni, 2000 palestinesi sono morti, 250.000 vengono stimati i senzatetto della striscia di Gaza. Il primo giorno del mese ebraico di Elul poche ore aver udito al Kotel i Rabbini Funaro e Arbib suonare magistralmente lo Shofar accogliamo la notizia dell’entrata in vigore della tregua senza limite di tempo, vediamo i festeggiamenti di Gaza, i capi di Hamas uscire dai bunker. Dovremo attendere le prossime settimane per capire quali saranno gli scenari futuri certo è che in queste per Israele si è aperto un nuovo pericoloso fronte sulle alture del Golan. I medici si sono prodigati per sette giorni per cercare di salvare la vita di Netanel Maman 22 anni soldato di Tzahal in licenza, gravemente ferito alla testa da un razzo sparato da Gaza ed esploso a Gan Yavne. Netanel è morto prima di Sabato. Oggi comincia l’anno scolastico: papà e mamma di Daniel Tregerman accompagnano all'asilo di Shaar haNegev i due figli sopravvissuti al mortaio che ha ucciso il fratellino di 4 anni la settima scorsa, hanno intorno un'unica grande famiglia, una intera straordinaria nazione che partecipa al loro immenso dolore. Si perché lo Stato d'Israele è unito, forte, coraggioso e determinato e soprattutto si fa carico, come vuole l'insegnamento dell'ebraismo più autentico, di tutti i suoi cittadini, indistintamente. L'Agenzia Ebraica ha organizzato una vacanza per oltre 300 bambini vittime degli attacchi terroristici, come ha fatto la Comunità di Roma per i ragazzi di Sderot. Vedere giocare tranquilli gli adolescenti, sentirli ridere e cantare è una grande gioia, una speranza, un invito a finanziare con generosità analoghe iniziative. Dall'Italia gli scorsi mesi sono partiti numerosi giovani: terminato il liceo sono andati a vivere in Israele, molti hanno scelto di fare il servizio militare, la Tzavà, come i loro coetanei, ma con una differenza, sono soldati soli. Tante famiglie si sono mobilitate per accoglierli durante le poche ore di congedo, offrire ospitalità, affetto e sostegno economico quando necessario. E' nata una rete di solidarietà preziosa che merita aiuto. Angela Polacco in queste settimane propone su Facebook riflessioni interessanti: da un suo post ho saputo dell'amicizia che la lega alla famiglia di Barkay Shor. Mi ha accompagnata dai genitori Yaron e Rivka; ci hanno accolto con il solo desiderio di parlare della generosità e della bontà del loro figlio. Sul tavolino davanti a noi pensieri, ricordi degli amici e album di fotografie in cui il viso sorridente del ragazzo offriva lo spunto per ripercorrere intensi momenti della sua brevissima vita: volontario a bordo di una ambulanza del Maghen David Adom, accanto ai giovani del movimento religioso Bene Akiva di cui era amatissima guida, o ancora il giorno dell'arruolamento. Dopo pochi minuti ho avuto un unico desiderio: stringere in un infinito fraterno abbraccio i genitori di Barkay e idealmente con loro le famiglie di tutti gli eroi morti per garantire a Israele un futuro di pace con Gerusalemme capitale unica e indivisibile.


Claudia De Benedetti

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