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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.02.2013 Le ONG cattoliche contro Israele
Analisi di Giulio Meotti

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 febbraio 2013
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Le ONG cattoliche contro Israele»

Le ONG cattoliche contro Israele
Analisi di Giulio Meotti

(Traduzione di Yehudit Weisz)

http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/12800#.UQl8Z4

Giulio Meotti

 Le ONG cattoliche sono impegnate in attività sociali in tutto il mondo, ma quando si tratta di Israele il discorso cambia.
“Trocaire” è l’agenzia ufficiale per lo sviluppo d’oltremare della Chiesa cattolica. In Irlanda  riceve ingenti finanziamenti da parte del governo e dei vescovi. Ha vinto numerosi premi di prestigio, come il Premio Internazionale Umanitario Hugh O’Flaherty, in onore della “ Primula rossa del Vaticano” e dei suoi collaboratori, che salvarono più di 6.500 prigionieri di guerra, ebrei e cittadini di Roma durante l’occupazione nazista.

Ma questa famosa ONG cattolica è anche uno dei più virulenti demonizzatori dello Stato ebraico: Richard Humphreys, consigliere laburista a Stillorgan, vicino a Dublino, ha fatto togliere un programma online, a cura di Trócaire, sul problema israelo-palestinese destinato agli studenti delle scuole medie superiori, dal titolo “Dare una speranza di pace”, perché era pieno di stereotipi anti-israeliani.

In un recente editoriale sul Times irlandese, il direttore di Trócaire Justin Kilcullen, ha esortato il suo paese a boicottare totalmente i “prodotti degli insediamenti illegali” e a “spingere gli altri Stati europei ad agire allo stesso modo”. Come esposto dal gruppo israeliano NGO Monitor, Garry Walsh, responsabile per Trócaire del “Programma Territori Occupati Palestinesi/ Israele” in passato era stato coordinatore nazionale per l’Irlanda nella “ Campagna di solidarietà palestinese “. Trócaire è anche coinvolto nelle campagne per commemorare la “nakba” palestinese, un termine arabo che significa catastrofe per indicare la creazione dello Stato di Israele.

Trócaire chiede una revisione degli accordi tra UE e Israele. L’iniziativa viene dal vescovo di Clonfert e Presidente di Trócaire, dal dottor John Kirby, e dal vescovo Ray Field, Presidente della Commissione Irlandese per la Giustizia e gli Affari Sociali, entrambi membri di una delegazione internazionale della Chiesa Cattolica in Terra Santa. L’ONG cattolica ha criticato Israele per essere uno Stato di apartheid che pratica la “segregazione razziale”. Insieme al divieto d’importazione in Irlanda, Trócaire cerca di spingere su scala comunitaria il boicottaggio dei prodotti israeliani.

Un documento sul Medio Oriente, diffuso dai vescovi irlandesi, accusa Israele di “aver espulso più di 750.000 palestinesi dalle loro case”, “di averli espropriati della loro terra con la forza”, di “un piano per garantire che Gerusalemme diventi etnicamente una città ebraica” e del “rifiuto di applicare la Quarta Convenzione di Ginevra”. L’ONG cattolica è affiliata con molti gruppi palestinesi, tra cui il Centro Palestinese per i Diritti Umani, che accusa Israele di “torturare” i prigionieri.

Ma Trócaire è solo una delle molte organizzazioni non governative che stanno conducendo campagne contro Israele e gli ebrei. Un’altra è Pax Christi, che sta preparando “una settimana di sensibilizzazione e di azione a sostegno della fine dell’occupazione illegale della Palestina”, che si terrà il prossimo settembre. Pax Christi ha montato una campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani, tra cui la diffusione di banchetti nelle zone pedonali delle città tedesche, per invitare la gente a non comprare prodotti israeliani. Recentemente, Pax Christi ha sponsorizzato la campagna “L’occupazione ha un sapore amaro”,per imporre un’etichettatura ben precisa e distinta sui prodotti degli insediamenti israeliani.

Durante la Seconda Intifada, alcuni terroristi palestinesi erano entrati nella Chiesa della Natività a Betlemme. Un gruppo di attivisti del Movimento di Solidarietà Internazionale (ISM) aveva eluso le pattuglie dell’esercito israeliano ed era entrato nella Chiesa per sostenere i terroristi arabi. “Pax Christi USA”, anche se non era coinvolta direttamente nell’azione dell’ISM, aveva offerto loro una vasta rete di relazioni pubbliche e inviato un “osservatore” speciale nella persona di Dennis B. Warner in rappresentanza di Pax Christi USA.

 La posizione della ONG è stata eloquentemente sintetizzata dal suo Presidente, il vescovo italiano Luigi Bettazzi: “Agli amici israeliani dico: siate consapevoli del fatto che un giorno si dirà che avete superato i nazisti, mentre loro uccidevano dieci per ognuno dei loro, voi ne uccidete un centinaio”.

Un’altra potente ONG cattolica -“Cordaid”- opera nei Paesi Bassi,ed è stata coinvolta nel finanziamento della più grande campagna di odio antiebraico del secolo, la Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite contro il razzismo a Durban, in Sud Africa. Secondo René Grotenhuis, direttore del gruppo Cordaid, “ il boicottaggio di Israele in Palestina è giustificato”. Per far avanzare il loro programma, queste ONG utilizzano il clero arabo del luogo. Così un sacerdote cattolico aveva celebrato la messa ogni venerdì pomeriggio alla periferia di Beit Jalla per fermare la costruzione della barriera di sicurezza, che veniva chiamata “muro di separazione”. Padre Ibrahim non è un uomo di chiesa qualunque,  è il Direttore della Scuola del Patriarcato Latino,e gestisce 60 insegnanti e 900 studenti.

Un’altra ONG è la Missione Pontificia per la Palestina. Uno dei suoi leader nella regione, Sami El-Yousef, ha appena diffuso un documento in cui afferma che “l'occupazione israeliana della terra palestinese è un peccato contro Dio e contro l’umanità”, mentre l’ex Presidente dell’ONG, Robert Stern, aveva rilasciato un’intervista a una rivista mensile italiana, con il titolo: “Campi di concentramento per i palestinesi”.

 Poi c'è l’ONG Caritas, il braccio umanitario del Vaticano, che aiuta molte persone in tutto il mondo, ma quando si tratta di Israele, è antisemita in modo virulento. Un manifesto contro la barriera di sicurezza israeliana, aveva ben visibili l’indirizzo delle sedi in Vaticano e l’elenco delle 151 filiali internazionali della Caritas . Secondo il Centro Simon Wiesenthal, “il manifesto inasprisce fortemente l’antisemitismo nel Medio Oriente, giustifica ulteriori attacchi contro obiettivi ebraici sotto la copertura benedicente della Santa Sede e rafforza la credibilità della Caritas in quanto organismo che offre interventi efficaci e soccorso imparziale”. Nel sito italiano della Caritas c’è un link  “Stop the Wall”, la cosiddetta “Campagna popolare palestinese contro il Muro dell’Apartheid”.

Nella Francia del XIX secolo, gli antisemiti cattolici si riunivano nella “Ligue Antisemitique”, nel “Comité Ouvrier Antijuif” o nella “Ligue Antijuive”. Nel XXI secolo, gli umanitari cattolici parlano il linguaggio delle istituzioni transnazionali e si appoggiano sulla beneficenza. Ma coltivano sempre la volontà di sbarazzarsi in ogni modo di Israele e del suo popolo.

Giulio Meotti è l'autore di " Non smetteremo di danzare " (Lindau Ed.) pubblicato in inglese con il titolo " A New Shoah", scrive per Yediot Aharonot, Wall Street Journal, Arutz Sheva, FrontPage Mag,The Jerusalem Post, Il Foglio. Informazione Corretta pubblica in lingua italiana - nella rubrica “Meotti International”-  i suoi articoli scritti in inglese per le testate sopra citate. 


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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