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Informazione Corretta Rassegna Stampa
10.07.2012 Un minuto di silenzio per ricordare le vittime delle olimpiadi di Monaco
nella pagina il testo della petizione da mandare ai media italiani

Testata: Informazione Corretta
Data: 10 luglio 2012
Pagina: 1
Autore: Redazione
Titolo: «Un minuto di silenzio per ricordare le vittime delle olimpiadi di Monaco»

A quarant'anni dalla strage delle Olimpiadi di Monaco, Pietro Fabris propone una petizione perchè l'assassinio degli atleti israeliani per mano di terroristi palestinesi non sia dimenticata e venga commemorata durante la cerimonia di apertura con un minuto di silenzio.
Invitiamo i lettori di IC a inoltrare il testo che segue ai direttori di radio, reti televisive e giornali italiani (in HOME PAGE di IC, colonna a destra, tutti gli indirizzi e-mail).

Per firmare la petizione:
http://firmiamo.it/londra-2012---un-minuto-di-silenzio-a-40-anni-dal-massacro/

Gentili direttori,

si avvicina l’evento olimpico e immagino siate in grande fermento perché attraverso i giornali e le televisioni ci aggiornerete quotidianamente sulla manifestazione sportiva più importante al mondo e ci porterete le notizie dei nostri azzurri. Ma raccontare l’evento olimpico comporta una responsabilità molto maggiore di quella di una cronaca degli eventi precisa e puntuale: avete infatti la possibilità di catturare l’attenzione di milioni di lettori e telespettatori per portare nelle case qualcosa che va oltre una medaglia d’oro o un record del mondo: si tratta dello spirito olimpico, che è il vero cuore, l’essenza, la storia delle Olimpiadi. Si tratta di ribadire che una competizione e una rivalità sportiva hanno senso solo in presenza di valori quali la lealtà, la sportività, il fairplay, il rispetto reciproco, la tolleranza. Lo sport può e deve portare la pace e voi questo passate in televisione, trasmettendo le Olimpiadi.

Quest’anno ricorre il quarantesimo di una strage che costituì la negazione totale di questi valori e la pagina più nera che i Giochi Olimpici abbiano mai conosciuto: il massacro degli undici atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972 per mano del gruppo terrorista palestinese „Settembre nero“.

Il comportamento del CIO in questo frangente è stato vergognoso e lo è tutt‘ora.
Il CIO ha mancato ai suoi doveri di giusitizia, equità, pace, sanciti dalla sua Carta. Il presidente di allora fece proseguire le Olimpiadi (così gli atleti di altre nazioni scorrettamente venivano premiati come vincitori a causa della defezione dei loro colleghi israeliani uccisi) mentre la delegazione israeliana mestamente ritornava in patria accompagnando l'ultimo viaggio verso casa dei loro compagni nelle bare. Fu tenuta sì una cerimonia nello stadio olimpico, ma il presidente non si degnò nemmeno di menzionare i nomi degli atleti! Durante quella cerimonia, Carmel Eliash, una cugina di Moshe Weinberg, morì a seguito di un attacco cardiaco. Disumano inoltre che tutti i paesi arabi (esclusa la Giordania) più l'Unione Sovietica si rifiutarono di mettere le bandiere a mezz'asta.

In tutti questi anni la richiesta dei parenti delle vittime che venisse osservato un minuto di silenzio durante la cerimonia di apertura dei giochi è stata respinta: gli hanno risposto che era improponibile perché i paesi ostili a Israele avrebbero disertato l'evento, che il minuto di silenzio avrebbe politicizzato i giochi, che un tributo agli atleti israeliani uccisi è già stato recato e che un minuto di silenzio non è previsto nel protocollo. Ma non era nel protocollo che gli atleti venissero uccisi! E il minuto di silenzio per l'atleta morto ai Giochi di Vancouver due anni fa? Neanche quello era nel protocollo... E perché per lui sì e per gli atleti israelini uccisi no? Non erano atleti olimpici anche quelli israeliani? O forse pesa troppo che fossero israeliani perché il CIO non sia razzista anche oggi? Inoltre cosa è più importante: la partecipazione dei paesi arabi o la pace? Se i paesi arabi ostili a Israele dovessero disertare le Olimpiadi per un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di un attentato terroristico, in poche parole diserterebbero lo spirito olimpico. A questo punto la loro autoesclusione sarebbe la giusta punizione per un comportamento che va contro ogni etica sportiva.

Le vedove Spitzer e Romano col supporto della JCC Rockland di New York hanno lanciato una petizione internazionale (http://chn.ge/MIny7l) che ha raccolto quasi 90‘000 firme per chiedere che durante la cerimonia inaugurale dei trentesimi Giochi Olimpici di Londra 2012 venga finalmente osservato un minuto di silenzio per gli undici atleti barbaramente uccisi alle Olimpiadi di Monaco del 1972. La richiesta, appoggiata dal ministro degli Affari Esteri dello Stato Ebraico d’Israele Danny Ayalon, è stata nuovamente respinta, ma i familiari delle vittime e tutti i firmatari della petizione non si rassegnano a questa barbara e profondissima ingiustizia e la causa del minuto di silenzio ha ottenuto il sostegno di diversi governi di alcuni tra i più prestigiosi paesi partecipanti alle Olimpiadi: Australia, Stati Uniti d’America, Canada, Germania e Belgio e di illustri personalità del mondo dello sport come il nostro Pietro Mennea che dalle colonne del Messaggero ha sottolineato come «questo non sarebbe un atto politico, ma anzi, un'iniziativa di grande civiltà umana e giuridica, e la dimostrazione di come lo sport deve e può superare ogni ostilità e contrapposizione».

Vi chiedo come ambasciatori dello spirito olimpico di fare la vostra parte, di sostenere la petizione e di chiedere con forza in tutte le sedi istituzionali che questo semplice ma doveroso! gesto d’umanità venga finalmente compiuto.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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