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Informazione Corretta Rassegna Stampa
29.06.2006 Biasimare Israele perché si difende
i quotidiani italiani non rinunciano a questa consuetudine

Testata: Informazione Corretta
Data: 29 giugno 2006
Pagina: 0
Autore: la redazione
Titolo: «Biasimare Israele perché si difende»

Biasimo per la risposta israeliana all'aggressione di Hamas e per il tentativo di salvare Ghilad Shaliti sui molti quotidiani italiani del 29 giugno 2006, nonostante non abbia fatto una sola vittima civile ed evidentemente sia stata attentamente studiata per ottenere questo risultato.

"Gaza nella morsa dei tank. Israele invade la Striscia. Distrutti 2 ponti, 700 mila senza luce" è il titolo dell'articolo di Alberto Stabile pubblicato da La
REPUBBLICA
Stabile naturalmente non crede alla "giustificazione ufficiale offerta dal comandante della regione sud, il generale Yoav Galant, quando dice che i ponti sono stati distrutti per impedire ai sequestratori del soldato Shalit di trasportare a Gaza città l´ostaggio, che si presume prigioniero da queste parti. Qui il traffico continua a scorrere".
Sembra allora che il bombardamento dei due ponti non abbia nemmeno avuto effetti così catastrofici.
Forse l'effetto sufficiente a impedire ai terroristi spostare  il loro ostaggio , oppure no. nel qual caso l'azione israeliana potrebbe essere al  limite tacciata di essere insufficiente.

Il MESSAGGERO titola la cronaca di Eric Salerno "L'esercito israeliano a Gaza: pronti ad "azioni estreme".  In un riquadro traccia un'oleografica biografia di "Meshal , l'uomo che il Mossad vuole morto", incentrata sul fallito tentativo di eliminazione del terrorista nel 1997, senza cenni alla sua responsabilità nell'organizzazione del terrorismo, alla sua irriducibile ostilità all'esistenza stessa di Israele e al suo antisemitsmo (La STAMPA, da parte sua, fa diventare Meshal, nel titolo di un trafiletto "l'ideologo" che Israele vuole uccidere.

AVVENIRE pubblica un'intervista aun deputato arabo-israeliano, che accusa il Governo e l'Esercito per la scelta della soluzione militare. Nonostante alle trattative sia stato concesso un tempo consistente, durante il quale Hamas ha effettuato due altri rapimenti e un omicidio. 

Il MANIFESTO descrive in prima pagina un'operazione "punitiva" verso la poplazione palestinese

"Israele invade Gaza  700 mila al buio e senz'acqua" è il titolo di
LIBERAZIONE 
In realtà   Olmert ha chiarito che l'operazione  avrà una durata limitata e che gaza non sarà rioccupata.
Nella cronaca di Francesca Maretta leggiamo che Mustafa Barghouti (politico sospettato di essere legato ad Hamas) denuncia l'operazione come irresponsabile perché sferrato all'indomani della firma da parte di Hamas e della Jihad islamica  che di fatto e per la prima volta ammette da parte dei gruppi islamici il riconoscimento implicito dello Stato di Israele" (falso, Hamas ha esplicitamente escluso che l'assenso alla creazione di uno stato nei confini del 67 implichi il riconoscimento di Israele)
l'uccisione di altri due. Barghouti non se ne ricorda? Se ne ricorda , ma sostiene che i palestinesi hanno attaccato "dopo che Israele ha sganciato 4 mila ordigni su Gaza ".
E' dei razzi kassam lanciati prima da Gaza, allora, che non si ricorda.

Anche L'UNITA' dedica consistenti sforzi ad accreditare  nell'accordo tra Hamas e Fatah una svolta che non c'è
Oggi con un'intervista di u.d.g.  a Rawhi Fattuh, leader di Fatah, programmaticamente intitolata "Vi spiego la svolta nel piano di pace dei detenuti palestinesi"

Janiki Cingoli, su EUROPA nell'editoriale "Palestinesi una vera svolta" ricorre anche lui alla categoria contraddittoria di "riconoscimento implicito".

Sul SOLE  24 ORE Ugo Tramballi , nell'articolo "Hamas troppi capi e nessuna credibilità" giustamente nota che non è credibile un'organizzazione che mentre "riconosce" ( ma sappiamo che non è vero) Israele rapisce un suo militare.
I palestinesi, conclude sconsolato, sono da sempre i migliori alleati del "militarismo israeliano".
Ma non esiste un militarismo israeliano che persegua autonome strategie aggressive.
Esiste invece una continua aggressione araba, palestinese e islamica e una necessità da parte di Israele di difendersi. Della quale, assumendo incarichi di responsabilità, devono rendersi conto anche militanti pacifisti come Amir Peretz. 

Il MATTINO titola Israele sferra l’offensiva, bombe su Gaza. Occhiello: Scatta il blitz: alla ricerca del caporale sequestrato. Rapito un terzo israeliano. Timori per i palestinesi
Un altro articolo enfatizza le "prosposte di trattativa " di Hamas: "Hamas: auspichiamo uno scambio di prigionieri", volte a ottnere la liberazione di terroristi incarcerati ( e a sancire l'efficacia della strategia dei sequestri)
Un titolo recita "I caccia di Tel Aviv su Damasco, scontro sfiorato"

Anche Rainews 24 sposta la capitale di Israele da Gerusalemme a Tel Aviv scrivendo appunto di "truppe di Tel Aviv" in un articolo sulla "dura" offensiva israeliana




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