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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
10.01.2016 Nelly Sachs, 'Lettere dalla notte'
Recensione di Giulio Busi

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 10 gennaio 2016
Pagina: 30
Autore: Giulio Busi
Titolo: «Nelly Sachs, lettere dalle tenebre»

Riprendiamo dal DOMENICALE del SOLE 24 ORE di oggi, 10/01/2016, a pag. 30, con i titolo "Nelly Sachs, lettere dalle tenebre", la recensione di Giulio Busi.

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Giulio Busi


Nelly Sachs, Lettere dalla notte (1950-1953), a cura di Anna Ruchas, Giuntina ed.

II giudaismo non ha una religione della notte. Non templi oscuri, non riti dell'abbandono o della trasgressione. La notte biblica è tempo di lotta - ne sa qualcosa Giacobbe, insonne preda dell'angelo, che approda al mattino con un nome nuovo: «Ti chiamerai Israele, poiché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto». Notte archetipica, questa del combattimento del patriarca, annuncio delle oscurità successive, che di tempo in tempo hanno avvolto Israele come un panno ruvido, soffocante. Notti da non riverire o da venerare, ma semmai da contraddire, svergognare.

Tra il 1950 il 1953, Nelly Sachs prese carta e penna e scrisse alla tenebra brevi lettere intinte in una mistura di luce-non-luce. Al buio della Germania in cui era nata, e da cui s'era liberata a stento, riuscendo miracolosamente a sfuggire alla deportazione nel 1940, s'era aggiunto ora per lei un dramma privato, la morte della madre.

È difficile trovare un libro che, nel volgere di qualche decina di pagine, passi con altrettanta determinazione attraverso l'intera gamma del lutto, per uscire dall'altra parte, dalla porta della luce. Sachs, che fu poetessa tormentata, difficile, esemplare, chiama questa sua disciplina negativa «l'insegnamento del grano». Come un chicco deve disfarsi perché nasca una nuova spiga, così «la malattia è carro infuocato», e lo sterminio è veicolo che trascina verso l'alto. La religione è quasi del tutto spenta, cinerea, se non fosse per i lacerti di vecchi compendi di mistica giudaica.

Nelly Sachs ricostruisce, lettera per lettera, l'eclissi del divino e il suo riapparire. «Israele semina il grano», scrive l'autrice, e lascia intendere che ogni persecuzione, e ciascuna tragedia cui è sottoposto il popolo ebraico, sono la terra da cui trarrà nutrimento il germoglio. Chiunque voglia indagare la notte della religione - quella sì aleggia sul giudaismo contemporaneo - si metta di buona lena a leggere e a discutere.

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letterealsole@ilsole24ore.com

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