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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
20.01.2013 La musica nella tradizione ebraica, nel libro di Enrico Fubini
La recensione di Giulio Busi

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 20 gennaio 2013
Pagina: 33
Autore: Giulio Busi
Titolo: «Mistica in Musica»

Dal Supplemento DOMENICA del SOLE24ORE di oggi, 20/01/2013, a pag.33, con il titolo "Mistica in Musica", Giulio Busi recensisce il libro di Enrico Fubini, storico della musica, dal titolo " Musica e canto nella mistica ebraica", pubblicato da Giuntina.

                                              Enrico Fubini

Quando si dice scherzare col fuoco... Per i maestri ebrei dell'età tardo antica, musica e danze portavano dritti alla perdizione. Dopo la distruzione del secondo Tempio per mano dei Romani, nel 70, ogni forma di divertimento era bandita, in segno di lutto, e a tutela della morale. «Se un uomo canta e una donna si unisce al suo canto, è un comportamento licenzioso; ma se una donna canta e un uomo si unisce al canto di lei, è come fuoco nella paglia». Più chiari di così, i rabbi del Talmud non avrebbero potuto essere. Guai a chi si dedica al bel canto, e guai soprattutto agli uomini che si lasciano prendere dalle seduzioni di una suadente voce muliebre. Come spesso avviene nel Giudaismo, la tradizione ha però facce diverse. Accanto alle condanne senza appello, i testi del passato contengono anche valutazioni positive, e veri e propri elogi della musica. Basta sfogliare gli scritti mistici, come ha fatto Enrico Fubini, per trovare una "musicologia" segreta. Lontano dalla lascivia delle taverne e dei festini, nel l'atmosfera rarefatta del cielo, i cori degli angeli levano le loro lodi al Creatore. Lo fanno di notte, quando sulla terra cala il silenzio, e solo pochi vegliano in preghiera. Tra quei pochi – secondo lo Zohar, il capolavoro della qabbalah sefardita del Medioevo – il più ammirevole è Davide. Lui, il cantore per eccellenza, afferra a mezzanotte la sua cetra e imita l'arte angelica, in un responsorio che lega misteriosamente alto e basso. Certo, la musica che unisce il mondo divino a quello umano è di un genere tutto particolare. Non è fatta dei suoni rotondi e stentorei di strumenti reali, ma di note di luce, e di ritmi capaci di scacciare il male e placare le afflizioni. Il canto avvicina ciò che è diviso, e ricompone quanto si è spezzato. Secondo il maestro chasidico Nahman di Bratslav, lo stesso Davide avrebbe ideato le melodie dei Salmi per restaurare le tavole della legge, infrante da Mosè in un gesto d'ira. Musicoterapia mistica, a dispetto del fuoco e della paglia.

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