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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
30.07.2010 Perchè non attaccate il Pakistan ? E' la domanda di Karzai
L'articolo di Marco Masciaga

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 30 luglio 2010
Pagina: 10
Autore: Marco Masciaga
Titolo: «Sfida di karzai, perche non attaccate il Pakistan ?»

Sul SOLE24ORE di oggi, 30/07/2010, a pag.10, con il titolo " Sfida di karzai, perche non attaccate il Pakistan ? " un articolo di Marco Masciaga. Se Karzai l'ha effettivamente pronunciata, vedremo quale sarà la ripsota degli Usa.
Ecco l'articolo:


NEW DELHI
A quattro giorni dalla pubblicazione di decine di migliaia di documenti segreti sulla guerra in Afghanistan, le rivelazioni del sito web Wikileaks non hanno cessato di dettare l'agenda politica di diversi paesi coinvolti nel conflitto. Il presidente afghano Hamid Karzai, nel giro di pochi minuti, ha prima bollato come «irresponsabile » la fuga di notizie e quindi chiesto, sulla base di quelle stesse informazioni, azioni dure dell'occidente nei confronti del Pakistan.
Il primo ministro Britannico David Cameron, dopo il caso diplomatico sollevato mercoledì, quando ha esplicitamente chiesto a Islamabad di fare di più nella lotta al terrorismo, ha rifiutato di fare passi indietro e ha anzi ribadito la sua posizione. In Gran Bretagna e Germania sono tornate ad alzarsi le voci di chi, sulla base delle rivelazioni del sito fondato da Julian Assange, chiede il ritiro delle proprie truppe dall'Afghanistan.
Rispondendo a una domanda sul ruolo del Pakistan nell'appoggiare i talebani, Karzai ha attaccato il paese confinante e messo in dubbio la sincerità dell'impegno bellico degli Stati Uniti.
«La guerra al terrorismo - ha detto Karzai - non si fa nei villaggi o nelle case dell'Afghanistan, ma nei luoghi in cui i militanti trovano riparo, fondi e addestramento. E questi posti ha aggiunto Karzai in un chiaro riferimento alle aree tribali del Pakistan - non sono in Afghanistan ». E ha poi aggiunto, fingendo di ignorare la complessa natura dei rapporti tra Washington e Islamabad: «I nostri alleati hanno la capacità di distruggere i santuari del terrorismo ma la domanda è: perché non lo fanno? ». Non si è fatta attendere la replica del Pakistan che ha chiesto chiarimenti al governo afghano.
Nel corso della stessa conferenza stampa Karzai ha anche attaccato la pubblicazione dei documenti di Wikileaks definendola «estremamente scioccante e irresponsabile» in quelle parti in cui vengono svelate le identità di decine di cittadini afghani impiegati come informatori dalle truppe americane. La presenza dei nomi di persone potenzialmente a rischio di rappresaglia è stata confermata anche dal Pentagono, nonostante le assicurazioni fornite nei giorni scorsi da Assange che ha sostenuto di non avere pubblicato circa 15mila documenti proprio per tutelare l'identità di alcune delle persone citate.
La colossale fuga di notizie intanto ha continuato a riverberarsi anche sui rapporti tra il Pakistan e la Gran Bretagna dopo la forte presa di posizione di David Cameron durante la prima tappa, mercoledì, della sua visita ufficiale in India. Un portavoce del ministero degli Esteri di Islamabad si è detto «rattristato » per le parole del premier britannico, definendole «contrarieal vero» e sottolineando un po' maliziosamente come siano state pronunciate «a Bangalore, di fronte a un pubblico indiano ». Il clamore suscitato dalle dichiarazioni insolitamente franche di Cameron non ha impedito al 43enne leader conservatore di difendere, nel corso di un'intervista con Sky News, la sua posizione. «Non è accettabile - ha detto il premier britannico - che all'interno del Pakistan ci siano ancora dei gruppi terroristici che operano sia all'interno che all'esterno del paese».
Per le rivelazioni di Wikileaks il Pentagno avrebbe intanto trovato prove concrete che portano al principale sospettato, il soldato Bradley Manning mentre in Europa le rivelazioni del sito hanno contribuito a riaprire il dibattito sul conflitto. A Londra, la commissione difesa della Camera dei comuni ha deciso di allargare la propria indagine sulla guerra in Afghanistan. Nel paese, intanto non si ferma la violenza: ieri è stato ritrovato il corpo del secondo soldato americano rapito la settimana scorsa dai talebani.

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