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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
22.06.2010 L'Iran espelle due ispettori dell'AIEA
Preferiva quelli di El Baradei, chissà perchè

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 22 giugno 2010
Pagina: 13
Autore: Alberto Negri
Titolo: «L'Iran blocca due ispettori Aiea»

Riportiamo dal SOLE 24 ORE di oggi, 22/06/2010, a pag. 13, l'articolo di Alberto Negri dal titolo " L'Iran blocca due ispettori Aiea ".


Ahmadinejad con El Baradei, ex direttore dell'AIEA

L'Iran ha vietato l'ingresso a due ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) sostenendo che diffondono informazioni false sul programma nucleare di Teheran. La decisione è stata presa dal capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, Ali Akbar Salehi. Lo stesso Salehi ha precisato che la misura riguarda soltanto i due ispettori in questione e che l'Iran continuerà a collaborare con l'Aiea. La replica dell'Aiea è stata immediata: «Abbiamo piena fiducia nella professionalità e nell'imparzialità di tutti gli ispettori ». Il portavoce, dell'Aiea Greg Webb, ha aggiunto che l'ultimo rapporto sull'Iran dell'Agenzia di controllo dell'Onu, il 31 maggio scorso, è stato «assolutamente accurato ». Se le cose resteranno così, con le parti rigide a difendere le rispettive posizioni, si apre un nuovo fronte, dopo quello delle sanzioni, nella crisi nucleare iraniana che sembra somigliare sempre di più al logorante e inutile confronto che oppose l'Iraq di Saddam agli Stati Uniti e alla comunità internazionale, anche se la diplomazia iraniana, come al solito, tende ad aprire un braccio diferro lasciando allo stesso tempo spiragli consistenti per una trattativa diplomatica.
La mossa di Teheran, arrivata dopo che il 9 giugno il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato nuove sanzioni contro la Repubblica islamica, è certamente una risposta alle misure punitive. Subito dopo le sanzioni il Parlamento iraniano aveva fatto sapere che avrebbe discusso una possibile revisione della cooperazione con l'Aiea. Ma Teheran ha tenuto a chiarire ieri che la misura contro i due ispettori, di cui non sono stati resi noti i nomi né la nazionalità, non porterà a un rifiuto delle ispezioni. «Le ispezioni continuano», ha assicurato l'ambasciatore di Teheran all'Aiea,Ali Asghar Soltanieh, aggiungendo però che l'Iran dovrà usare «una maggiore vigilanza » per proteggere informazioni riservate.
Salehi, il capo dell'Organizzazione atomica iraniana, ha accusato i due ispettori presi di mira di aver fatto «trapelare notizie» alla stampa, sottolineando che comunque il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) riconosce il diritto di un paese membro di rifiutare l'accesso ad alcuni ispettori. L'Iran contesta ai due di avere stilato un rapporto erroneo sulla sparizione di un'apparecchiatura per la produzione di uranio. Nella sua relazione di maggio l'Aiea si era dichiarata inquieta per gli sforzi di Teheran di raggiungere livelli più alti nell'arricchimento dell'uranio e per le mancate risposte ad alcune domande sui possibili aspetti militari del programma.
Sul fronte delle sanzioni si registra una notizia interessante: gli Emirati hanno chiuso gli uffici di oltre 40 compagnie accusate di violare le misure imposte all'Iran. Le aziende vendevano «prodotti a doppio uso, civile e militare, vietati dalle risoluzioni Onu e dal Trattato di non proliferazione». Le autorità degli Emirati, secondo fonti di stampa, hanno intenzione di chiudere le società che avrebbero «rapporti provati con i Guardiani della rivoluzione o con gruppi e individui i cui beni sono stati congelati dall'Onu». A Dubai, se faranno davvero i controlli, le autorità avranno un superlavoro: qui sono registrate circa 7mila società iraniane.

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